| V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
| skeno69 |
Inserito il - 07 aprile 2014 : 10:02:31
I pionieri del torrentismo ligure avevano battuto ben bene tutta la zona del Monte Beigua e così siamo andati a curiosare anche nel cosidetto "Alto corso del Lerca", complici anche alcune mie visioni, avute durante alcuni giri a piedi (vedo cascate anche dove non ci sono).
Siamo proprio sotto i "canali nord" del Rama, in un ambiente bellissimo e piuttosto nascosto, invisibile ai più e neanche intuibile da lontano. La splendida giornata rende tutto ancora più affascinante.
Un percorso non adatto a chi non ama anche guardarsi intorno, infatti occorrono quasi due solide ore di avvicinamento per raggiungere l'attacco e viste le difficoltà torrentistiche, per molti non ne varrebbe la pena.
Da quota 700 si scende, fra alti torrioni di serpentino, un breve tratto di Rio Valle Scura (2 calate, di cui una di una ventina di metri con deviatore), rio che subito si immette nel Rio Carbonea (2 calate di circa 18 e 20 m, la seconda con deviatore OBBLIGATORIO), e un po' di salti disarrampicabili.
Il Carbonea a sua volta si unisce al Rio Argentea per formare il Lerca, di cui si scende una parte (qualche bel laghetto) quasi totalmente disarrampicabile (solo una calatina che diventerà facoltativa quando il livello scenderà).
Si finisce a quota 440, alla presa che segnava l'inizio del "Lerca classico" nei primi anni '90, fino a quando i benemeriti Cani Sciolti di Cogoleto (R. Bolzan & C.) aprirono gli attuali accesso e rientro.
Dalla presa, con le ginocchia supplicanti, abbiamo percorso i 10' di sentiero fino all'ingresso "normale" (evitando un tratto di Lerca senza interesse) e abbiamo quindi disceso anche il Lerca, in condizioni ideali di portata (anche se già scivoloso, nonostante le multiple piccole piene dell'inverno).
Una bella giornata piena, prima uscita GOA dell'anno.
Inserirò foto, scheda su sito CRC e su Catasto.
Ciao
Skeno |
| 10 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
| skeno69 |
Inserito il - 07 settembre 2015 : 13:01:29
Smarcata la via in salita e fatto il rientro via forra.
Giornata piena: dal parcheggio a valle del Lerca all'attacco son due ore tonde.
Due ore di via (panetti compresi)
Tre ore di discesa di tutto il Carbonea e infine il Lerca per rinfrescarsi.
Il Carbonea ha acqua normale, il Lerca scorre debolmente (le prese a monte succhiano a più non posso).
Armi ok su entrambi.
Ciao
Skeno
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| Geronimo |
Inserito il - 06 febbraio 2015 : 15:12:37
per arrivare all'attacco della via praticamente devi smarcare la forra... da bravo avvocato ho già controllato nello statuto AIC; c'è scritto che esploriamo le forre, ma non in quale direzione, o che ti devi bagnare per forza... 
Vedrai che quando Skeno ritorna dall'Argentina mi darà subito ragione...  |
| Dallarik |
Inserito il - 05 febbraio 2015 : 21:47:10
ah Rello, o ti metti la muta per fare l'ascesa o ti butti in forra vestito prima si salire!! senno' che ci sta a fare questo post?
ciao, dk
www.cicarudeclan.com |
| Geronimo |
Inserito il - 30 gennaio 2015 : 14:12:32
appena mi riprendo da una piccola influenza ci torno di sicuro, anche perchè vorrei fare una relazione più dettagliata. Nel frattempo, se necessiti di qualche dritta, chiamami pure.
Ieri sera ho incontrato Danilo nella sede del soccorso; pure lui vuole andarci ... Se la prima ripetizione la farete voi del soccorso, per me è un onore ... |
| civre |
Inserito il - 30 gennaio 2015 : 11:25:22
Interessante! Quasi quasi un giro ce lo faccio ;-) |
| Geronimo |
Inserito il - 26 gennaio 2015 : 14:35:25
Sabato io e Nanni siamo tornati alla confluenza del Rio Carbonea con la Valle Scura, dove avevamo notato una bella cresta in riva sinistra, che culmina con un piccolo campanile di roccia vergine.
Probabilmente la salita non era mai stata fatta perché il campaniletto è ben nascosto nella parte alta della forra; invisibile dal sentiero, ma difficile da distinguere anche se osservato dalla sponda opposta, perché il suo profilo si confonde con il pendio. D’altra parte, per raggiungere la base della cresta l’avvicinamento è abbastanza selettivo, perché occorre risalire la forra e bypassare la calata del deviatore con una corda doppia.
Sono 5 tiretti con vari passaggi di V grado obbligatorio. Abbiamo lasciato una dozzina di chiodi da fessura + 3 spit pianatati a mano, con cordino e maillon di calata (15m. circa).
Si attende ora la prima ripetizione per confermare il grado e, soprattutto, la prima concatenazione della salita del campanile con la discesa della forra…
Ciao a tutti,
Geronimo
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| skeno69 |
Inserito il - 02 maggio 2014 : 11:17:44
Sì, era armato con chiodi da roccia e immagino avessero utilizzato un albero (ora secco) dove noi abbiamo piantato una catena.
Ciao
Skeno
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| bggianluca |
Inserito il - 01 maggio 2014 : 16:28:42
Alcune note storiche per i più curiosi.
Alto corso del Rio Lerca. Prima discesa 4/12/1988!!!! Gruppo speleo Martel: Petrozzi Aldo, Revello Cristina, Gerbino Paolo (GSI), Monaldi Giuliana.
Prima o poi lo scendo anch'io. Avete trovato traccia dei vecchi armi ? |
| hamlin84 |
Inserito il - 10 aprile 2014 : 15:31:59
e così il Lerca riserva qualche sorpresa anche nel torrentismo "futuro"... Bene bene!!!! un girò è d'obbligo, anche perchè con questo pezzo in piu diventa un percorso un pò piu lungo!
Alberto Mangili
http://www.griguecanyoning.org |
| Geronimo |
Inserito il - 07 aprile 2014 : 14:33:02
bella gita nel Parco del Monte Beigua, ultima riserva indiana dell'Appennino ligure.
okkio alle zecche; ieri sera ho lavorato mezz'ora per levarne un paio...
Ciao,
Geronimo
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