Logo del catasto forre AICLogo di AIC-WikiInfoCanyon by AICLogo canale AIC TV su You TubeLogo di AIC-Facebook

InfoCanyon by AIC
[ Home | Registrati | Discussioni Attive | Discussioni Recenti | Segnalibro | Msg privati | Sondaggi Attivi | Utenti | Download | Cerca | FAQ ] Privacy e cookie ]
 Tutti i Forum
 REGOLAMENTI - ITALIA
 Veneto
 Forre nel parco delle dolomiti bellunesi

Nota: Devi essere registrato per poter inserire un messaggio.
Per registrarti, clicca qui. La Registrazione è semplice e gratuita!

Larghezza finestra:
Nome Utente:
Password:
Modo:
Formato: GrassettoCorsivoSottolineatoBarrato Aggiungi Spoiler Allinea a  SinistraCentraAllinea a Destra Riga Orizzontale Inserisci linkInserisci EmailInserisci FlashInserisci Immagine Inserisci CodiceInserisci CitazioneInserisci Lista
   
Icona Messaggio:              
             
Messaggio:

  * Il codice HTML è OFF
* Il Codice Forum è ON

Faccine
Felice [:)] Davvero Felice [:D] Caldo [8D] Imbarazzato [:I]
Goloso [:P] Diavoletto [):] Occhiolino [;)] Clown [:o)]
Occhio Nero [B)] Palla Otto [8] Infelice [:(] Compiaciuto [8)]
Scioccato [:0] Arrabbiato [:(!] Morto [xx(] Assonnato [|)]
Bacio [:X] Approvazione [^] Disapprovazione [V] Domanda [?]
Seleziona altre faccine

   Allega file
  Clicca qui per sottoscrivere questa Discussione.
   

V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Pastikks Inserito il - 19 maggio 2013 : 21:28:18
Ciao,
continua a valere il divieto inerente alla discesa delle forre in zona parco dolomiti bellunesi?

Ciao e grazie
Marco
20   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
michele Inserito il - 23 dicembre 2023 : 10:33:48
franzmc ha scritto:

Concordo, però in realtà nella Repubblica il cittadino può tentare in via amministrativa di far valere un diritto negato, il problema è sostenerne la spesa, gli avvocati costano.
La via migliore sarebbe farlo associandosi e ripartire gli oneri fra i molti interessati ma pare che a parte i soliti lamenti poco si muova.


Qualcuno dovrebbe provarci, ma non credo che il quadro normativo attuale dia molte chanche a questo tipo di iniziative. Il diritto più che negato è non riconosciuto. Per capirci, pensiamo al diritto di ingresso nei terreni privati, riconosciuto per fini venatori, non riconosciuto per fini escursionistici: cacciare dove mi pare si, passeggiare dove mi pare no, e questo impatta anche sulla fruizione dei canyon, che di per sé sono demanio pubblico ma in molti casi si sviluppano all'interno di (o confinano con) proprietà private che bisogna necessariamente attraversare.

Manca nel nostro quadro normativo il riconoscimento di un diritto al contatto con la Natura "selvaggia", manca la consapevolezza del beneficio che le diverse attività escursionistiche apportano all'individuo e quindi alla società (che è fatta di individui). Chi pratica queste attività, soprattutto le più "pericolose", viene visto come un cazzerellone, uno che gioca. E siccome la protezione della Natura è una cosa seria, è facile per le autorità preposte concludere che gioco e Natura sono incompatibili.

franzmc ha scritto:

Obbligare gli enti a motivare una restrizione sarebbe sacrosanto ma non risolutivo, di motivazioni se ne possono trovare a milioni.
Il parco delle dolomiti bellunesi per propria stessa ammissione non ha idea di quali e quanti danni possa causare il passaggio in forra del torrentista


E nessuno in tutti questi anni è riuscito a fargli capire che i torrentisti non possono fare alcun danno a un luogo che sopravvive a periodiche, apocalittiche onde di piena ...
Così come nessuno riesce a far capire al PNALM che in inverno sulle pareti del Monte Meta non ci sono esseri viventi che possano essere disturbati (men che mai danneggiati) dal passaggio degli alpinisti.



Michele
http://www.micheleangileri.com/canyoning
franzmc Inserito il - 23 dicembre 2023 : 09:18:58
Concordo, però in realtà nella Repubblica il cittadino può tentare in via amministrativa di far valere un diritto negato, il problema è sostenerne la spesa, gli avvocati costano.
La via migliore sarebbe farlo associandosi e ripartire gli oneri fra i molti interessati ma pare che a parte i soliti lamenti poco si muova.
Già diversi anni fa la corte costituzionale ha sentenziato che fra i molti ambiti tutelati dalla legge, non ne può esistere uno che prevalga assolutamente su tutti, la tutela del territorio è uno di questi e può esistere solo in armonia con gli altri, ad esempio il diritto del cittadino a fruire ( rispettandole ) le bellezze del territorio.
Obbligare gli enti a motivare una restrizione sarebbe sacrosanto ma non risolutivo, di motivazioni se ne possono trovare a milioni.
Il parco delle dolomiti bellunesi per propria stessa ammissione non ha idea di quali e quanti danni possa causare il passaggio in forra del torrentista, il divieto venne posto a suo tempo in via del tutto precauzionale, un po' come dire che siccome i maschi sono dotati di organi genitali maschili, sono tutti potenziali stupratori.



Francesco Michelacci
coordinatore regionale per la Romagna.
michele Inserito il - 22 dicembre 2023 : 09:15:58
I Parchi lavorano così: prendono porzioni di territorio e ne interdicono la frequentazione o l'utilizzo a fini economici o ludici, concedendo qualcosa a questa o quella "corporazione" che risulta più presente sul territorio (pescatori, boscaioli, guide alpine, pastori, albergatori ...). Più sono i divieti più l'area è "protetta".
La corporazione dei torrentisti appassionati delle dolomiti bellunesi non è, evidentemente, presente o forte abbastanza da ottenere qualcosa dai Signori del Parco. Allo stesso modo, la corporazione degli alpinisti/escursionisti del centro Italia non è abbastanza forte da ottenere qualcosa dal Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, che ha vietato qualunque attività escursionistica o alpinistica fuori dai sentieri "del Parco".

Il problema IMHO non può essere risolto attraverso i rapporti di forza tra i Parchi e le "corporazioni" degli appassionati, ed è sbagliato provare ad aggirare l'ostacolo facendo entrare in gioco gli operatori del turismo "alternativo", ossia portando la questione sul piano economico, perché per sua natura la tutela del territorio deve mettere in secondo piano gli aspetti economici.

Il problema è culturale, di principio, legislativo. Attiene ai diritti dell'individuo e al significato che oggi deve avere la tutela della Natura in un ambiente antropizzato come l'Italia. Se non si porta su questo piano secondo me la partita è persa in partenza. Se si riconosce ad un'autorità il diritto di interdire aree, proibire attività, autorizzare le stesse in via esclusiva a questa o quella corporazione SENZA l'onere di dimostrare scientificamente la necessità del divieto al fine della tutela di quella porzione di territorio, senza la possibilità per il cittadino di impugnare tali provvedimenti in sede giudiziaria ... questa è la logica conclusione, l'inevitabile finale.

Michele
http://www.micheleangileri.com/canyoning
MirkoT Inserito il - 21 dicembre 2023 : 19:45:44
[url=https://ibb.co/6st6scP][/url]

Qualcuno del soccorso alpino riporta che ci saranno alcune forre libere per un numero chiuso (credo quelle quattro già nominate tempo fa), mentre sulle altre appostamenti e droni attivi.
A me pare strano che solo le guide ne avranno dei benefici poiché alle riunioni di settimane e mesi fa c'erano pure AIC, Canyoning Dolomiti ed altri gruppi locali.
MirkoT Inserito il - 03 ottobre 2023 : 11:40:40

Novità che dipendono dal ministro/ministero.

Immagine:

154,45 KB
MirkoT Inserito il - 27 gennaio 2023 : 10:50:36
Locatelli&co hanno chiesto chiarimenti direttamente al parco con una bella istanza di nove pagine.
MirkoT Inserito il - 27 gennaio 2023 : 10:41:33
Qualcosa dovrebbe cambiare
https://www.engc.it/wp-content/uploads/2023/01/Copia-di-ALLEGATO-A-MiTE_REGISTRO_UFFICIALE_U_0102202_19-08-2022.pdf
skeno69 Inserito il - 23 settembre 2019 : 09:25:58
Haly ha scritto:
Immagine:

150,44 KB


Io rimango sempre della stessa idea:
Haly Inserito il - 19 settembre 2019 : 13:05:44


Immagine:

125,93 KB

Immagine:

227,02 KB

Immagine:

150,44 KB
lorenz Inserito il - 12 luglio 2019 : 08:03:02
Ciao a tutti,
Sapete percaso se ci sono sviluppi in merito alla volontà del parco di riaprire ad alcune forre?
Potrebbe essere l'occasione per trovare un punto di incontro tra la nostra volontà di percorrerle e l'esigenza di ripristinare alcune zone del parco come ad esempio i sentieri di accesso
MicheleeLapo Inserito il - 03 novembre 2018 : 22:19:10
A seguito dell'alluvione del 29-30 ottobre e dalle info di sopralluoghi fatti alle uscite di alcuni torrenti è plausibile che molti armi siano danneggiati o spariti quindi per le future percorrenze degli itinerari (ovviamente fuori dal parco) è consigliabile trapano e ferramenta. Inoltre i danni più rilevanti sono stati causati dal vento che ha abbattuto a zone boschi interi quindi all interno delle forre ci potrebbe essere di tutto. Prestare attenzione

Michele
franzmc Inserito il - 02 novembre 2018 : 14:38:53
Preoccuparsi del canyoning a fronte degli sfortunati accadimenti degli ultimi giorni è certamente fuor di luogo.
A tale proposito la mia riflessione è che a fronte della furia devastante della pioggia e del fango, l'ipotetico " danno " apportato da chi scende torrenti sia meno che infinitesimale.
Peccato che questo non sfiori minimamente il pensiero del burocrate in genere.


Francesco Michelacci
coordinatore regionale per la Romagna.
alberto.galetti Inserito il - 01 novembre 2018 : 12:52:35


Immagine:

76,21 KB
forzaparis Inserito il - 30 ottobre 2018 : 23:28:25
Come sapete c’è parecchio fermento da qualche mese intorno alla situazione del canyoning all’interno del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, da quando a metà luglio questo ha deciso di adottare gli strumenti necessari per sanzionare chi pratica torrentismo nelle forre del Parco, vietato dalle vecchie norme di attuazione.
Le norme non regolamentavano le sanzioni economiche né indicavano chi potesse comminarle; questo ha lasciato spazio per anni a chi delle norme se ne è sempre fregato, indistintamente torrentisti amatoriali, Guide Alpine e accompagnatori abusivi che, sfrontatamente, hanno bazzicato le zone interdette e pubblicato foto, relazioni e locandine di attività varie, ovviamente mai passate inosservate all’Ente Parco.
Se dal punto di vista etico la scelta del Parco è stata indiscutibile, dal punto di vista del torrentista, chiunque sia, questa è un’altra bastonata; da anni esistono un nuovo Regolamento ed un nuovo Piano del Parco, a cui AIC ha collaborato in prima persona a differenza di chi si è camuffato nei bui reconditi di norme mal scritte. Questi strumenti hanno già stabilito che si potrà tornare a fare torrentismo nel Parco, individuando le aree e quindi le forre percorribili ma, per qualche ragione nota solo a chi dovrebbe approvarli, questi testi, nonostante circa 10 anni di trafile burocratiche in Regione Veneto e al Ministero dell’Ambiente, non sono ancora stati approvati.
Quindi?
Quindi rimangono valide le norme attuative del 2000, torrentisticamente parlando la preistoria.
Per quanto ne sappiamo, dopo la redazione degli strumenti in attesa di approvazione, l’ordinanza dello scorso luglio è l’unico passo concreto che è stato fatto in materia di torrentismo, ed è un passo all’indietro.
Mani legate per il Parco che deve fare fronte da un lato ai trasgressori e dall’altro all’indefinita attesa dell’approvazione dei regolamenti di cui si vorrebbe dotare.
Era inevitabile che questa situazione non potesse andare bene a nessun torrentista del pianeta Terra per cui, al pari di altri, durante l’estate abbiamo contattato l’ente Parco per avere chiarimenti e fare le nostre rimostranze.
Nel frattempo si è creato spontaneamente un gruppo di persone interessate alla causa di cui fanno parte alcune Guide Alpine, membri del CNSAS e titolati AIC; tanti interessi quindi, non sempre collimanti, ma con alla base l’obiettivo comune di sbloccare la situazione in corso.
Una rappresentanza ristretta di questo gruppo lo scorso 12 ottobre ha incontrato il Direttore ed il Vice presidente del Parco e ha presentato una serie di proposte e richieste.
Come AIC abbiamo sicuramente da lavorarci sopra per portare avanti la voce del torrentismo sportivo, in cui non esiste alcun tipo di interesse economico, e ovviamente è nostra intenzione farlo.
Questo è ciò che si può dire al momento, se ci saranno sviluppi saremo i primi a volerli comunicare.
http://www.dolomitipark.it/it/dettaglio.php?id=48955

Il Direttivo
Associazione Italiana Canyoning
Marie Inserito il - 22 ottobre 2018 : 19:12:19
http://www.bellunopress.it/2018/10/22/canyoning-allinterno-dei-confini-del-parco-nazionale-delle-dolomiti-bellunesi/

Ciao,
Marie
CanyonEast Inserito il - 23 luglio 2018 : 19:56:46
non troppo.....
hanno messo un obolo di 50 euro...se ti prendono.....

Immagine:

75,73 KB

http://www.canyoneast.it/
Oracolo Inserito il - 23 luglio 2018 : 14:09:42
SEMBRA DELLE NOVITA' SIANO ARRIVATE ...

OVVIAMENTE PEGGIORATIVE !!!!!

http://db.parks.it/news/allegati/PNDBLnov48955-all1.pdf

MicheleeLapo Inserito il - 02 aprile 2018 : 10:59:53
Ciao,il regolamento del parco è sempre lo stesso.
pelo Inserito il - 02 aprile 2018 : 09:50:10
Buongiorno, appena le condizioni lo permettono, vorrei scendere il Forti-Pisson, penso che avendo un discreto avvicinamento e uscendo all'ingresso del Soffia, non dovrei disturbare nessuno. Ci sono novita' per i divieti?
Pastikks Inserito il - 20 maggio 2016 : 17:09:35
Abbiamo evoluzioni in merito o ancora tutto fermo?

InfoCanyon by AIC © 2000-10 Snitz Communications Torna all'inizio della Pagina
Questa pagina è stata generata in 0,07 secondi. Herniasurgery.it | Snitz.it | Snitz Forums 2000