V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
carlasilvia |
Inserito il - 14 settembre 2010 : 18:40:50 Se avete nostalgia di acido lattico, l'avvicinamento al Mengasca potrebbe fare al caso vostro. L'auto può essere abbondonata quando la strada sfuma nel bosco se e solo se vi siete ricordati di cambiare le gomme almeno dopo i primi 80.000 km, altrimenti i prati adiacenti si prenderanno gioco di voi facendovi perdere una buona mezz'ora per farvi riconquistare il terreno carrabile. Nel caso ovviamente dovete premunirvi di 16 braccia forzute troppo orgogliose per farsi piegare dai fiumi di brauilio ingurgitato nelle ore precedenti, tra uno gnocchetto ed una brioche. L'invitante sentiero che in pochi minuti vi farà saltare le isoipse a due a due sale senza pietà alcuna, e tenta persino di illudervi proponendosi in un falsopiano dall'aspetto diabolicamente attraente. Ma è un inganno: per la resa finale il maledetto vi offre ancora un po' di sudore totalmente gratuito. Se la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni, non da meno lo è la discesa sulla destra che vi catapulta dritta ad una cinghialata senza appello, alla fine della quale dovete solo sperare di non aver avuto la bella idea di provare prototipi di calzature dal grip di una pattina. L'acqua limpida battezza senza indugio i 18metristi da un terrazzino dall'arrivo invisibile: è questione di fiducia, basta affondare nella metà dx idrografica dato che il resto si è riempito di roba poco accogliente. Domenica 12 prevede nel Mengasca (e non ne Boazzo, soffiata rivelatasi errata. O è colpa della memoria che perde colpi? ) l'esercitazione di una squadra del Soccorso in versione coloratissima che per metà assisterà al catapultamento di quasi tutta la ghenga dal quel bel trampolino travestito da massone incastrato, per il resto si godrà nell'ordine: - una libera fino alla partenza di uno scivolo dall'approccio scivoloso (dato il bistrato muschioso uno spuntone naturale verrà poi agghindato a festa) - la discesa della sottoscritta che incerta sul da farsi e in confusione totale per le frasi incapibili che le arrivano da sotto, impugnerà gelosamente la corda finendo col limarsi le impronte digitali. Il toboga non dà problemi nonostante il centinaio e fischia di lt presenti, mentre le orecchie un po' sorde evidentemente si. Segue un'informazione superflua: sul salto prima della 55 si tocca. Parlo della calata da 20. Lo smacco arriva amaro dato che se non fosse stato per il Soccorso qualcuno avrebbe inevitabilmente dovuto risalire lo splendido cascatone sopra citato, mai problematico, ma sufficientemente bagnato da essere fastidioso in modalità antigravitazionale. Una dubbia manovra dell'ultimo ha trasformato un comodo deviatore necessariamente da gestire in un passaggio di nodo di giunzione tra i baffi di un cordino ad un posto... Il freddo dell'attesa presto si dimentica grazie al sole che inavvertitamente fa capolino ad illuminare i pochi risalti che separano dalla briglia. Fate pure il salto ad ostacoli sul tronco incastrato, ma moooolta attenzione al resto, meglio fidarsi delle corde, ultima pozza a parte. 3 ore volate, un grazie che rimane.
(il comune di Samolaco ringrazia per il bollino da 10 euri, i vigili un po' meno)
ciao ciao silvia
Immagine:
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dg |
Inserito il - 14 settembre 2010 : 21:09:43 Ragazza...ma scrivi da Dio! |
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