V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
maverick |
Inserito il - 28 gennaio 2008 : 14:11:21 Su richiesta di Franz posto qui il racconto di una disavventura che riasle al 19/06/2004. La primavera sta ormai scorrendo via e l'attivit? torrentistica ? stata finora pochissima. La voglia di fare qualcosa ? tanta e sabato, in 4, vorremmo tanto fare una forra. Le previsioni, per?, non sono incoraggianti (vedi allegato). Allegato: a2-20040618-it.pdf 61,63?KB Il buonsenso suggerirebbe di rinunciare ma mi viene in mente un percorso che ritengo del tutto privo di qualsivoglia problema: bacino piccolissimo, portata esigua, ambiente sempre molto aperto con infiniti punti per ripararsi ed una via di fuga a met?. Allegato: Impresis.zip 5,34?KB Partiamo, quindi. All'inizio del sentiero, il tempo ? un po' nuvoloso ma nulla di preoccupante. La salita e faticosa e ripida e ci rallegriamo dell'assenza di un sole cocente. Immagine:
87,49?KB In poco pi? di un ora siamo in cima. Il sole fa anche capolino tra qualche nuvola. Bene: tutto per il meglio . Iniziamo la discesa. Immagine:
102,68?KB Fatte un paio di calate, il cielo cambia rapidamente. Si chiude tutto e non promette nulla di buono . Immagine:
26,18?KB Vediamo di darci una mossa. Il sentiero (possibile uscita) dista solo poche calate. Inizia a piovere. Ancora 2 calate. Inizia a piovere molto forte. La portata non cambia di una virgola. Ancora una calata. Ok, siamo al sentiero. Tutto bene, quindi. Smette di piovere. Le nuvole si aprono. Sole ! Che fare ? Aspettiamo una buona mezz'ora. Il temporale sembra passato. Ne frattempo la portata, insensibile alle vicende meteo, ? sempre la stessa: una cinquantina di litri. Proseguire o ritirarsi ? Decidiamo di proseguire: tanto la forra ? facile, perfettamente conosciuta, ? aperta, non pone problemi , ecc. ecc. Riprendiamo la discesa. Fatte un paio di calate, manco a dirlo, il cielo si chiude nuovamente e ricomincia a piovere . La pioggia non ? eccessiva e, tutto sommato non ci preoccupa pi? di tanto. Portata sempre costante. Continuiamo. Siamo alla confluenza dei 2 rami. Immagine:
92,07?KB La portata qui raddoppia (a causa dell'apporto dell'affluente destro) ma rimane nell'ordine dei 100 l/sec. Nulla di preoccupante anche visto l'ambiente ormai apertissimo. Trovo anche il tempo di fare la foto. La pioggia aumenta. Manca praticamente solo la calata pi? alta. Metto la corda e inizi a scendere. La calata inizia con una pancia e poi ? tutta verticale. La foto, a differenza delle altre, ? fatta in altra data e serve solo a visualizzare il tipo di cascata. Immagine:
96,9?KB Come monto il discensore e stacco le longes, la musica cambia di brutto. La pioggia diventa quella che fa male anche attraverso la muta, di quella che se sei in auto ti devi fermare perch? i tergi non bastano pi?. Pochi secondi. Alzo gli occhi e la vedo. L'onda di piena, in tutta la sua possenza, sta scavalcando la cascata precedente (quella che si vede nella foto con i due rami del fiume che confluiscono). Non c'? assolutamente il tempo di risalire i pochi metri che mi separano dall'ancoraggio e dai compagni. Prendo l'unica decisione possibile: salto oltre lo spigolo ben sapendo che la parte rimanente della calata rimane laterale al flusso. Appena in tempo. Il mostro mi passa accanto sfioramdomi. Mi fiondo gi? alla velocit? della luce. Fortunatamente i compagni capiscono che il fragore coprirebbe eventuali fischi e mi danno corda abbondantemente in modo che non mi debba ritrovare in cima alla corda senza possibilit? di proseguire. La pozza non ? fonda e atterro in un ribollire marrone che mi arriva alla vita. A questo punto, almeno per me, il problema non ? pi? dato dall'acqua ma da tutto quello che cade dall'alto: sassi, tronchi, frane di ghiaia e colate di fango. A pochi metri vedo una nicchia nella roccia e, passando tra questo universo che cade, mi ci precipito dentro. Ok, io sono al sicuro ed illeso. Ma gli altri ? Per fortuna avevamo le radio. Queste ci hanno risparmiato lunghi minuti di probabile angoscia reciproca. Sopra stanno bene. si sono messi in un punto pi? in alto e riparato. Non mi resta che apettare godendomi, si fa per dire, lo spettecolo della natura che va all'assalto. In breve, l'aspetto di quel posto cambia. Le frane, nei punti di acccumulo, generano delle evidenti torri di ghiaia. Non resta che attendere. Dopo un po' la pioggia diminuisce e immediatamente i femomeni "accessori" quali le frane ed i sassi che cadono dappertutto, cessano. Anche la portata inizia a calare. Passa un'ora abbondante durante la quale i compagni, inutilmente, avevano sondato la possibilit? di allestire una linea di calata diversa e fuori dal flusso. Ha smesso di piovere e c'? quasi il sole. In pochi minuti il fiume ritorna ad regime appena di poco superiore al normale. La discesa degli altri ? sicuramente possibile lungo la linea di discesa che avevo seguito io. Ci? che ? singolare ? che in questi minuti di regime idrico decrescente, i cumuli delle frane sono stati smantellati, i rami sono defluiti e, in pratica, il fiume ha, di fatto, cencellato quasi tutte le traccie di quanto era successo nell'ora precedente. Pochi minuti e siamo tutti, illesi, alle auto a raccontarci l'un l'altro il fenomeno visto dagli occhi di ciascuno.
Tutto questo lungo racconto a che serve ? Serve a ricordare, qualora ce ne dovesse essere bisogno, che il fenomeno dei flash flood in forra ? un qualcosa di ancora molto ignoto. Serve a far capire che l'unica cosa che pu? fare la differenza tra il vivere o morire ? il fatto di essere o meno in forra quando il fenomeno avviene. E se siete dentro, allora ? esclusivamente una questione di fortuna.
Le mie personali convinzioni: 1) Per questo specifico tipo di fenomeni la dimensione del bacino non conta 2) non conta nemmeno la portata del fiume prima dell'evento. Pu? benissimo succedere anche in un torrente secco. 3) Conta solo quanto piove nell'unit? di tempo. L' istante, insomma. Sono pronto a scommettere qualsiasi cosa che se non ci fosse stato il cambio di regime della precipitazione da "forte" a "dolorosa", non sarebbe successo niente. Sono anche pronto a scommettere che se prima non avesse piovuto affatto, l'effetto sarebbe stato identico.
"E' sempre meglio essere fuori con la voglia di essere in forra che essere in forra con la voglia di essere fuori"
Mau
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8 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
Horst |
Inserito il - 02 aprile 2023 : 20:08:12 We did Rio de lis Cladis on the 2nd of April. We left the way 633 at the gps point (46.393583N, 13.362433E) and entered the canyon. We haven't found a adequate rappel point and so we put a ring on the right side, which can be used to upseil approx 35m with no need to climb down. The upper part is very well equiped - mainly with innox chains. In the lower part the ropes at the rappel points are very worn out. We added some ropes in order to increase safety but you should take some ropes or slings with you, when you enter next time. |
CanyonEast |
Inserito il - 03 giugno 2020 : 21:34:33 Percorsa solo la parte bassa il 02/06/2020 dal gruppo Canyoneast. Sono stati sostituiti quasi tutti i cordini delle soste. Da segnalare che la sosta della sesta calata (quella da 30 m) è stata lesionata e semi-sommersa e da una piccola frana. Il materiale detritico è ancora molto instabile. Piuttosto che ripristinare la vecchia sosta si è preferito posizionarne un'altra sulla sponda opposta (2 spitfix Ø 10 mm + placchette con anello) un paio di metri più in alto. L'uscita della forra è stata segnalata da un omino di pietre, sponda sinistra. La traccia del sentiero d'uscita però, si perde nel bosco dopo meno di un centinaio di metri; da qui, per intercettare il sentiero di salita e raggiungere il parcheggio è consigliabile procedere in direzione Nord-Ovest mantenendosi sempre nella parte meno fitta del bosco. E' sconfortante constatare il fatto che nonostante questa forra sia stata percorsa più volte in tempi recenti, nessuno dei frequentatori abbia avuto la decenza di sostituire le vecchie corde degli ancoraggi ma abbia preferito calarsi fidandosi della tenuta di materiali esposti a ghiaccio, piene, scariche di sassi ed intemperie da ormai diversi anni...
http://www.canyoneast.it/ |
cocis81 |
Inserito il - 23 aprile 2018 : 14:10:57 Percorso oggi 23/04/2018 da Lorenzo e tom. Tutti gli armi sono buoni, abbiamo cambiato qualche ragno di corda. Solo uno spit non è utilizzabile ma lo stesso ancoraggio ha già 2 buoni punti con cordino e anello. Buona portata divertente.
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tomglu |
Inserito il - 22 giugno 2015 : 08:07:55 Percorsa ieri, domenica 21 giugno, dai CanyonEast "allargati" la parte bassa del torrente. Tutti gli armi a posto eccetto l'ultima sosta che abbiamo sostituito ed ora è nuovamente ok. Scorrimento esiguo ma con acqua bella fredda.
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davidov |
Inserito il - 09 giugno 2014 : 00:10:58 I think so
Davidov
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tomglu |
Inserito il - 08 giugno 2014 : 09:24:19 Percorso ieri in integrale, ovvero rio De Lis Cladis + Impresis, dai CanyonEast. La forra è particolarmente selvaggia con scorci stupendi sulla val Raccolana e merita davvero di essere percorsa, soprattutto nella parte bassa che presenta una serie stupenda di calate senza quasi interruzione. Parte alta tutta catenata ed in ordine, nella parte bassa abbiamo sostituito tutti i cordini ormai marci o "cristallizzati". L'avvicinamento è molto ripido e non "molla mai"...ma secondo me ne vale la pena! Ciao.
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davidov |
Inserito il - 26 aprile 2011 : 17:06:20 23.3.we was on Rio Impresis. In the upper part(superiore) we find a new anchors. All rapelling points in the upper part was new. In the inferiore part all anchors was O.K. |
seba |
Inserito il - 20 ottobre 2008 : 10:10:57 percorso sab 18/10 con Andrea e Cristian
portata 30 l/s che diventavano 50/60 nella parte inferiore
tutti gli armi della parte superiore ok
cambiato ed eliminato tutti i vecchi e logori cordini della parte inferiore, alcuni dei quali erano stati doppiati ultimamente con cordini nuovi , ma come spesso accade senza togliere quelli marci
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byez Seba Coord. regionale FVG |
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