V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Milena Argiolas |
Inserito il - 28 febbraio 2008 : 17:05:56 Chiunque volesse ripercorrere la bella forra di Badde Piras nella valle di Lanaitto, domenica 17 febbraio 2008 ? stata totalmente riattrezzata dal neo gruppo Spaccaforra Sardegna Canyoning ..... siamo sempre noi Milena, Tore, Luca, Sara, Gigi P, Gigi I e Sandrocchia ..... Le foto?? LUCAAAAAAA |
14 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
Milena Argiolas |
Inserito il - 14 gennaio 2016 : 19:46:26 Percorsa domenica 15 Novembre, Armi OK
Milena Argiolas CR: SARDEGNA anelimroc@yahoo.it 329 6443463
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Milena Argiolas |
Inserito il - 21 febbraio 2012 : 14:01:30 E' sempre la stessa solfa, pur di non fare due passi in più si va a disturbare la gente a casa propria Tra l'altro passare dal perimetro fuori è anche molto più semplice per intercettare dopo il sentiero non segnato che ci porta a Badde Piras. Spero che questo post serva a tenere lontana l'orda dei barbari (anche se dubito fortemente che i merenderos paganti conoscano il nostro forum) e sinceramente spero che il signor LOI continui a non sentire le scuse di nessuno, chi non ha rispetto non merita considerazione |
Antonello |
Inserito il - 20 febbraio 2012 : 14:53:48 Badde è sa prama (badde Piras), Probabilmente, bisogna riconsiderare qualcosa e, dare un contentino a chi vive e lavora sotto l'ultima verticale di Badde Piras, il proprietario dell'ovile LOI che, sopratutto ci permette (non sempre) di transitare per poter discendere la forra. Sabato è successo qualcosa che mi ha fatto fare questa considerazione e, vorrei esporla a tutti al fine di continuare a frequentare il sito senza entrare in contrasto con i locali: Se si dovesse trovare il cancello chiuso, non bisogna assolutamente cercare di scavalcare, ne in entrata ne in uscita; dal cancello dove abitualmente si lasciano le macchine, bisogna proseguire di qualche chilometro, fino al rifugio del gruppo grotte PICAVE, dove si parcheggerà in aperta campagna sotto alberi di ulivo, di fianco al rifugio a sx, c'è una stradina alberata in mezzo a due muretti a secco che la delimitano, si apre e chiude il cancelletto di rete e, percorrendola in salita, ci porta in 10/15 min alla base della falesia, da qui si tiene la quota ed obliquando verso sx (Nord), si va ad intercettare il percorso che si fa normalmente. Alla fine della forra, dopo il salto di 60 metri, si scende un centinaio di metri di pietraia e, subito bisogna prendere il primo sentiero evidente a sx (sud) e lo si percorre fino ad intercettare il viale alberato dell'andata, un cancello verde ci immette nuovamente sul sentiero iniziale. Seguendo quanto sopra, si evita il transito nel terreno privato del cuile LOI. Tutto questo per dirvi che, sabato 18/02, son stato attaccato verbalmente e volgarmente dal pastore il quale è scocciato di vedere transitare gente che non devia verso la sua abitazione a salutare e chiedere il permesso. Premetto che il mio gruppetto non aveva oltrepassato l'ovile e che senz'altro saremmo passati da lui ma, non ha voluto sentir ragione e ci ha mandati via dicendo di tornare tra qualche tempo a chiedere scusa! Naturalmente, in settimana ci torno da solo a chiedere scusa ed a chiarire e sapere se qualche torrentista ha mancato di rispetto. E' il primo episodio di non ospitalità e, voglio vederci chiaro.
Antonello Azara |
Corrado |
Inserito il - 21 gennaio 2012 : 19:40:37 Anche in questo post aggiungo una riga di precisazione toponomastica.
La conferma (già letta altrove) che questa valle verticale è chiamata dai locals Badde 'e Sa Prama.
Questo per ovvi motivi - almeno per me - non comporterà la modifica del nome della gola nelle guide sportive, oramai noto e diffuso ben più di quello locale, a differenza di quanto ho scritto invece nel post di Badde Omene (Troccu 'e Pilisariu). |
Pizzorni Giovanni |
Inserito il - 17 aprile 2010 : 20:41:49 Ciao a tutti, dico la mia ! Le tecniche, le installazioni, le scelte in generale, sono per ovvi motivi soggettive e, di conseguenza,alla mercede del giudizio altrui. Nel caso delle installazioni l'esperienza la fa da padrone e ti permette di posizionare ancoraggi a prova di"giudizio". Altre volte, questioni di tempo, di materiale che hai a disposizione, ti impongono scelte non soddisfacenti ma che sei costretto a fare. Nello specifico credo che ci sia ragione da entrambe le parti. Da una parte è assolutamente meritorio il lavoro di Tore, Milena & C. Se non fosse per loro la situazione degli attrezzamenti sardi sarebbe ancora "medievale". Concordo anche sul fatto che il torrentismo si è evoluto e i "torrentisti" dovrebbero fare lo sforzo di migliorarsi. Dall'altra ha ragione anche Corrado dicendo che molte persone non sono in grado di utilizzare certi tipi di attrezzamento e, di conseguenza, occorre metterli nella condizione di non farsi del male. Il vero problema è il Torrentismo! E' una attività subdola che ti fa credere che sia alla portata di tutti ma, ahimè, non è più così. Paradossalmente, l'alpinismo e la speleologia sono più"sinceri". La selezione la fanno a monte. Certe cose la gente non ci prova nemmeno a farle; nel torrentismo sì, tanto si scende. Quando armo cerco sempre di avere un occhio di riguardo per chi conosce le tecniche e chi no ma alle volte non è sufficiente. Esempio 1: avevo completamente riarmato la Donini ma nella prima calata hanno subito ciulato la catena. Quando l'ho ripercorsa al Ric c'era il naturale ma la gente scendeva mettendo la doppia direttamente sul cordino per non lasciare una maglia rapida! Cosa dire, ne ho rimesso una delle mie. Esempio 2: Su'Cunnu e Sa Ebba, armo doppio arretrato per mancorrente e armo esposto per calata. Sono ricomparsi tutti i cordini marci intorno al masso.(li volevo levare ma avrei dovuto discutere!) Dopo il mio passaggio(stavo risalendo verso Sedda Arbaccas)ho visto gente che ha buttato giù una doppia direttamente dalla partenza del mancorrente dalla feritoia a sn del masso dell'ancoraggio principale! (ovviamente corda incastrata) Si può facilmente intuire che anche un ottimo ancoraggio non è la panacea di tutti i mali. In sintesi e per concludere:continuiamo a rifare ancoraggi e a levare la roba marcia dalle forre( e dalle grotte e dalle montagne) Accendiamo la testa prima del trapano. Parliamo e confrontiamoci civilmente: le cose cambieranno in meglio. Hasta Luego Nanni |
Corrado |
Inserito il - 03 aprile 2010 : 11:46:07 Avevano 100 metri si.
Mi è stato detto che quando è scesa la prima persona ed ha comunicato che la corda non bastava l'hanno bloccata, hanno fatto passare il nodo, e poi l'hanno calata fino alla base.
Dopo di che sono ovviamente scesi fino all'armo basso, dal quale i 100 metri bastavano...
Questo è ciò che mi è stato riferito, ma io non commento le tecniche o le corde degli altri, quello è affar loro. A me preoccupava, qui, comunicare le altezze reali affinché ci si regoli di conseguenza...
...o almeno per non finire io in un'aula di tribunale! :-D |
hirondelle |
Inserito il - 03 aprile 2010 : 11:00:56 Incidente evitato per la bravura del più esperto del gruppo? Ma nella guida parli di una sequenza finale di 18+52. E loro avevano solo 100 metri?? Quindi, fammi capire, per recuperare la corda hanno fatto i "bulgari" o si sono arrampicati sull'albero??
Silvia Campanelli C.R. Sardegna -*---*---*---*---*- |
Corrado |
Inserito il - 29 marzo 2010 : 18:40:14 A distanza di due anni dall'ultimo post e un anno dall'uscita della guida alle gole sarde occorre precisare qualche misura. Lo faccio ora perché proprio oggi ho ricevuto una segnalazione che mi ha fatto rabbrividire, dato che per un pelo si è rischiato il più classico degli incidenti: corda insufficiente. Incidente evitato per la bravura del più esperto del gruppo.
Nella mia guida parlo di una sequenza finale di 18+52. Tuttavia durante la richiodatura (non so se quella del 2008) è stata posizionata una bella catena più o meno a metà della verticale da 18. Ora, è chiaro che se si va a percorrere la gola con 100 metri di corde e si pensa di poterlo fare da quella catena, non bastano più! Quindi, se si utilizza la nuova catena occorrono corde per una verticale da 60 metri! Se si va con corde più corte bisognerà utilizzare la vecchia catena, più bassa ed esposta, ma che dista 52 metri dalla base.
Ora mi sono più chiare anche le segnalazioni che mi erano state fatte a gennaio, dopo il cape canyoning, dove mi si diceva che la verticale da 18 era in realtà molto più bassa...
Allego il profilo con la situazione attuale.
Badde Piras |
Corrado |
Inserito il - 29 marzo 2008 : 08:45:31 Siamo d?accordo su molti aspetti? ma non su tutti.
Una premessa ? d?obbligo: dico ?grazie? a tutti coloro che si impegnano per richiodare le forre. Quindi rinnovo i miei ringraziamenti a Tore, Milena & co. per l?impegno (sia di chiodatura che di divulgazione) MA, c?? un ma.
La richiodatura, come ho gi? detto, andrebbe fatta con criterio. Qual ? il criterio? Personalmente non ho sposato nessuna ?scuola? (che per antonomasia, quale che sia, insegna trasmettendo sia i pregi che i diffetti dei suoi formatori), uso la testa. Magari sbaglio, e me ne faccio responsabile, ma almeno ho sbagliato io e non a in nome del Credo di una ?scuola?.
Se pu? essere utile alla discussione vediamo alcuni aspetti tra quelli citati da Milena e Tore.
Fantasia e conoscenza: diciamo allora che quella applicata a Badde Piras non ? fantasia, ma ?Conoscenza della Fantasia? cambia poco? chi vuole intendere intenda, ma non voleva essere offensivo nei confronti di chi ha chiodato.
Adeguarsi all?inettitudine: lo facciamo di continuo, anzi, tutto il sistema spesso lo fa per noi (inetti) e ne abbiamo esempi quotidiani: dall?air bag, ai guard-rail, ma l?elenco sarebbe lungo. Questi ed altri sono tutti sistemi che servono a far si che anche gli inetti si salvino, riducendo il famoso fenomeno della selezione naturale. Potr? sembrarvi un discorso inutile, ma ? ci? che dovrebbe ispirare tutti coloro che fanno qualcosa per il ?bene comune?. ?Bene comune?, per?, NON vuol dire ?di pochi?. E ?pochi? sono coloro che frequentano le gole sarde e che conoscono le tecniche AIC. Ritengo quindi che l?armo, il chiodo, la tecnica (gli insegnamenti in genere) vadano contestualizzati.
Se poi volete entro nel dettaglio, senn? non ci si capisce. Dal punto di vista strettamente tecnico Badde Piras ? attrezzata male. Mi parrebbe molto strano che una tale tecnica d?armo possa soddisfare gli standard AIC. Sinteticamente ecco cosa ho visto:
- deviatori troppo alti rispetto all?ancoraggio principale; - un fix infisso per doppiare una clessidra, ma uniti da un unico cordino ininterrotto (come dire: se si trancia il cordino nella clessidra ? assolutamente inutile aver messo il fix a rinforzo); - corrimano con corde fisse gi? lesionate (lo dico perch? non mi pare che la Scuola AIC preveda l?abbandono di corrimano fissi);
E ancora, dal mio punto di vista, gli ancoraggi doppi dovrebbero trovarsi sullo stesso livello ed essere dotati di anello arrotondato (placchetta con maglia o fittone resinato), cos? da non imporre l?uso di cordini di giunzione... rapidamente deteriorabili.
Le cose cambiano, si, e ne sono felice, ma cambiamole in meglio, non in peggio.
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marcommarco |
Inserito il - 28 marzo 2008 : 12:28:04 io mi trovo d'accordo con entrambe le versioni, mi spiego: ? ottimo riattrezzare in ottica pro-canyoning utilizzando cio? le nuove tecniche e conoscenze ma senza obbligare nessuno all'utilizzo di mancorrenti o deviatori, chi li sa utilizzare e li vuole usare bene altrimenti bisognerebbe comunque dare la possibilit? a tutti (anche ai profani)di scendere 'alla vecchia'...anche perch? se uno non sa usare un mancorrente rischia di ammazzarsi, o di scendere su un solo ancoraggio o peggio ancora sull'ancoraggio sbagliato ecc. se ne son viste di tutti i colori...quindi ben venga il lavoro del gruppo Spaccaforre e C. (bravi e volonterosi) ma se, come dice Corrado, l'utilizzo dei nuovi metodi ? in pratica obbligatorio allora potrebbe essere un p? un rischio proprio perch? purtroppo non tutti sono a conoscenza dei 'nuovi' metodi. Un saluto ai sardi ed alla terra pi? bella del mondo!!
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tore |
Inserito il - 28 marzo 2008 : 11:44:22 Sicuramente x riattrezzare forre c'? + bisognio di conoscenza tecnica che di fantasia e non penso che quello che abbiamo fatto a Badde Piras sia stato fatto a caso. Visto che il torrentismo ? in continua evoluzione il non volersi adeguare alle nuove tecniche (mancorrenti e deviatori)secondo me ? sintomo + di pigrizia che altro. L'esempio pratico ? che da noi si continuano a tirar giu' della gran doppie solo perche c'? poca acqua (molte volte anche niente purtroppo) e poi vediamo affrontare forre in piena senza nessuna cognizione del pericolo che si corre. Forse ? piu di questo che bisogna lamentarsi, del non utilizzo delle tecniche nuove e + giuste,cosi che si inizi a pensare al canyoning come a qual'cosa di piu' serio e non al passatempo "solo perch? oggi non ho voglia di andare in grotta o altro ". Io e Milena stiamo cercando di promuovere il canyoning in quanto tale cosi che tutti (quelli volenterosi) apprendano le tecniche . Per qualunque chiarimento o spiegazione siamo a disposizione. LE COSE CAMBIANO LASCIAMOLE CAMBIARE .
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Milena Argiolas |
Inserito il - 27 marzo 2008 : 16:48:53 Io credo che tra fantasia e conoscenza ci sia una gran bella differenza. E il fatto che la media dei visitatori di questa forra non sia a conoscenza delle nuove tecniche torrentistiche non ? sicuramente un nostro problema, l'AIC ha al suo interno una scuola dove tutti hanno la possibilit? di imparare, se non si ha la voglia o il tempo di farlo non capisco perch? dobbiamo essere noi ad adeguarci a tale inettitudine, soprattutto in considerazione del fatto che stiamo attrezzando noi col nostro tempo e i nostri soldi |
Corrado |
Inserito il - 22 marzo 2008 : 16:53:54 Ho sempre profondo rispetto e riconoscenza per chi si fa il mazzo per attrezzare o riattrezzare le forre (so fin troppo quanto costa in termini di fatica e soldi!) ma non riesco a trattenermi dal fare alcune riflessioni.
Ho ripercorso Badde Piras ma questo intervento di richiodatura mi ha lasciato molto perplesso. Capisco la buona fede di chi l'ha fatto: ho notato i tentativi di impostare corrimano (e relative chiodature) per portare l'ancoraggio fuori dai punti di abrasione ecc... ma il risultato temo che non sia il migliore possibile.
Potrei descrivere e commentare uno ad uno gli ancoraggi che ho visto ieri ma non ? questo il contesto giusto. Dico solo che, vista l?utenza media che gira per le forre sarde, forse bisognerebbe dare minor sfogo alla fantasia ed approntare soste pi? semplici e pratiche, evitando le soste che impongono l?uso di deviatori e frazionamenti, tecniche queste totalmente sconosciute all?utenza media, che cos? si espone a rischi ben maggiori delle semplici abrasioni di corda... Ritengo infine che il sistema di infiggere ancoraggi che ?costringono? all?uso ed all?abbandono di cordini alle soste sia oramai decisamente superato e da abolire?
Spero di non aver urtato la sensibilit? di nessuno e se cos? fosse chiedo scusa fin d?ora. La mia vuole essere solo una osservazione costruttiva al fine di evitare che certe gole diventino un colabrodo di chiodature e richiodature continue (per inciso, gi? altri prima del mio passaggio avevano ritenuto giustamente necessario rimettere mano alle soste rinforzando alcuni attacchi esterni).
Sono a disposizione per ogni chiarimento (corrado@segnavia.it)
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lucyus72 |
Inserito il - 02 marzo 2008 : 21:16:47 Eccole eccole... Scusate il ritardo, ma qualcuno mi aveva preso la macchina fotografica...
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Un saluto a tutti |
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