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 Friuli Venezia Giulia
 ciol de caserata

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
david Inserito il - 20 agosto 2012 : 13:00:37
come anticipato da oracolo nel forum nuove esplorazioni e per
onor di cronaca metto nel forum friuli questa nuova discesa effettuata con il gruppon de triestini nell'alta valcellina.
il torrente innominato scende dal monte caserine basse e confluisce nel secco greto del cellina insieme al ciol mal.
andandosi a innestare sulla valletta che cala dalla forcella di caserata abbiamo pensato a un banale CIOL DE CASERATA.
parcheggiando in fondo alla valle al parcheggio della casera Casavento si prosegue per strada bianca per le grave di giere sino alla casera podestine e successivamente per il comodo sentiero che mena alla forcella caserata.alla quota 1348(carta tabacco)si incrocia un canale inizialmente franoso con un rivolo d'acqua e abbandonando il sentiero iniziamo la discesa per il canale medesimo.
in ambiente molto solare incontriamo una serie di calate senza particolare interesse seppur lavorate nella roccia.incrociamo poi un tratto franoso che verso dx porta sino a quota 1150 da dove inizia un vera e propia forra con tanto di meandri,pozze,cascate(non più di trenta metri )e un paio di bei tuffi in pozze verdi).sino a quota 1025 dove ariviamo sul facile letto del ciol mal e in 5 minuti alla strada bianca della casera podestine.
la forra è armata speditiva.
tempi di percorrenza in ripetizione stimati in due ore.
avvicinamento 30 minuti di strada bianca pianeggiante,40 minuti si comodo sentiero con circa trecento metri di dislivello in salita.
è evidente che non è il ciolesan ma,pur non avendo il bel cascatone finale del vicino ciol dela gialina e senz'altro molto più ambiente del medesimo.vale quindi a mio parere senz'altro buttarci un occhio se si è in zona e si è gia sceso il ciolesan .
5   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Geronimo Inserito il - 22 aprile 2024 : 11:05:34
Ciao. Non hai trovato chiodi da alpinismo perchè nel 2020 sono tornato insieme a diversi amici del GOA canyoning di Genova (ivi incluso Skeno, che ha lasciato traccia della discesa sul catasto AIC) e abbiamo riattrezzato tutto con il trapano; in quell'occasione ho recuperare tutti i chiodi da infissione, ivi incluso uno artigianale molto semplice ma davvero efficace (l'unico che avevo trovato già dentro in occasione della mia prima discesa) e che ora porto sempre attaccato all'imbrago come una specie talismano.

Mi piacerebbe sapere chi lo ha fabbricato, perchè sarei ben felice di pagare qualcosa per averne una decina...

Immagine:

168,8 KB
MirkoT Inserito il - 20 aprile 2024 : 21:27:09
Geronimo ha scritto:


Durante la mia prima ripetizione in data 21/7, fatta in compagnia di Stefano Lorenzi di Claut, ho quindi posizionato ben 7 chiodi da roccia e 4 spit-roc, cambiando molti di questi cordini. Sono poi ritornato da solo in data 8/8, per sistemare alcuni ancoraggi che avevo lasciato in condizioni più precarie.
Se avete voglia di rimetterci le mani, si potrebbe sicuramente raddoppiare gli spit singoli, e proteggere certe disarrampicate. In caso di sostituzione degli ancoraggi con fix e/o resinati, però, vi pregherei di restituirmi almeno i chiodi da roccia, eventualmente lasciandoli all’Albergo Dolomiti di Claut, all’attenzione di Stefano Lorenzi.



Oggi non ho ricordi di aver trovato chiodi-roccia, forse un paio. La maggior parte degli ancoraggi sono doppi (addirittura due doppi con catena) e quindi spero che i tuoi siano finiti al Dolomiti di Stefano.

L'avvicinamento dal Pian di Cea ad inizio forra é circa di due ore di cui una (decisamente noiosa) sul greto e quasi una risalendo tutto il dislivello. Cercate di risalire il greto con un 4x4 o con qualche altro mezzo.
Flusso molto buono (visto che cime attorno avevano neve con T invernali sul -2°C alle 5 di mattina a Claut), ma mai problematica la progressione. Acqua decisamente fredda alla Viellia.
Pozze apparentemente fonde, ma fisicamente no, quindi verificate bene se volete tuffare.
Nel primo T4 (toboga nella pozza in cui il torrente vira forte verso sx) abbiamo messo uno spit da 10 con placchetta. Abbiamo cambiato un paio di cordini lesionati ed installato uno tramite abalakov qualche decina di metri più a monte dell'ingresso classico.
Geronimo Inserito il - 26 agosto 2019 : 19:34:51
Ciao. E grazie per l'apprezzamento.

Senza trapanetto, in effetti, si rischia di far notte...

Sulla C20, tanto per dirne una, avrei volute recuperare almeno un chiodo, ma ho trovato una dolomia talmente dura, che il perforatore rimbalzava ad ogni colpo di martello. E la roccia, invece di frantumarsi, si scheggiava, smussando tutti i denti del tassello. Mai vista una roba simile.


Immagine:

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CanyonEast Inserito il - 25 agosto 2019 : 09:51:56
Grazie x la condivisione sul forum e x aver implementato/ sistemato gli ancoraggi.
Penso tu sia uno dei pochi senza trapanetto :-D

http://www.canyoneast.it/
Geronimo Inserito il - 13 agosto 2019 : 13:15:41
Durante le mie vacanze in Val Cellina sono andato a ficcare il naso in questa esplorazione del 2012, e non me ne sono affatto pentito.
Le discese più belle, d’altra parte, sono quelle che includono un avvicinamento spettacolare come questo, da fare con un buon fuoristrada, per risalire tutta la molta suggestiva val di Gere (una lunga distesa di depositi alluvionali ai piedi di selvagge montagne).
Dal ricovero di Casera Podestine, un’ora scarsa a piedi, risalendo il sentiero n. 398, fino ad intercettare la parte alta del torrente.
Gli esploratori avevano fatto largo uso di cordini passati intorno a massi incastrati, sovente nel flusso, e quindi ormai orribilmente sfilacciati.
Durante la mia prima ripetizione in data 21/7, fatta in compagnia di Stefano Lorenzi di Claut, ho quindi posizionato ben 7 chiodi da roccia e 4 spit-roc, cambiando molti di questi cordini. Sono poi ritornato da solo in data 8/8, per sistemare alcuni ancoraggi che avevo lasciato in condizioni più precarie.

La discesa inizia in una prima parte più ripida, piuttosto aperta e solare, ma con cascate ben scavate e pozze trasparenti:
C10 – 1 spit dx
C18 – 2 CH dx
C10 – 1 CL sx
C10 – 1 CL sx
C9 – 1 spit dx

Si entra poi in una parte mediana più orizzontale (dopo la confluenza con il canale spesso asciutto che scede dalla forcella Caserata) con una serie di piccoli dislivelli da risolvere senza corda:
Disarr. sx
Disarr. al centro (costolone)
Disarr. dx
Disarr. dx (goletta bagnata)
T2 (pozza scarsa)

Si guadagna così una profonda e molto continua strettoia, che ti sputa fuori solo al termine del percorso, nel fondo della val di Gere, come succede in quasi tutte le altre forre della zona:
T5 (splendida pozza verde)
T4 (scivolata in pozza molto scarsa: eventuale armo umano)
C30 (esatti) – 2 spit dx
C18 – 2 CH dx
T4 (splendido canale verde)
C20 – 2 CH sx
C16 – 2 spit (gli unici che ho trovato già posizionati)
T3

Ho cercato di lavorare al mio meglio (usando sempre cordini nuovi e maillon rapide) anche allo scopo di onorare la memoria di un amico mancato proprio in quei giorni, che mi ha sempre ispirato per la dedizione e la passione nel lavoro (uno stimato cardiologo genovese di nome Aldo Petillo).
Se avete voglia di rimetterci le mani, si potrebbe sicuramente raddoppiare gli spit singoli, e proteggere certe disarrampicate. In caso di sostituzione degli ancoraggi con fix e/o resinati, però, vi pregherei di restituirmi almeno i chiodi da roccia, eventualmente lasciandoli all’Albergo Dolomiti di Claut, all’attenzione di Stefano Lorenzi.
Ciao a tutti,
Geronimo

1- Alla testata della Val di Gere

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711,09 KB

2- C18

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663,02 KB

3- Bel corridoio verso la fine del percorso

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4- Lavoro in memoria di Aldo Petillo

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