V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
fulsanremo |
Inserito il - 04 novembre 2006 : 18:21:08 Una triste serie nera: il 2006 si rivela drammatico per il canyoning in Francia con 7 morti (salve omissioni) Eychauda (Hautes ? Alpes dep.05): 1 morto (aggrovigliato nella corda in una vasca turbolenta: annegamento) Clue d'Amen: 2 morti (piena) Pont du Diable (Savoia): 1 morto Moulin Marquis (Vercors): 1 morto (caduta per mancanza di nodo sul capo della corda) Tapoul (Reg.Languedoque ? Roussilon Dep.48 Lozere): 1 morto (annegamento per bloccaggio sotto cascata) Riou Cuebris (Alpes-Maritimes Dep.06): 1 morto (annegamento per bloccaggio sotto cascata)
Liberamente tratta dal commento di chi mi ? parso essere un soccorritore oltre ad un grande appassionato, un opinione su cui purtroppo (per i gravi incidenti) non ci si pu? che trovare d?accordo: ?La lista ? troppo lunga: terminer? prima o poi? La causa degli incidenti come regola generale ? da attribuirsi a un errore umano, a una mancanza di tecnica, a una errata o insufficiente analisi della situazione, a una mancanza di formazione, quasi mai ? invece imputabile al materiale. Occorre sensibilizzare le persone che il canyoning ? uno sport molto tecnico e avente una componente di rischio da non sottovalutare, che si svolge in un ambiente tendenzialmente ostile. Occorre spingere tutti ad una idonea preparazione o ad affidarsi a qualcuno che padroneggi la specialit?. Il problema del canyoning, come per le vie ferrate, ? che ? facilmente accessibile a tutti e che appare come una specialit? facile e ludica. ? Nessuno comunque ? al riparo dei pericoli della specialit? ed occorre esser sempre molto consapevoli dei rischi che si possono presentare .?
"Effectivement triste s?rie noire, 2006 est une catastrophe, 7 morts (saut omission de ma part)... Eychauda: 1 mort (enroul?e dans la corde dans une vasque tourbillonante, noy?e) Hautes ? Alpes (dep.05) Clue d'Amen: 2 morts (crue) Pont du Diable: 1 mort Moulin Marquis: 1 mort (chute par absence de noeud en bout de corde pour un relai) Vercors Tapoul: 1 mort (noy? par bloquage sous cascade) Reg.Languedoque ? Roussilon (Dep.48 Lozere) Riou Cuebris: 1 mort (noy? par bloquage sous cascade) La liste est trop longue, cela va t'il finir un jour ? La cause de ces accidents en r?gle g?n?rale une erreur humaine, faute technique, mauvaise analyse ou manque de formation, jamais le mat?riel n'est en cause. Il faut sensibiliser les gens, le canyon est un sport tr?s technique et ? risque, on ?volue dans un milieu hostile. il faut pousser toute personne non qualifi?e ? se former ou partir avec qq'un qui maitrise la sp?cialit?. Le probl?me du canyon, tout comme la via ferrata, c'est accessible ? tout le monde, ?a semble ludique et facile, en sp?l?o les cartons restent rare, pourquoi?......c'est consid?r? comme un sport tr?s technique qui n'est pas ? la port?e de tous. mais nul n'est ? l'abris, cela peut malheureusement nous arriv? ? tous il faut en ?tre conscient. Pascal (16-10-2006 FORUM ? www.descente-canyon.com)" |
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nikstartrek |
Inserito il - 07 novembre 2006 : 12:21:21 Sembrerebbe si sia salvato...... vi riporto comunque la traduzione della parte conclusiva della descrizione dell'incidente, che nella discussione pi? accesa, si snodava su cosa era meglio fare e non e se chi ha tagliato la corda ? responsabile o meno Concordo pienamente con quello gia detto da voi.....ma purtoppo le puttanate sono sempre dietro l'angolo. Traduzione: Giusto per precisare certe cose, non ho partecipato al salvataggio ma allo stage che li ha visti arrivare la sera stessa abbastanza urtati. Secondo i loro racconti, il padre c reso molto rapidamente conto che non arriverebbe a trarre suo figlio da l? e prima che il Monitor non arriva a scalare (limite) e saltare (re-limite) nella vasca di parte anteriore tra il tronco e le pareti, ha trascorso parecchi minuti, il figlio ed il padre erano con la forza ad estremit? ed avevano abbandonato: il padre che lascia la mano di suo figlio che non poteva mantenergli la pi? testa fuori dal flusso dell'acqua. A questo luogo c'erano del fondo ed un'altezza di 4m, avevano saltato appena prima. Il monitor che ha fatto la scalata osata ha potuto non prendere non di corda e ? arrivato sul posto questo era una domanda di secondo per evitare l'annegamento. Il padre aveva fatto un nodo di cocciuto sulla partenza della mano corri. Durante la scalata un ragazzo, un robusto, ha provato a salire sulla corda ma non ? arrivato a causa della forza dell'acqua. Buono in grosso I "si" che si sono cumulati per arrivare all'incidente: Se il padre aveva messo una mano corri e messi la corda nell'ormeggio "normale": non ci sarebbe stato forse blocco e soprattutto non direttamente nel flusso dell'acqua, anche si avrebbe potuto risalire sulla corda. Se il figlio non avesse utilizzato di derivatore non si sarebbe appena sicuramente bloccato alla spaccatura l? dove il derivatore, il 8 e sicuramente la mano strofina la roccia giusta sotto la vena di acqua.... il migliore luogo dove si prende si tt l'acqua sul torso. Se il padre aveva avuto un coltello su lui.... vi lascio indovinare. Anche se ne aveva uno in una borsa era afferrato talmente alla mano di suo figlio per evitare che non si rigira sotto il peso dell'acqua che non poteva lasciarlo. Si ? avuto della notizia del bambino qq giorni dopo lui andava molto qq contusioni ed un dente rotto. L'articolo del DL dell'indomani ? fatto abbastanza bene salvo su 2 punti: il salvatore non ? un professionista questo ? un istruttore corsista EFC, dunque volontario. Ed il padre non era in basso ma in cima alla cascata. Per la piccola storia i pompieri del soccorso h?liport? hanno dei buoni contatti con la stampa, anche RMC a fatto un'intervista del monitor al telefono durante lo stage. A FR3 ha detto invece no, volevano andare a rivoltare sul posto la scena...
Ciao Nik
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fulsanremo |
Inserito il - 07 novembre 2006 : 11:08:47 Citazione: Messaggio inserito da skeno69
Da quello che ho capito dallo slang incomprensibile con cui scrivono i francesi su internet (ma parlano anche cos?? Ma allora noi a scuola cosa studiamo, il francese aulico? Boh!) all'Ecouges era un padre con il figliolettto a fare casino, ed ? stato aiutato da un gruppo di partecipanti ad un corso. Qualche francofono pi? esperto pu? aiutarci?
Il caso dell'Ecouges non l'avevo inserito perch? non avevo neppure io capito se si era trattato solo di un infortunio grave o invece il ragazzo era anche deceduto. Dalla descrizione dell'incidente (se ho decifrato lo strano slang) mi sembrava di aver capito che era stata tagliata la corda perch? non debrayable e perch? il ragazzo era rimasto bloccato. L'unica cosa che ho ben compreso ? che nella caduta si era procurato un grave trauma facciale. .... Qualche francofono pi? esperto pu? aiutarci?
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franzmc |
Inserito il - 07 novembre 2006 : 10:47:08 A proposito di armi pericolanti: Ne abbiamo trovato uno al Vajo dell'orsa sulla (mi pare) terzultima calata, e' un ragno posizionato in riva sn, balla alla grande. Siccome e' pure scomodo abbiamo usato il nuovo, alto e esposto, non facile da raggiungere in libera. Permane la possibilita' e anche la probabilita' che molti continuino ad utlizzarlo trovandolo pi? accessibile.
Francesco Michelacci |
fulsanremo |
Inserito il - 07 novembre 2006 : 10:34:53 Citazione: Messaggio inserito da erwink
Avete ragione, le tecniche torrentistiche sono patrimonio di pochi, per? ho anche notato che sempre pi? persone le stanno usando, anche al di fuori dell'AIC. Pensate, ad esempio, che si stanno unificando le tecniche usate dall'AIC e quelle usate dal CNSAS, proprio per diffondere un "verbo" comune. Ma, indubbiamente, il cammino ? ancora lungo, e probabilmente per il fatto che tante persone considerano il canyoning come un'attivit? ricreativa, a differenza di quelle "serie" che fanno normalmente.
Le casistiche degli incidenti evitati, da quello che ho potuto vedere guardando altri gruppi incontrati durante le uscite, e da qualcosa successo anche a noi, riguardano: - corde doppie, ma anche singole, abbondantemente aggrovigliate nella vasca - sfregamenti assurdi non gestiti - manovre eseguite in fretta senza aver controllato che fosse tutto in regola (corda insufficiente nella lunghezza, corda non bloccata e non controllata, corda inserita male nel discensore) - pericolosa esecuzione delle manovre (es. calata con corda arrotolata attorno al collo) - percorrenza di forre al di sopra delle proprie capacit? - tuffi: di tutti i tipi (senza verifica della vasca, con partenze assurdamente scivolose, con arrivi millimetrici, ecc.) - materiali non adeguati (uso di corde da barca senza anima!, assenza di caschetti, materiale non omologato) - uso di armi esistenti pericolosi (ad es., scendendo su vecchi cordini tenuti insieme da un paio di trefoli)
Vi assicuro che se non ci fosse il grande spirito delle forre ad assisterci, la casistica degli inicdenti sarebbe tristemente molto pi? vasta.
Peccato che non si sia mai riusciti a far decollare come si deve l'indagine sugli incidenti in forra, sarebbe stato un'ottimo ausilio per la prevenzione.
Ciao Erwin
Concordo purtoppo con tutto, ma in particolare volevo porre l'accento sulla necessit? di porre SEMPRE la massima attenzione nella valutazione del passaggio e nell'esecuzione della manovra corretta perch? (come detto nel primo messaggio) "nessuno ? al riparo dai pericoli della specialit? e bisogna esser sempre molto consapevoli dei rischi che si possono presentare" .... e lo dico facendo dovuta personale ammenda!!!
Ciao Fulvio |
skeno69 |
Inserito il - 07 novembre 2006 : 10:10:42 Da quello che ho capito dallo slang incomprensibile con cui scrivono i francesi su internet (ma parlano anche cos?? Ma allora noi a scuola cosa studiamo, il francese aulico? Boh!) all'Ecouges era un padre con il figliolettto a fare casino, ed ? stato aiutato da un gruppo di partecipanti ad un corso. Qualche francofono pi? esperto pu? aiutarci? |
erwink |
Inserito il - 07 novembre 2006 : 10:07:48 Avete ragione, le tecniche torrentistiche sono patrimonio di pochi, per? ho anche notato che sempre pi? persone le stanno usando, anche al di fuori dell'AIC. Pensate, ad esempio, che si stanno unificando le tecniche usate dall'AIC e quelle usate dal CNSAS, proprio per diffondere un "verbo" comune. Ma, indubbiamente, il cammino ? ancora lungo, e probabilmente per il fatto che tante persone considerano il canyoning come un'attivit? ricreativa, a differenza di quelle "serie" che fanno normalmente.
Le casistiche degli incidenti evitati, da quello che ho potuto vedere guardando altri gruppi incontrati durante le uscite, e da qualcosa successo anche a noi, riguardano: - corde doppie, ma anche singole, abbondantemente aggrovigliate nella vasca - sfregamenti assurdi non gestiti - manovre eseguite in fretta senza aver controllato che fosse tutto in regola (corda insufficiente nella lunghezza, corda non bloccata e non controllata, corda inserita male nel discensore) - pericolosa esecuzione delle manovre (es. calata con corda arrotolata attorno al collo) - percorrenza di forre al di sopra delle proprie capacit? - tuffi: di tutti i tipi (senza verifica della vasca, con partenze assurdamente scivolose, con arrivi millimetrici, ecc.) - materiali non adeguati (uso di corde da barca senza anima!, assenza di caschetti, materiale non omologato) - uso di armi esistenti pericolosi (ad es., scendendo su vecchi cordini tenuti insieme da un paio di trefoli)
Vi assicuro che se non ci fosse il grande spirito delle forre ad assisterci, la casistica degli inicdenti sarebbe tristemente molto pi? vasta.
Peccato che non si sia mai riusciti a far decollare come si deve l'indagine sugli incidenti in forra, sarebbe stato un'ottimo ausilio per la prevenzione.
Ciao Erwin |
skeno69 |
Inserito il - 06 novembre 2006 : 20:39:21 Gioffri, quali dei casi citati sono incidenti con commerciali? |
franzmc |
Inserito il - 06 novembre 2006 : 18:57:22 Soprattutto in alta montagna gli incidenti sono all'ordine del giorno.
Anni fa lavorando nei disgaggi mi fu collega ed amico Valerio Bologna di Bolzano, allora guida alpina in Courmayer. Mi raccontava, era il 1990, che spesso d'estate nelle operazioni di soccorso in quota, portavano a valle dei morti, una buona stagione si concludeva " solamente " con poche decine, tre o quattro.
E' possibile che il massiccio del monte bianco sia un mondo a parte, avventurarsi in vie di roccia e ghiaccio a quelle quote impone necessariamente grandi capacit? e l'accettazione di rischi che in montagna sono oggettivi, ovvero indipendenti dal comportamento di chi si trova a passare da quelle parti.
Al primo posto fra le cause di incidente rimane sempre la banale scivolata su sentiero, mind the step friends...
Ci? detto mi riallaccio a quanto chiesi agli istruttori DL e SR nel lontano ( mica tanto )2004 al corso di 2? livello, ovvero quali episodi critici ricordassero e potessero citare. La risposta fu deludente, dalle memorie non emerse granch?.
Non abbiamo una seria raccolta bibliografica dei "fatality report", tutto si riconduce alla memoria dei pi? esperti.
Penso che la lacuna sia degna di nota, se ognuno di noi riportasse senza timore le esperienze anche solo potenzialmente negative, potremmo fare dei passi aventi sulla strada della prevenzione.
Dopo aver sbudellato una corda, ho imparato a mie spese ad essere forse eccessivamente scrupoloso nella gestione degli sfregamenti, mai lezione fu pi? efficace. Altri piccoli inconvenienti, incorsi soprattutto ad altri, mi confortano nella scelta di progredire quasi sempre esclusivamente su corda singola e di prevenire la rogna piuttosto che doverne affrontare le conseguenze.
Come Skeno ha detto tempo fa, abbiamo fatto della strada, non posso per? non notare come le tecniche snc siano ancora desolatamente patrimonio di pochi.
La realt? canyonistica francese racconta di incidenti forse evitabili, pressappochismo e improvvisazione che conditi da sfortuna portano alla tragedia, ma probabilmente anche rogne occorse a gente brava trovatasi nel momento sbagliato nel posto sbagliato.
In cinque casi su sette abbiamo degli annegati, uno in Italia nel rio garrafo; nonostante la mancanza di mezzi sarebbe il caso che chi ha esperienza di acqua turbolenta si facesse avanti.
Francesco Michelacci |
Corrado |
Inserito il - 06 novembre 2006 : 18:12:56 Sarebbe curioso avere dati affidabili anche sulle altre regioni europee e, perch? no, sugli stati uniti. Sul sito youtube proprio oggi ho avuto modo di vedere alcuni filmati amatoriali che ci danno un'idea di cosa c'? "fuori" dai nostri schemi... e non mi stupirebbe avere numeri elevati di incidenti.
Eccovi alcuni link, ma non sono i peggiori, alcuni non sono riuscito a ritrovarli, provateci voi.
http://www.youtube.com/watch?v=VUgss1BusTI&NR http://www.youtube.com/watch?v=AOOUlDAlh3s&NR http://www.youtube.com/watch?v=LjpYoVCKxSI&mode=related&search=
Se poi non avete ancora vomitato, guardate questo: http://www.youtube.com/watch?v=yoDiiC8F02E&mode=related&search=
E per chiudere: http://www.youtube.com/watch?v=QG88jt0BA8o&mode=related&search= |
skeno69 |
Inserito il - 06 novembre 2006 : 16:39:00 Drammatico neanche troppo, tenendo conto del numero dei praticanti francesi e dell'ignoranza generalizzata (questo vale per tutta Europa) delle pi? elementari norme di sicurezza in canyon tutto sommato siamo una categoria di miracolati. Se in montagna la gente ci andasse con la stessa leggerezza con cui i torrentisti vanno in forra ci sarebbe una strage ogni weekend.

Ciao Skeno
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