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 Valle dell'Inferno-Val del Resio

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
matteo rivadossi Inserito il - 18 settembre 2019 : 14:48:38
Non avendo mai avuto info precise, domenica 15 settembre abbiamo voluto verificare di persona cosa si nascondesse nella parte alta e remota di questa selvaggia valle propriamente detta “dell’Inferno”. Ben 550 metri di dislivello e 3 km sopra l’accesso della parte classica conosciuta come Valle del Resio.
Per l’ennesimo insano progetto i volontari erano talmente numerosi che il sottoscritto li ha reclutati in Veneto: i cugini serenissimi Lillo (Stefano Panizzon) e Mirko (Benedetti).

Dalla centrale idroelettrica di Sacca d’Esine, carichi di aspettative trapano e ferraglia, ci troviamo quindi in tre. E non esattamente in religioso silenzio, ad arrancare per una vertical da 800 metri di dislivello seguendo un serpeggiante sentiero che incrocia la vertiginosa condotta forzata (h1:30). Dal bacino artificiale ancora 4-5km di sentiero pianeggiante con vista finalmente sulla profonda valle fino alla presa posta a quota 1070 (1h, tot h2:30). Questa si beve i 4-500 litri/secondo mentre sono una settantina quelli rilasciati a valle.

Vestizione, tuffo nella vasca e poi spettacolo: entriamo in una gola fatta di pozze, tuffi e toboga di rara bellezza (tra cui un T15 da incorniciare) scavati nel rosso verrucano lombardo. Come contributo al luogo attrezziamo anche i piccoli dislivelli pur spesso tuffabili o disarrampicabili con attenzione, fino a trovare il primo chiodo da fessura che non lascia dubbi sul fatto che non sia una prima, anche se di 25-30 anni fa.
A questa parte iniziale molto bella che termina poco dopo un ciclopico caos di blocchi, segue ahimè una marcia molto lunga (2,5 km?). Fortunatamente con aderenza sempre buona, spezzata ogni tanto da tuffi e calate (max 25m). L’ambiente rimane sempre grandioso.
Dopo circa 4 ore di discesa e 15 ancoraggi nuovi, superando la scialba parte mediana, arriviamo all’attacco dell’arcinota e divertente parte bassa: 15 calate per 240m di dislivello che i temerari liquideranno in un’oretta e sole 3 corde e mezza…

Riassumendo la discesa integrale Valle dell’Inferno-Valle del Resio, seppur molto discontinua, secondo noi merita un interesse regionale per lunghezza, bellezza ed impegno fisico. Capace di regalare decine di passaggi ludici ed estetici a chi non temerà né il lungo avvicinamento, né i tratti di marcia.

Dislivello 800m, 4,5 km sviluppo circa, 40 calate, cascata max 25m, avvicinamento h2:30 (dalla centrale), tempo percorrenza 5-7 ore, uscita h0:20 (fino alla centrale), difficoltà V4/A4/III, attenzione opere idrauliche.

In attesa delle foto del Lillo, buone infernali discese.

matteo
1   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
stefanolillopanizzon Inserito il - 19 settembre 2019 : 23:30:15
A completamento della precisa descrizione fatta da Matteo della "gita" in quel della Val Camonica, posto un pò di foto (.. si forse sono troppe ) nella speranza di rendere omaggio a questa bella e lunga discesa, che pur nella sua discontinuità, merita di essere fatta per la varietà di situazioni trovate: dall'avvicinamento verticale sulla traccia di ardite opere idrauliche per tuffarsi poi in una prima parte di forra di rara bellezza e ludica allo stesso tempo, continuando poi lungo la parte torrentisticamente più noiosa ma che si snoda tra anse che mostrano scorci di bosco selvaggio e situazioni di grande impatto come il passaggio sotto ai ciclopici massi in bilico sul greto.
Lillo

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Stefano Lillo Panizzon

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