V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Pizzorni Giovanni |
Inserito il - 21 agosto 2012 : 18:26:48 Ciao a tutti, durante la stagione ho avuto occasione di percorrere forre di un certo impegno che mi hanno lasciato abbastanza perplesso sul sistema di valutazione applicato per assegnare le difficoltà. In pratica, ho rilevato una sopravvalutazione delle difficoltà che , a mio modesto parere, presto o tardi porterà a problemi seri. Premessa: sono assolutamente d'accordo sul fatto che, scrivendo una guida, si tenda a sopravvalutare le difficoltà al fine di dissuadere l'esercito di pazzoidi che percorrono le forre dall'andare a cacciarsi nei guai. Io stesso farei lo stesso anche per tutelarmi di fronte a contestazioni o rivalse. Il problema è che accade che persone "normali" tentino con buon esito la percorrenza di forre con quotazioni elevate . Alla fine della forra, escono convinti di aver realmente percorso una forra A6,V6,V ! In virtù di questo fatto non esiteranno a ritentare la sorte. Va aggiunto che, la valutazione della forra, da parte dell'autore della guida o dell'esploratore, viene data, molto spesso, a seguito delle impressioni successive al percorrimento della stessa. Sono rari i casi nei quali, la valutazione viene data a seguito di rilevamenti effettuati durante molteplici percorrenze e in periodi diversi. Concludo aggiungendo anche il fatto che le valutazioni sono inevitabilmente influenzate dal tipo di torrentismo che il relatore è abituato a praticare. Un assiduo praticante di forre alpine di portata è inevitabilmente indirizzato a valutazioni diverse da quelle, ad esempio di un "appenninista" (sto estremizzando per far comprendere). Concludo:rileggendo i criteri di valutazione delle forre enunciati in tutte le maggiori guide, non posso che affermare che sono il frutto di un buon lavoro. Il problema, come al solito resta sempre e soltanto l'acqua. Saluti Nanni |
3 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
dirtsee |
Inserito il - 22 agosto 2012 : 09:53:34 Concordo su di una modesta , non eccessiva pero' , come spesso capita , sovravalutazione della difficolta' , lunghezza corda e tempo di discesa di un percorso , per il semplice motivo che una guida e' dedicata a 2 tipi di persone fondamentalmente , a chi fa turismo , in gruppetti numerosi , eterogenei , dove non tutti sono allo stesso livello di esperienza , e non si conosce la zona , e a chi comincia a muoversi nella sua area , e quindi non ha ancora esperienza . Una volta si diceva "non percorrere una forra se c'e' piu' di un filo d'acqua" , poi , piu' tardi , "non percorrere una forra se vedi acqua bianca " . Ora le cose stanno cambiando , sopratutto la stagionalita' , dalle prime guide che suggerivano il periodo consigliato per la percorrenza , " da maggio a settembre " ; ormai si pratica il canyoning tutto l'anno . Il problema vero , come dice Giovanni , è la quantita' d'acqua , Quella "A" purtroppo e' una variabile , e non un valore fisso come la calata piu' alta . Purtroppo sempre piu' spesso sulle relazioni delle discese si leggono valori empirici sulle portate ( mi sa che in pochi conoscono le formule sulla dinamica dei fluidi ) e si assiste ad una specie di superomismo nel percorrere forre con tanta acqua , hai ragione Giovanni , questo porta a problemi seri .
L'acqua stagnante non ? buona da bere , solo quella che scorre ha un buon sapore aloha http://canyoningalpigiulie.blogspot.com/
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franzmc |
Inserito il - 22 agosto 2012 : 09:47:19 Sappiamo tutti benissimo che il canyoning non e' una scienza esatta e che solo con molta esperienza si giungono ad affrontare con disinvoltura percorsi anche impegnativi. Come ben dice sua altezza torrentistica Nanni Pizzorni, la differenza la fa l'acqua ed e' vero. Ed io aggiungo che la fa anche il tipo di armamento, ben diversa cosa e' infatti affrontare un perfido tubo idrico passandoci dentro o lambendolo appena. A sensazione, aggiungo che non credo troppo al lievitare dei facili entusiasmi di cui parla Nanni; per quanto nella testa delle persone possa transitare di tutto, l'acqua ( tanta )spaventa sempre e comunque, ne abbiamo avuto un buon esempio recente nell'isorno basso.
Ci restano il potere e il dovere di veicolare informazioni corrette, solo sulla base di report affidabili e recenti si puo' affrontare a cuor leggero percorsi ritenuti piu' impegnativi di altri.
Esiste poi, e anche qui Nanni lo sa bene, un'ulteriore categoria di " prede " potenzialmente soggette a cadere nella trappola canyonistica, e sono quegli alpinisti o speleo anche molto esperti che non hanno ( o hanno poco ) confidenza con le nostre tecniche di progressione. Anche a costoro talvolta il fato puo' riservare brutte sorprese, stiamo dunque tutti molto in guardia.
Francesco Michelacci coordinatore regionale per la Romagna. |
gioffri |
Inserito il - 21 agosto 2012 : 22:06:05 anche circa gli ancoraggi troppo spesso le guide danno valutazioni pericolose.... e si che ci sono delle scale di valutazione riconosciute internazionalmente alle quali si potrebbe fare comodamente riferimento!!!
Ciao. Gianfranco |
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