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 Incidente mortale nello Schwarzenbach ad Ora
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erwink
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Regione: Trentino - Alto Adige
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Inserito il - 15 luglio 2013 : 10:31:48  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di erwink Invia a erwink un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ieri pomeriggio siamo stati allertati, in quanto squadra forre del Cnsas, per un incidente mortale nella forra del Rio Nero - Schwarzenbach di Ora, a pochi kilometri da Bolzano.

Le poche informazioni comunicate dal 118 erano confuse, ma su una cosa non lasciavano dubbi: una persona era annegata nella parte finale della forra. Come prassi in questi casi, la centrale del 118 faceva partire un allarme specifico a tutte le organizzazioni preposte per interventi in canyon/fiumi/laghi: è una mobilitazione complessa e numerosa. Pensate che in poco tempo sono giunti sul posto Vigili del Fuoco con l'unità SAF (sia del corpo permanente che volontari), soccorso subacqueo, soccorso alpino del Cnsas e l'omologo BRD (in Alto Adige vi sono due organizzazioni distinte di soccorso alpino), oltre ad un elicottero dell'elisoccorso provinciale. In base all'intervento, vengono poi impiegate le sole unità specifiche.

Il torrentista sopravvissuto era riuscito a sforrare, dando preziose indicazioni sul punto dell'incidente, anche se inizialmente gli operatori della Centrale non avevano capito bene ove fosse (o forse il ragazzo non si era spiegato bene). Singolare che il torrentista aveva comunicato anche le coordinate GPS del punto dove si trovava.

L'elicottero ha fatto alcuni giri al di sopra della forra, cercando di individuare la persona coinvolta. Dopo alcune decine di minuti, sono riusciti ad avvistare il corpo che galleggiava alla base di una cascata di 6 metri, in corrispondenza di un allargamento della forra. Hanno quindi calato subito con il verricello il medico ed un infermiere, i quali non hanno potuto far altro che appurare che il torrentista era già deceduto, visto che galleggiava a faccia in giù ormai da troppo tempo.

Nel frattempo, all'uscita della forra, ci stavamo preparando ad entrare in tre, con la necessaria qualifica: io, Gabriella ed un collega del BRD. L'elicottero è tornato a prelevarci, verricellando solo due di noi all'interno della forra.

Il recupero è stato veloce e privo di problemi, visto che il corpo si era fermato prima che la forra si restringesse nuovamente. L'unico problema era dato dai cavi dell'alta tensione sovrastanti, ma il pilota è riuscito ad infilarsi sotto e a fare abilmente una verricellata di 80 metri.

La dinamica: la prima cosa che mi ha colpito era l'equipaggiamento del ragazzo. In pratica, non ne aveva. Era vestito solamente con un paio di pantaloncini corti, senza alcuna protezione termica, un paio di scarpe sportive leggere ed un imbrago da alpinismo con un moschettone. Null'altro. Tenete presente che lo Schwarzenbach è comunque un canyon molto inforrato, in zona alpina, con la temperatura dell'acqua decisamente fredda.

Non ho visto corde, ma probabilmente era rimasta sulla calata precedente (dall'elicottero mi sembrava di vedere galleggiare un sacco o qualcosa di simile, ma non ne ero sicuro).
L'amico sopravvissuto era equipaggiato nella stessa maniera, vestito in pratica da spiaggia. Unica cosa in più, da quello che mi hanno riferito, un marsupio stagno con all'interno un cellulare (forse è grazie a questo che ha comunicato le coordinate).
La portata del torrente era sostenuta, ma non eccessiva, comunque fattibile normalmente usando le consuete tecniche di canyoning.
Probabilmente, l'incidente è avvenuto sotto la calata da 8 metri, a due calate dalla briglia di metà percorso. Il ragazzo è rimasto intrappolato nella vasca di ricezione, preso da una corrente di ritorno. Probabilmente, l'assenza della muta in neoprene ha aggravato la situazione, sia per la mancanza di un aiuto al galleggiamento sia perchè l'organismo era già indebolito dal freddo.

E su questo aspetto bisogna riflettere. Come uno non si sognerebbe mai di affrontare un ascensione su un ghiacciaio vestito da città, allo stesso modo è inconcepibile scendere un canyon senza la giusta preparazione. Ma questo, secondo me, dipende anche dall'eccessiva spettacolarizzazione della nostra disciplina. Troppo spesso si parla di canyoning magnificandone solo lo svago e il divertimento, senza sottolinearne i rischi e le conseguenze di scelte sbagliate. E' come se si parlasse di scialpinismo, facendo vedere solo neve polverosa e sole, dimenticandosi di parlare del rischio valanghe e della necessità di essere ben addestrati all'autosoccorso.

Tre morti annegati in un mese, in tre incidenti diversi a pochi kilometri di distanza, sono troppi.

erwink
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Inserito il - 16 luglio 2013 : 11:58:47  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di erwink Invia a erwink un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Il servizio giornalistico trasmesso da TCA

https://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=xR5PAjScdkQ


Alto Adige - 16/07/2013:

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Dolomiten - 15/07/2013:

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