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 Gorgopotamos

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
carlasilvia Inserito il - 22 settembre 2010 : 19:39:59
giovedì 16 settembre:


Missione Gorgopotamos:
spedizione dal vago sapore di scappatella extra coniugale.
voglio dire, ne avremo, di forre tra le alpi e gli appennini, oppure no?
Eppure ci dev'essere un qualcosa di irresistibile, di magnetico se
4 genovesi e 1/2 (il nostro uomo goa) e 4 vicentini decidono
di trovarsi a Malpensa e credere che troveranno davvero una promessa di aereo fatta sulla carta 4 mesi prima...
L'aereo c'è, le defezioni pure, i ripensamenti ritrattati anche e
non mancano gli imbucati dell'ultimo minuto che pagheranno parecchio
l'apparire su picasa insieme al resto del gruppo.
Il fascino dell'esotico si mischia con l'aria un po' trasandata di un'europa alle prime armi, di cui si emula il traffico infilzando in coda utilitarie importate tra un'infrastruttura approssimativa e l'altra.
A voi serve però qualcosa di diverso, dunque salirete fieri una 4x4 (ancora linda e pulita PRIMA di percorrere 700 km che le infliggeremo) verso l'unica destinazione comprensibile sulla mappa: Atene.
Poi qualcosa sarà e fantasia e deduzione unite all'aiuto da casa vi faranno arrivare a Lamia.
I 200 km di autostrada indecisa fanno vagare i pensieri, talmente immersi nell'immaginare quello che sarà che per un attimo la strada ti sfugge di mano e torni in coda al tuo posto dietro Skeno la lepre.
E poi eccolo. Alto, calcareo, prepotente e tu che abbassi lo sguardo perchè il tuffo al cuore fa quasi male.
Chissà se si sarà accorto che sono qui e gliene importa qualcosa e continuerà a farsi baciare da altri tra cui il sole prima che da me.
Penso ad altro, l'appuntamento è per domani ed ho ancora un po' di tempo per riempire il bidoncino con qualcosa di appropriato mentre mi faccio distrarre dalla signora del bar-alimentari-bazar-dopolavoro ferroviario fiera dei suoi prodotti locali monoingrediente fetico.
Ottenuto il telecomando della tv in cambio del documento che verrà registrato nell'hotel dal nome ben poco originale, consumiamo la cena grazie all'intercessione del ragazzetto locale preso in prestito dal cameriere mentre convinti diciamo
sì a chi si propone di accompagnarci all'attacco del torrente l'indomani mattina.
Dunque nessuna gara a chi trova la strada prima.
Meno male, posticipiamo la sveglia: ci pensano già i dubbi a contendersi le ore con il sonno mentre la coscienza si convince che certe avventure corrono sul filo di follia misto passione.

Ci siamo, alle 7.45 16 ruote resteranno tali fino a che, lasciata la strada principale appena dopo il paese di Gorgopotamos non ne perderanno 4 abbandonandole dove una sorta di cappelletta segna un bivio:
da lì, come il bagno, in fondo a dx.
Lo sterrato è particolarmente impegnativo, non avventuratevi se non con un mezzo adeguato, nel caso fate il 10400 sperando che dall'altra parte parlino una lingua più moderna del greco antico.
Le altre 12 ruote possono dunque conquistare polvere e quota dopo aver raggiunto e superato il paese di dio vouna (espressione da qui in avanti inflazionatissima) dove passerete, veloci, sotto un sistema di cavi aerei poco rassicuranti per prendere lo sterrato che sale a dx.
Vi lascerete 2 inutili bivi sulla dx, arrivando ad una pineta dove volterete sulla sinistra, se non altro perchè la strada migliora. Dopo 1 km ed averne fatti circa 7, sempre a sx fino a che la strada spiana, dunque a dx intorno ad un cartello illegibile.
2.5 km ed una manovra da freno a mano vi costringerà a svoltare bruscamente a dx.
Ah, se nel frattempo avete incrociato bolloni blu sappiate che siete sulla strada giusta.
Ormai non vi resta che proseguire in piano per 2 km, fare qualcosa come 17 curve a dx e quando arrivate alla distesa di felci prendete a sx: la discesa verde vi accompagna ora fino a dove si annusa odore di bosco e l'umidità rende gommoso, ma stivabile, il pane del pranzo.

Fatte le foto di rito e salutati con la pessimistica previsione che saranno le frontali ad illuminarci la strada dell'uscita rimaniamo soli.
Chissà se aver maliziosamente indossato la muta più bella, l'attrezzatura migliore ed avere le corde più nuove basterà a fare colpo e renderti più sicura di te.
Invece le risposte ai compagni sono per l'occasione parole accozzate tipo vagoni deragliati, ma superi presto l'imbarazzo dato che il salto delle 9.20 ti ricorda con la sua temperatura che sei a milleduecentometri porcavaccaleditatagliatedeiguanti.
Ormai ci siamo ed è indubbio che lui ha scelto proprio te.
Da non crederci, se te lo avessero detto mica ci avresti creduto...
Ma l'incoscienza arriva dove la razionalità metterebbe paletti se solo la si lasciasse fare, dunque se siete saliti su quell'aereo sapete benissimo dove andrete a parare e soprattutto siate consapevoli delle conseguenze.
Siete lì per giocarvi tutte le carte, certe occasioni
non si ripetono oltre la prima, nè danno margine di errore. sbagliare qualcosa metterebbe a repentaglio le vostre relazioni personali, si, perchè se vi fate male i vostri compagni di viaggio vi sacconeranno di botte per aver loro rovinato una giornata senza via d'uscita.
Grazie all'omelette della colazione la conquista spumeggiante di pietra su pietra dà un po' di vantaggio sulla progressione su corda inevitabilmente poco fluida per il numero dei discensori che si scaldano su calate brevi, ma quasi tutte obbligatorie, fino allo splendido 95 alla cui base arriviamo in tempo per l'ora di
pranzo, passando per un paio di scorci fatti apposta per essere ammirati.
Sbarattolate cibarie dall'aspetto poco promettente, ma rigeneranti nelle intenzioni, si riparte, sprecando pipì in più direzioni neanche ci fosse da marcare il territorio.
La marcia successiva è provvidenziale per riscaldare animi e far tornare, complice l'abbassamento di quota, un po' di voglia di scivolare nelle pozze regalando foto dai sorrisi sinceri.
Poche volte la fiducia accorda una ricompensa degna del sacrificio richiesto: che splendido effetto i pietroni del fondo a -87 !
Estromessi dalla competizione i personaggi poco avvezzi al ritrovamento dei frazionamenti, chi pesca
la pagliuzza più corta abbandona il sole e scende a cercare il nuovo armo in fondo a dx rispetto alla metà dell'intero tratto.
Ci vorranno 90 minuti contati tra manovre un po' umide su una cengetta spacciata per comoda per capire che probabilmente conviene recuperare direttamente dal basso, avendo l'accortezza, in caso contrario, di usare corde di COLORE e LUNGHEZZA differenti per evitare di mungere l'armo superiore più del dovuto.
A questo punto bisogna bandire l'euforia e mantenere un certo distacco da questa trappola emozionale, perchè i tratti di marcia intervallati fisarmonica da pozze affrontabili a sentimento sono ancora abbastanza, e se la consapevolezza di vedere la fine è reale, decisivo è il modo in cui la tua testa ti suggerirà freddezza consigliandoti di lasciar perdere, d'altronde è solo un'avventura, meglio nonfarsi coinvolgere troppo...
E mentre aspetti, tesissimo, neanche fosse il cellulare che squilla da casa, l'ultimo risalto killer sterninatore di arti,
inizi a passeggiare su terra asciutta ed assolata alla faccia delle più pessimistiche previsioni.
Questa compilation dei tratti più belli che avrete modo di percorrere nella vostra carriera torrentistica ci ha trattenuti il tempo democratico di 9 ore.
Una a testa, come dice Guido.
Sarà, ma conquistato e visto da fuori appare comunque inarrivabile e mentre i pizzicotti si sprecano si ragiona sul fatto che in cambio di 1/2 giornata di passione non ha voluto che un paio di 8, un t-bloc e qualche moschettone, mentre il resto rimane un segreto tra te, le strettoie bianche e i ricordi che con pochi potrai rivivere.
Detto questo, un grazie ai genovesi che continuano a sopportarmi, all'impertubabilità di Marco, all'entusiasmo di Lillo, alla discreta simpatia di Paolo, alla prepotenza (fisica) di Jvan e al suo compleanno che ci ha regalato un'ulteriore ed irresistibile scusa per festeggiare.
Ed un inchino a madre natura.

ciao ciao
silvia

18   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
MirkoT Inserito il - 25 settembre 2023 : 18:50:50
Differenze nel Gorgopotamos
[url=https://ibb.co/7R6vdqF][/url]
[url=https://ibb.co/61xCCbR][/url]
[url=https://ibb.co/9nC0SjF][/url]
[url=https://ibb.co/sFHn0N1][/url]
[url=https://ibb.co/RS8cBnV][/url]
[url=https://ibb.co/mXLd05z][/url]
[url=https://ibb.co/GpyD1HK][/url]
[url=https://ibb.co/qkQFbnp][/url]
[url=https://ibb.co/28sjF5Z][/url]
[url=https://ibb.co/ZTcxbCQ][/url]
[url=https://ibb.co/GFwTf0N][/url]
[url=https://ibb.co/cFrvn2g][/url]
[url=https://ibb.co/4MjxFsj][/url]
MirkoT Inserito il - 24 settembre 2023 : 12:48:32
MirkoT ha scritto:

Mi giunge voce di alcuni italiani che lo stanno scendendo in queste ore, nonostante le "leggere" piogge di due settimane fa. Chissà cosa troveranno.


Trovata molta ghiaia e torrente cambiato in più passaggi.
MirkoT Inserito il - 23 settembre 2023 : 09:23:26
Mi giunge voce di alcuni italiani che lo stanno scendendo in queste ore, nonostante le "leggere" piogge di due settimane fa. Chissà cosa troveranno.
lucabnc Inserito il - 29 agosto 2016 : 14:08:26
Spedizione Gorgopotamos 2016

Aggiungo anche le mie impressioni.

Ormai tutto è stato già detto su questo torrente: semplicemente maestoso, lungo e completo. Il Torrente maximo, l’insieme di tutto quello che rappresenta il torrentismo e il canyoning.
Tutto è filato liscio e la soddisfazione è stata immensa. La squadra ha funzionato alla perfezione: oltre al sottoscritto, Carla, Giorgio, Tom e Mattia.

Osservazioni varie

Difficoltà tecniche: in generale non è un mostro di difficoltà, se fatto con la portata giusta. Ma non è nemmeno banale: calate alte, calate nel flusso, movimenti d’acqua, tuffi, disarrapicate, ecc., presuppongono un buon livello tecnico, personale e di squadra. Da non sottovalutare il freddo, soprattutto nella prima parte. Molti tuffi e toboga, ma la trasparenza dell’acqua a volte può ingannare, verificare sempre. Come il toboghino killer verso la fine: un ancoraggio doppio con catena per tre metri di toboga apparentemente banalissimo ci ha consigliato di fare un controllo che ci ha salvato le tibie.
Il vero punto chiave di questo torrente è la lunghezza, col rischio di sfinimento fisico. Con un buon allenamento, un tempo di 9-10 ore è alla portata di tutti, ma ci vuole molto poco per arrivare alle 12 ore indicate nella guida. Un imprevisto serio e ci dormite dentro. Quindi buon allenamento, cibo e integratori in abbondanza e massima attenzione in tutto. Ovviamente il meteo e le previsioni devono essere più che ottime. Controllare la portata all’uscita il giorno prima.

Periodo: negli ultimi anni le condizioni climatiche e idriche stanno anticipando leggermente il periodo di percorrenza del canyon, rendendolo fattibile anche nel mese di agosto. Noi, al 19 agosto, eravamo i primi ad entrare quest’anno, ma abbiamo trovato condizioni perfette e meteo stabile. A settembre inoltrato c’è il rischio di trovare tempo più instabile.

Ancoraggi: il torrente è ben armato, quasi ovunque catene con fix inox, messi in punti sufficientemente protetti ma mai scomodissimi e facilmente individuabili. Noi abbiamo trovato un solo ancoraggio leggermente danneggiato dalle piene. Alcuni brevi risalti non sono armati, ma sono tuffabili o disarrampicabili facilmente. Comunque sacchetta d’armo di emergenza obbligatoria.

Accessi navetta: le descrizioni di Skeno sul sito del CICA sono molto precise e sempre valide. Se fate navetta in autonomia sono vivamente consigliati i 4x4. Solo un paio di aggiornamenti.
- la stradina che raggiunge l’uscita del torrente è in pessime condizioni, anche per un 4x4 normale. Noi ci siamo fermati un po’ prima di un traliccio, aggiungendo solo 20 min di cammino per uscire.
- Al bivio a monte per Agio Pneuma, il cartello è caduto a terra e non si vede, ma se controllate i km non potete sbagliare.
- L’ingresso del “viottolo finale” è invaso dalle felci e non si vede, ma anche qui, controllando i km non potete sbagliare.

Logistica: un ringraziamento immenso a Thomas di Lamia, sempre disponibile a fornire informazioni sui torrenti e supporto organizzativo in loco. Per noi sistemazione all’albergo Tempelis: 15 euro/notte per dormire. Per mangiare, vi dovete abbuffare come maiali per arrivare a 15 euro.


Ai futuri torrentisti che avranno la fortuna di percorrere questa forra incredibile.

Saluti!

Luca B.
tomglu Inserito il - 29 agosto 2016 : 13:24:12
Percorso da 5 di noi il giorno 19 agosto.
Che dire? Una forra maestosa che ha tutto: calate alte, tuffi, passaggi impegnativi, nuotate....e lunga!
Grazie ai compagni d'avventura e agli amici che, avendola già fatta, ci hanno dato le dritte giuste!
davidov Inserito il - 11 ottobre 2012 : 13:10:47
BRIEFING
Soon you will start receiving news from the media concerning an accident in a Greek canyon.
Yesterday afternoon a man from Israel took his last breath in the canyon of Gorgopotamos.
This is the first lethal canyoning accident occurring in Greece.
The accident happened at a slide just 40 meters before the exit of the canyon.
When the victim was found, he had attached on his harness –in a
speleological and not canyoning manner- a heavy, non-floating, backpack containing a big rope.
We assume that, having not predicted the backpack’s lack of floatation, he slid into the turbulent water having his backpack attached on the harness, which drug him quickly at the bottom of the river. In this case, the backpack functioned as a boat’s anchor, dragging him down and not allowing him to escape.
You are all requested to abide by the canyoning safety rules, you have been taught about, and to be extremely thorough when dealing with issues that may seem quite simple, but which could eventually prove to be fatal!
We sincerely hope this will be the first and last lethal accident occurring in Greece and we offer our sincere condolences to the family and friends of the unlucky man

George Andreo

Davidov
davidov Inserito il - 08 ottobre 2012 : 15:44:21
We were in Gorgopotamos canyon on Sunday, 30th of September. We left Slovenia on Friday afternoon, we drove 1500 km one way, then took few hours rest in Gorgopotamos hotel. On Sunday early in the morning, Giannis took us with 4x4 vehicle to the top of the canyon.
The waterlevel was great. We didnt find one rappeling point, so we descended on the tree root. All the other rappeling points were OK.
In the canyon we meet a group of 4 Boulgarian cavers, who let us pass by. The canyon was really beautiful, but the real adventure started when we came to the car and we found out that we had lost the car keys:)

Canyoning Cult Slovenia (Robert Zerovec, Roman Udir, David Sefaj, Urska Bricelj)

David
Matly Inserito il - 04 ottobre 2011 : 11:24:34
di quest'anno Settembre 2011

http://www.youtube.com/watch?v=g7qsW8j7TB4

Francesco Berti
www.vertiginisport.com
SpeleoCanyon Stroncone
lucianoni Inserito il - 30 settembre 2010 : 23:08:16

per vedere l'albero gigante avrebbe dovuto esserci un pozza sotto e allora ci saresti salito x tuffare!!

per l'avvicinamento a monte: poco dopo l'ultimo bivio abbiamo trovato un grosso albero caduto di traverso che sbarrava la strada , thomas georgas ha detto che sarebbe andato a segarlo (comunque anche parcheggiando al bivio sono 10min al torrente) ; mi ha anche detto che dopo di noi è passato un gruppo di spagnoli e che considera chiusa la stagione perché è iniziato a piovere pesantemente.

ciao
andrew78 Inserito il - 30 settembre 2010 : 13:26:22
caspita mi sono perso l'albergo gigantesco all'uscita del torrente!!!!

andrew78
FONDATORE DEI R.I.G :-)
andrew.forni@tiscali.it
skeno69 Inserito il - 29 settembre 2010 : 23:59:45
Ho messo on line la scheda del torrente con la famigerata mappa (in realtà una rielaborazione di googlemaps, la preziosissima versione autografa rimarrà documento riservato)

http://www.cicarudeclan.com/ita/a5_gorgopotamos.htm

andrew78 Inserito il - 28 settembre 2010 : 13:13:52
Alcune foto:

Checkpoint 1

Immagine:

44,4 KB

Checkpoint 2

Immagine:

42,53 KB

PARTENZA C 40 + C 25

Immagine:

45,42 KB

FRAZIONAMENTO C 40 + C 25

Immagine:

38,56 KB

C 30

Immagine:

38,38 KB

C 82

Immagine:

51,15 KB

C 30

Immagine:

49,92 KB

Uscita

Immagine:

43,51 KB

Gorgopotamos

Immagine:

44,32 KB

andrew78
FONDATORE DEI R.I.G :-)
andrew.forni@tiscali.it
lucianoni Inserito il - 28 settembre 2010 : 00:33:28
l'ammirevole retorica di carlasilvia ha già espresso al meglio le emozioni che si provano nella discesa di questo mitico gorgopotamos , ultimamente un po inflazionato da gruppi italiani che però per noi ultimi ha significato info in più (skeno map super!) e meno sbattimento, grazie anche alla disponibilità di Thomas Georgas ,gentilissimo torrentista di Lamia .
Quattro non è il numero ideale per questo torrente sopratutto perché alla partenza si presentava gocciolante e pervaso di inquietanti nebbioni; grazie a Fabio ,colonna portante (in tutti i sensi) , ad Andrea ammorbidito dalla coca-cola greca e a Siù inderogabile " altra metà del fiume" , anch'io ,che riceverò la prima pensione sett prossima,sono arrivato in fondo ben stanco ma con l'animo pieno di impressioni che rimarranno a lungo : grazie ancora, amici , e ....alla prossima!

luciano
Fabiorm Inserito il - 27 settembre 2010 : 17:07:02
Come si dice dalle mie parti....anche questo fosso è stato sceso!!!
Un grazie a tutti i compagni d'avventura.
Alla prossima.

Fabiorm
CR Lazio
fab.ferranti@tiscali.it
andrew78 Inserito il - 27 settembre 2010 : 14:20:13
Percorso Venerdi 24 sett. in conpagnia di Fabione, Siu e Lucien, dodo numerose defezioni dell'ultimo minuto causate da problemi di lavoro, che hanno dimezzato il team originario, Il gruppo si è mosso da Milano e Roma il Mercoledì 22 per rientrare la Domenica 26.
Il Diras Canyon, vero nome del Gorgopotamos, ci si è presentato con una portata molto simile a quella di altre spedizioni più o meno fortunate documentate da foto, che noi abbiamo preso come metro di valutazione per la percorribilità della forra, direi approssimativamente una settantina di litri al secondo, scorrimento ideale per la discesa che non presenta difficoltà aggiuntive legate alla portata.
Questa forra ormai diventata famosa e molto di moda la si può considerare un percorso completo che racchiude in se praticamente tutto quello che si può e si vorrebbe trovare in una forra: calate alte mono tiro e frazionate, calate bagnate e asciutte, tuffi anche da grandi altezze (fino a 30mt) e toboga, ambienti aperti con pareti altissime e strettoie sinuose quasi oscure per finire con sifoni, laghi e pozze turbolente. Da notare la presenza di salti non armati fino a 5mt che, con le dovute cautele e verifiche, si possono affrontare in tuffo o disarrampicata.
La discesa del Diras è una discesa che va affrontata con un buon allenamento fisico alle spalle, poiché per la sua conformazione (880 m di dislivello per 4100 m di lunghezza ) richiede un notevole sforzo fisico, visti anche i numerosi tratti di progressione che bisogna percorrere tra massi giganti e frane. Da non sottovalutare anche i tratti a nuoto e le innumerevoli immersioni in pozze anche poco profonde che si trovano lungo tutto il percorso. Da segnalare una frana, abbastanza recente, che occlude completamente il corso del fiume e che fa un po’ impressione perchè manifesta esplicitamente l’instabilità delle pareti che ti circondano!
L’avvicinamento al Gorgopotamos è una lunga “menata” su pista, per la maggior parte sterrata, messa in condizioni non ottimali che richiede, anche se non essenziale, l’uso del 4x4, soprattutto per velocizzare la massimo gli spostamenti. Si può percorrere anche con auto “normale” alta, ma risulterebbe molto più lunga e faticosa quindi la sconsiglio.
L’ungo il percorso sono stati messi dei bolli blu che facilitano di molto l’individuazione della pista corretta. Noi abbiamo verificato l’entrata il giorno precedente, seguendo le indicazioni riportate sul libro di Caracal e sulle info forniteci da Skeno che ringrazio. Conoscendola abbiano impiegato 50 minuti dall’albergo all’entrata il giorno seguente, non verificandola ipotizzo almeno una trentina di minuti in più.
Pernottamento: noi abbiamo alloggiato al Gorgopotamos Hotel a Gorgopotamos, situato proprio sul crocevia che porta alla forra. Tripla 55€ doppi 45€ singola 35€ tutte con colazione, il gestore non parla una parola che non sia greco ma si fa capire, noi abbiamo trovato l’hotel praticamente vuoto, ma visto che ospita matrimoni non sempre ci sono stanze disponibili. Comunque in Grecia in quel periodo non è difficile trovare da dormire.
Considerazioni finali: decisamente un bel “forrone” degno di nota e rispetto che impegna il fisico e la mente per diverse ore, una profonda cicatrice che si incunea per oltre ottocento metri spaccando in due l’altipiano, un fiume che esplicitamente ti dice che di vie di fuga non te ne darà per tutto il percorso se non alla fine quando raggiungi l’uscita, che è meglio non sbagliare perché le ore di luce nel periodo in cui il Gorgopotamos ti permette di entrare tra le sue rive sono limitate, che bisogna fare le cose bene ma veloci, che è una forra per tanti ma non per tutti, ma ti dica anche che non è il “mostro” che tanti in passato hanno dipinto (vedi recensioni francesi e non solo), ma che come già detto esige rispetto e preparazione e che con la giusta preparazione psicofisica e tecnica può essere affrontato senza grossi problemi da gruppi affiatati e motivati che vogliono percorrere uno dei top 20 canyon d’Europa.


andrew78
FONDATORE DEI R.I.G :-)
andrew.forni@tiscali.it
Enrico Inserito il - 23 settembre 2010 : 22:26:06
Quanta invidia!!!!
Bravi tutti

Enric(hett)o - defezione
franzmc Inserito il - 23 settembre 2010 : 14:33:24
Un bell'inchino, credo che Gea sia ancora ricca di avventure come questa, alcune gia' note altre da scoprire.
Qualcuna da inventare.
L'incredibile bellezza del canyoning, sta nel potersi avventurare in forra interpretando personalmente ognuno a modo proprio il modo di scendere, oggi val la pena andarci in ogni caso, domani qualcuno lo fara' solo con molta acqua, altri in solitaria, altri ancora con tre bivacchi.
E sempre canyonig sara', ma ogni volta raccontato diversamente.

Francesco Michelacci
coordinatore regionale per la Romagna.
civre Inserito il - 23 settembre 2010 : 13:08:29
E' sempre un piacere leggere i tuoi racconti!

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