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Inserito il - 25 febbraio 2004 : 23:22:13
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To: aic-torrentismo@yahoogroups.com From: "gianchicic1" <giancarlo.cicconi@tiscalinet.it> Date: Tue, 24 Sep 2002 10:45:35 -0000 Subject: [aic-torrentismo] NEW ENTRY 2002: MUROLUNGO-Quota 1994-RIETI
Buongiorno, dopo tre spedizioni abbiamo concluso l'esplorazione di una forra/canalone molto impegnativa sul MUROLUNGO, all'interno del Parco Regionale della DUCHESSA (LAZIO, RIETI- BORGOROSE). Vi invio relazione Cordiali saluti
Giancarlo Cicconi
Forra Murolungo-Quota 1994 (Borgorose-RIETI) La forra Murolungo-Quota 1994, con scorrimento idrico solo in caso di pioggia, ? in effetti un grande canalone che incide l?immane muraglione del versante SUD della Cima del Murolungo (quota 2184), Montagne della Duchessa, Comune di Borgorose-Rieti, Carta dei Sentieri al 25.000 del C.A.I. GRUPPO VELINO-SIRENTE. Il canalone origina a circa 800/900 metri a SUD-EST della Cima del Murolungo, immediatamente a sinistra (guardando la carta) del punto con quota 1994 (in territorio Abruzzese, quindi all?interno del Parco Integrale Velino-Sirente, dove ? vietata quindi ogni attivit? al di fuori del semplice transito dei sentieri segnati, cosa peraltro vietata nel del periodo febbraio - 15 maggio), ma dopo circa 50/60m metri di dislivello prosegue in territorio Laziale, quindi nel Parco della Duchessa, dove invece sono possibili attivit? di escursione/esplorazione. Guardando la carta l?itinerario ? costituito dalla grossa incisione che si sviluppa immediatamente a sinistra del confine regionale costituito dalla linea a doppi punti e croce che dalla cima del Murolungo scende tagliando in due lo Iaccio dei Montoni, passa tra le quote 2044 (a destra) e 1994 (a sinistra), quindi sempre a sinistra di quota 1883 e finisce i basso in direzione di quota 1342, sul sentiero 2/2A. Il giorno 20 settembre 2002 ? stata portata a termine l?esplorazione che ? avvenuta in tre uscite (giugno-settembre). Team: Giancarlo Cicconi , Gilberto Cicconi, Daniele Colucci e Alberto Del Grande. Valutazione: Si tratta di un itinerario molto impegnativo, da affrontare in condizioni fisiche ottimali e solo per esperti. La conformazione della parete che costringe a soste particolarmente scomode con assicurazioni artificiali, praticamente in parete, la presenza continua di possibile caduta sassi ( soprattutto in fase di recupero corda, ma non solo), determina una limitazione dei partecipanti a max 3 o 4. Anche l?avvicinamento, di circa 4 ore, ? particolarmente impegnativo. Da non sottovalutare la quota di inizio di circa 2000 metri, per la possibilit? di variazioni rapide del tempo e della temperatura! Non c?? possibilit? di approvvigionamento di acqua nell?itinerario di salita, durate la discesa o il ritorno all?auto. Itinerario di accesso (effettuato) Con l?auto, con cautela, facendo scendere i passeggeri in alcuni punti particolarmente scoscesi, si raggiunge la Bocca di Teve (987 metri) dove, proprio al lato della sbarra di metallo che impedisce l?ingresso ai fuori strada alla valle omonima, si parcheggia. Sul versante del Murolungo, si prende il vecchio sentiero segnato sulla carta con linea lunga e punto, che sale fin sotto la localit? Vignale, dove la traccia (sulla carta) si trasforma in linea tratteggiata e seguendolo, con qualche difficolt?, si giunge prima a quota 1336, poi 1458, 1563, dopo di che si compie un ampio giro intorno quota 1682 e a questo punto si risale lentamente il bosco e poi la valle aperta che conduce al passo, quota 2055 metri, che immette nella valla dello Iaccio dei Montoni e di qui, traversando vero destra si raggiunge l?attacco situato in un valico della cresta vicino alla quota 1994. Un altro itinerario pi? appagante ed aereo consiste nel seguire, pi? o meno, l?andamento dell?enorme crestone che si erge dalla Bocca di Teve lungo tutto il versante SUD- OVEST del Murolungo. Descrizione Destra o sinistra se non diversamente specificato si intende ??orografica??. Fix lunghi si intendono Fix che penetrano nella parete per minimo 8 cm. La lunghezza totale da 11 a 12 cm! Si scende sui ripidissimi pendii al lato sinistro del piccolo ghiaione centrale, anche per evitare di danneggiare la flora endemica dello stesso ghiaione. Scendendo, in estate, non ? infrequente trovarsi di fronte a qualche vipera. Alcuni passaggi per il superamento di paretine o costoloni rocciosi, costringono ad ? arrampicare?, utilizzando come appigli anche ciuffi d?erba e cespugli di ginepro. Si scende lungamente (sempre sulla sinistra) fino a che il canalone si restringe e si trasforma in forra, incidendo una articolata e grandiosa parete di oltre 100 metri di dislivello. L?inizio dei salti ? indicato da un grosso roccione tondeggiante, sul lato sinistro della forra intorno quota 1750 metri. A circa 10 metri in alto a sinistra da questo roccione si arma il primo salto e si inizia la discesa vera e propria di questa parte di forra che non da respiro: -S01 metri 25 Fix da 10 mm, lungo, con anelli catena ( in alto a sinistra); si scende tenendosi a sinistra del roccione e ci si ferma pi? o meno al centro della forra su un comodo ?balcone? dove ? presente un?altro armo artificiale (attenzione al recupero corda per caduta sassi): -S02 metri 25 Fix da 8 mm, lungo, con anelli catena, (al centro); si scende in un altro balcone, pi? stretto e pi? corto del primo, al centro del quale ? posizionato un fix da 10 mm per sicurezza/servizio, dove ci si pu? assicurare e da dove si raggiungere l?armo di calata del salto successivo posizionato sul lato sinistro della forra (conviene collegare i due armi con una corda di servizio che l?ultimo recuperer? prima di scendere), continuare a fare attenzione al recupero corda (sassi) : -S03 metri 25 Fix da 10 mm, lungo, con anelli catena, (a sinistra); si scende in uno stretto colatoio verticale, simile ad un pozzo, che termina su un piccolissimo e scomodo balconcino: sotto di noi c?? uno strapiombo di 50 metri. In basso a sinistra si fa sicurezza su un ottimo chiodo ad acciaio speciale; sul lato destro del balconcino c?? una piccola costola rocciosa arrotondata, salendo sopra e guardando dietro un piccolo spigolo, c?? l?armo di discesa; anche in questo caso si collega con corda di servizio il chiodo all?armo e si procede come fatto per il salto precedente: -S04 metri 50 Fix da 10 mm, lungo, con anelli catena (a destra, dietro roccia, non visibile dalla sosta) la discesa ? composta di due strapiombi, uno in alto e l?altro in basso, separati da una fascia rocciosa intermedia che pu? essere pericolosa in quanto ci sono rocce instabili che potrebbero cadere poggiandovi sopra i piedi; si arriva cos? ai piedi di questa grandiosa parete a forma di anfiteatro. Variante dei primi 4 salti. Volendo evitare questa serie di calate fin qui descritte si pu? scendere sotto la parete per un altro itinerario. Invece di armare sul salto S1, si traversa e si sale in alto diagonalmente verso sinistra per circa 80/100 metri raggiungendo una zona sovrastata da una piccola fascia rocciosa al centro della quale, proprio sopra un piccolo alberello si arma il primo salto della variante: -S1-variante alta- metri 45 Fix da 8mm, lungo, con anelli catena (in alto e molto arretrato rispetto alla parete); si atterra su grande e tranquillo balcone con erba e cespugli dal quale si scende, in traverso diagonale a sinistra per circa 100 metri, fino a raggiungere un ripido pendio con alcuni alberi dove si arma la calata successiva -S02-variante alta- metri 45 cordone pi? anelli catena; si atterra su un grande e ripido pendio che conduce nuovamente nell?alveo enorme del canalone, proprio sotto la parete ad anfiteatro. Si continua, sulla sinistra , evitando il ghiaione per circa 100 metri di dislivello, aggirando anche una parete appoggiata, fino ad arrivare ad altri salti: -S05 metri 20 a sinistra su albero, ci si cala all?interno del canalone che qui riprende forma di forra e si passa sul lato opposto del ghiaione, sostando vicino ad un gruppo di alberi sotto la parete di destra dove si arma il salto seguente: -S06 metri 45 cordone giallo/arancio con anelli catena; si scende in diagonale, riattraversando l?alveo verso sinistra e si sosta dietro un costolone roccioso al riparo, parziale, da eventuali cadute sassi, sotto un albero/cespuglio in una specie di ballatoio in pendenza, assicurasi all?albero!! Porre attenzione nel recupero corda per eventuale caduta sassi. Si riparte dall?albero/cespuglio con il salto successivo: -S07 metri 50 cordone viola con anelli catena; il salto, dopo una parete verticale di circa 20m, entra in una specie di colatoio/toboga coperto di sassi mobili che finisce sul bordo del paretone finale di discesa. Data la pericolosit? della posizione ? fondamentale porsi ben al riparo dalle cadute sassi ai lati del colatoio, meglio sul lato destro, pi? in alto possibile e dietro lo spigolo di roccia, per evitare effetto sponda (sassi che rimbalzando sulle pareti del colatoio possono colpirci anche se apparentemente al riparo). Siamo sull?orlo del paretone finale di 100 metri; anche qui ? possibile fare due itinerari. Il primo ? quello pi? logico: a destra, sul lato interno dello spigolo dove ci siamo riparati, si arma su Fix -S08 metri 50, Fix da 10 mm, lungo, con anelli catena; superati i primi metri coperti di sassi mobili, tenendosi sulla destra ci si cala su parete che diventa subito verticale e, continuando leggermente a destra, si scende fino ad un risalto terroso e in forte pendenza, largo circa 50 centimetri, sotto un leggero strapiombo, tra un cespuglio sulla sinistra e con i piedi sopra un gruppo di tre microscopici alberelli (non usare come sicura !!!) e prima di sganciarsi dalla corda ci si assicura sull? armo successivo, un Fix da 10 mm, posto in basso a destra e perfettamente visibile. Sarebbe opportuno, per migliorare la scomodissima sosta, armare un altro fix di servizio/sicurezza); -S09 metri 50, Fix da 10 mm, lungo, con anelli catena; si continua a calarsi tenendosi leggermente a destra., mentre la parete si fa meno verticale e si scende in pratica lungo un diedro; a circa 25 metri troviamo un vecchissimo chiodo con un altrettanto vecchissimo moschettone Cassin (quelli pesanti di color grigio scuro), che testimoniano qualche tentativo di salita dal basso di queste pareti, da parte di alpinisti, diversi decenni fa. Si atterra sotto la parete, sul lato destro e pi? basso dell?enorme cono di detriti della parete. Di qui rapidamente si raggiunge il sentiero 2/2A , a quota 1350 circa, che conduce a Bocca di TEVE in circa 50 minuti. Variante parete finale (non consigliata). Invece di armare sul salto S8, si traversa verso sinistra e si arma sul cespuglio di alberi a sinistra: -S1-variante finale- metri 20 su albero a sinistra; si atterra su un piccolo ma comodo balcone erboso, dietro un albero/cespuglio che fa da ringhiera e si arma circa 5 metri ancora a sinistra il salto successivo: -S2-variante finale- metri 50 a sinistra Fix da 8 mm, lungo; si atterra su altro balconcino striminzito con altri alberi/cespugli come ringhiere (attenzione al recupero corde per presenza cespugli sulla parte alta della parete) e si arma, ancora a circa 5 metri a sinistra il salto finale: -S08 metri 55 a sinistra Fix da 8 mm, lungo; il salto, dapprima verticale, strapiomba poi per circa 30 metri tra la parete e grandi alberi (attenzione non lanciare la corda ma srotolarla man mano che ci si cala per evitare di rimanere bloccati da nodi sui rami !!!) Siamo sul lato sinistro dell?enorme cono di detriti alla base della parete; si scende in pochi minuti direttamente sul sentiero 2/2A come sopra.
TEMPI: Salita 4,00 ore per 1100 metri circa di dislivello Discesa 4/5,00 ore Ritorno all?auto 1,00 ora circa
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