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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
hamlin84 Inserito il - 29 maggio 2012 : 17:34:58
Giornata da dimenticare quella occorsa ai miei compagni di avventura sabato 26 maggio. O da non dimenticare (in base ai punti di vista).

Premettendo che io mi trovavo sul posto nei panni dell'amico che ha avvertito i soccorsi, insieme a Matita (non sono entrato in forra perchè la mattina alla partenza ho dimenticato l'attrezzatura da torrente in casa e non avevo il tempo di recuperarla), inizio a parlare dell'accadimento perchè è il caso di non aspettare le "Leggende metropolitane" citate da Skeno.

Cercherò di essere obiettivo nell'esposizione dei fatti, e spero che le persone coinvolte nell'incidente aggiungano anche le loro considerazioni.

Ci dirigiamo in Ossola per altre faccende, finiti i nostri impegni pensiamo che viste le condizioni meteo favorevoli ed essendoci portati il materiale possiamo approfittare della situazione per farci una discesa in forra.

Già durante il viaggio abbiamo telefonato al custode della diga a monte dell'Isorno che ci comunica che non sono previsti rilasci in nessuna delle due giornate e che la portata della forra è scarsa rispetto al periodo (scarsa ma secondo quali parametri?!) .

Per il motivo sopra citato decidiamo di recarci li a verificare la fattibilità.
Andiamo direttamente al parcheggio a monte in Loc. Agarina e intraprendiamo insieme il sentiero di avvicinamento.

Arrivati al ponte del Diavolo guardiamo sotto e a tutti e 5 (con una sola debole incertezza, che in primis non ho ascoltato) la portata sembra "non eccessiva". Accompagniamo i 3 fino all'attacco e anche li la portata non ci sembra esagerata.

Sono le 14.10 quando arriviamo all'attacco e salutiamo i nostri compagni dandoci appuntamento verso le 16.00 al parcheggio a valle.

Puntualizzo che 4 persone su 5 avevano affrontato il percorso almeno una volta.

Riprendiamo a ritroso l'avvicinamento e portiamo il furgone a valle in attesa dei compagni. Alle 17.00 ancora non abbiamo nessuna notizia (come potete immaginare all'interno della forra i cellulari non prendono). Dopo aver sentito amici a Genova alle 18.10 (4 ore dopo averli lasciati all'ingresso) chiamo una persona del soccorso alpino Ossolano conosciuta provvidenzialmente in mattinata.

Alle 18.40 il soccorso è già presente nel parcheggio a valle e chiama un elicottero che faccia il giro sopra la forra per individuare i nostri compagni. Dopo averli visionati si valuta che vista la profondità della gola non si può intervenire con il verricello (cavo troppo corto) e dopo qualche giro l'elicottero deve rientrare alla base causa calare del sole. Ormai è troppo tardi per entrare in forra viste le condizioni dell'acqua che secondo gli uomini del soccorso sono eccessive.

L'ultimo viaggio dell'elicottero serve per portare sulle sommità delle pareti della forra alcuni uomini del soccorso, che calati riescono a vedere i tre ragazzi e comunicare con loro a gesti e con l'uso di fischietti (infatti la distanza minima raggiunta dai tre è di circa 300 Mt. e c'è uno spancio che impedisce la calata al fondo.)

Verso le ore 20.30 (orario che non posso confermare con sicurezza, da prendere con le molle) il campo del soccorso valutata l'impossibilità di agire in qualche modo dal parcheggio a valle sposta la sua base in Loc. Agarina.



In queste condizioni è impossibile operare la notte sta calando e si decide di intervenire la mattina con 2 precise modalità.

La prima con un intervento della AIR ZERMATT che può intervenire con il sistema baricentrico (sottolineo che come dice Luca Bianchi questa tecnica non è permessa dalla legge Italiana).

La seconda è la squadra in forra che interviene se l'intervento dell'elicottero non riesce ad andare a buon fine.

Alle 00.00 circa si va tutti a riposare appuntamento è alle 5 presso il campo.

Preciso che per far vedere ai ragazzi che passeranno la notte in forra il supporto e la presenza degli uomini del soccorso, vengono portati alle estremità superiori della forra dei motofari.

Mi "risveglio" al mattino e alle 5 sono presso il campo base a vedere che succede. La squadra per intervenire in forra è già pronta e si sta vestendo. Alle 5.30 si avvia sul sentiero per raggiungere il ponte del Diavolo.

Nel frattempo si aspetta l'elicottero.
Contemporaneamente gli altri soccorritori sono alla sommità della forra che scendono sul bordo per verificare la posizione e lo stato dei tre ragazzi dopo la notte, e per fortuna sembrano tutti e tre in movimento, uno sembra zoppicare.

Verso le ore 6.30 la squadra entra in forra calando da naturale subito dopo il ponte del Diavolo e attende istruzioni (rimangono quindi a monte del salto da 8 metri, non raggiungendo i ragazzi).
Alle ore 7.00 circa arriva l'elicottero della AIR ZERMATT e fa un giro di ricognizione.

Ok l'intervento si fa, prima attaccano il Baricentrico e raggiungono i 3, ma la lunghezza non basta e si torna al campo facendo un allungo di corda.

Nel giro di 30 minuti l'intervento è risolto i 3 ragazzi sono ad Agarina sani e salvi, nessuno dei tre riporta ferite e non hanno patito eccessivamente il freddo.

Questo il racconto dell'avvenimento.

Qui le mie brevi considerazioni.

Abbiamo sbagliato, in 4 avevamo già percorso la forra e ¾ non erano in dubbio sulle condizioni eccessive della portata.
Mi sento direttamente responsabile di questo errore insieme ai tre che sono scesi (probabilmente fuorviati dalle rassicurazioni del custode e anche dal capriccio generico nostro di fare una forra).

Altra cazzata l'ho commessa arrivando a valle quando, avendo visionato la diga piena che tracimava acqua (rimasta sempre comunque costante), non mi sono preoccupato finchè non è diventato troppo tardi.

Non dovevamo prendere per buone le considerazioni del custode, perchè trattasi di persona non qualificata per dare valutazioni sulla portata torrentistica.

Qui mi fermo, non posso commentare e raccontare quello accaduto in forra perchè non c'ero. Passo la palla a chi direttamente coinvolto.

Spero di aver svolto con la dovuta efficacia il racconto.

Alberto Mangili
C.R. Liguria
e-mail: Hamlin84@gmail.com
Recapito: 3472134259
http://www.griguecanyoning.org
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McAND Inserito il - 18 gennaio 2013 : 13:11:19
Ottima riflessione .... ..
Tapullante Inserito il - 17 gennaio 2013 : 18:54:17
Eccomi di nuovo, a chiudere definitivamente il capitolo Isorno con questo post.
Ieri ho versato il bonifico, anzi i bonifici, che dovevo ad Air Zermatt e a l'OCSV per averci tirati fuori da laggiù. Ci ho messo un bel po', ma alla fine ce l'ho fatta.
In questi mesi ho avuto modo di riflettere molto sull'accaduto, e di confrontarmi con molte opinioni diverse. Ho avuto modo di metabolizzare anche se non credo di essere ancora guarito del tutto. Vabè sarà quel che sarà, la risposta alla domanda più importante non l'ho ancora trovata: perchè ci siamo cacciati in quella situazione? Per cosa realmente ci è servito quello sberlone?
Considerazioni buttate lì così....

Per tanto tempo ho pensato a quale fosse la cosa giusta da fare e dentro la mia mente albergavano diversi punti di vista: sono partito da un granitico “non pagherò mai perchè in Italia il soccorso è gratuito e la responsabilità di far intervenire un vettore privato straniero è di chi ha chiamato i soccorsi! Oppure, al limite, del 118 Piemonte che ha la responsabilità degli interventi su scala regionale.” Granitico nemmeno tanto, visto che fin da subito pensavo che questa considerazione metteva in cattiva luce l'operato del soccorso alpino e visto da una prospettiva diversa dal mio orticello personale ciò è profondamente ingiusto. Queste persone si sono sbattute un casino e hanno dovuto prendere delle scelte che ritenevano in quel momento più opportune. Ogni scelta, è per sua stessa definizione il regno del dubbio, è intrinsecamente incerta e priva di certezze.
E ancora grazie che siamo usciti indenni da una “farsa planetaria”, come giustamente l'ha definita qualche amico bontempone. Una farsa che ci siamo costruiti con le nostre mani. Che differenza c'è tra noi e il coglione che resta in parete e chiama l'elicottero per farsi riportare indietro? Nessuna, o quasi.... Per cui sotto una prospettiva morale non esiste colpevolizzare il soccorso per le scelte che fa e che non fa, sotto una prospettiva utilitaristica se siamo uomini ci prendiamo le nostre responsabilità. Punto.

Poi c'è un altra cosa da dire: l'evoluzione delle tecniche del soccorso. Il gruppo ossolano sta crescendo e non mi sognerei mai di giudicare il punto tecnico a cui sono arrivati. Un mese dopo il fattaccio erano lì con Nanni a fare scuola di soccorso forre. Dunque da una prospettiva evoluzionistica si può dire che siamo stati sfigati a incasinarci nel posto sbagliato, ma che non possiamo mica per questo permetterci di dire “siete inadeguati a fare questo lavoro!”. Cioè, la gente si sbatte, cresce, si impegna e lavora, oggi è a un certo punto e domani sarà meglio, e chi finirà nella merenda domani, beh, meglio per lui, ma chi ci finiva ieri, beh, forse non se la cavava così in fretta. Allargando il punto di vista, ci sarebbe da questionare sulla situazione burocratica SAR-permessi-gancio baricentrico e tutte ste stronzate che solo il nostro belpaese riesce a partorire, burocrazia che impedisce l'intervento agli elicotteri italiani (a meno che il pilota si prenda tutta la responsabilità), ma lo permette a quelli stranieri. Bene, vale quello che ho detto prima, ci siamo trovati in una congiuntura sfigata, e se c'è qualcuno con cui prendersela, questo è lo stato, la regione, il 118 e blablabla. Vabeh, lasciamo pure perdere.

Per definirsi chiaramente queste mie considerazioni hanno avuto bisogno di lunghe riflessioni, di confronti anche aspri con diverse persone, di buoni consigli e di sani distaccamenti dall'orgoglio personale. La convinzione che fosse giusto pagare però è arrivata alla fine dell'estate quando ho concluso che non pagare avrebbe avuto conseguenze anche nel mondo del torrentismo e dei suoi rapporti con il soccorso. Cioè sta storia non era proprio una storia personale, ma in qualche modo c'entrava anche tutta la collettività.

Per farlo, per pagare sto malefico fatturone, avevo bisogno di aiuto e forse una delle cose a cui è servita questa esperienza è imparare a chiedere una mano, io che raramente sono disposto a farlo.
E il post che scrivo oggi serve soprattutto a ringraziare tutti quanti si sono attivati per darmela. Da tutta Italia sono arrivati straordinari gesti di solidarietà e ne sono felice. Non sono i soldi, tanti o pochi non importa, è sapere che c'è qualcuno che spende una serata per contribuire a toglierti dalla melma in cui tu stesso ti sei cacciato, è sapere che le idee sono tante, simili, diverse, opposte, ma si è capaci di sgridare e dopo anche di aiutare, senza abbandonarsi a sciocchi e pedanti giudizi e compiacersi in ridondanti e meschine bacchettate. 
E, con mia grande gioia, l'elenco è lungo. Confesso infatti che all'inizio ero piuttosto scettico sulla prontezza del popolo torrentista, e invece mi sono clamorosamente sbagliato.

Ringrazio prima di tutto coloro – e sono tantissimi - che hanno dato un contribuito in qualsiasi forma per raccogliere parte dei fondi che erano necessari, partecipando alle iniziative promosse.

Ringrazio lo Spaccaforra Sardegna Canyoning, Il Gruppo Zompafossi Montefranco, il Goa Canyoning, La Banda Bauscia, l'Unione Speleo Cagliaritana e il GST CAI Bordighera. Grandi tutti!

Ringrazio ovviamente Nanni, Skeno, Sara, Marco, Stefania, Mattia, Alice, Alessandro, Federica e Graziella del Goa Canyoning con cui abbiamo organizzato una supergrigliata di raccolta fondi a cui hanno partecipato un sacco di gente del Goa, del Gruppo Speleo Martel e delle Grigue. Che ringrazio. Splendidi!

Ringrazio poi in particolare Mirko Antonioli, Corrado Conca e Francesco Burrafato che mi hanno comprato una valanga di tazze solamente loro. Grazie anche a Guido e Betty di Cagliari per la sottoscrizione “gratuita”.

Un ringraziamento speciale va a coloro che oltre a partecipare alla colletta, si sono sbattuti anche a organizzarne di loro, perdendoci dietro del tempo e della fatica. Un infinito Grazie! a Milena Argiolas, a Francesco Radicchi, a Mirko Antonioli, a Claudia Mura, a Mirco Rossi e a Giorgio Lanzarotti che hanno coinvolto un sacco di gente a partecipare. Grazie ragazzi vi amo e ovviamente vi desidero!

E un altro ringraziamento va a tutte quelle persone che hanno partecipato pur non conoscendomi affatto, semplicemente perchè “potrebbe capitare anche a me!”

Grazie infine ad Alessandro che ha condiviso con me quella notte e mi ha insegnato molte cose, oltre a salvarmi la pelle con la sua espressione perplessa sopra il cascatone malefico!

E grazie a tutti gli uomini che quella notte hanno speso il loro tempo e le loro energie per tirarci fuori, che alla fine questo conta.

Spero di rivedervi presto tutti!

Oh... e scusate se son stato troppo mieloso, ma ogni tanto ci sta.

Ciao
m
McAND Inserito il - 20 giugno 2012 : 02:20:37
Tapullante solo una riflessione quasi astratta, e magari sciocca, non ricordo bene i bordo di dove eravate li
Pensavo che 3mesi fa misi una corda statica per speleo su un ramo legando un peso, raggiungendo con facilita i 10m e l altro giorno guardavo su youtube un treeclimber, che con un peso lanciava corde con precisione piu in su addirittura con una fionda e peso con un cordino ad altezze di 20 metri :).
Pensandoci ora pensi che sarebbe Stata una possibilità ?

Ehheh si potrebbe integrare oltre il sacco armo anche fionda e corda di lancio per acqua o per alberi ??
dg Inserito il - 15 giugno 2012 : 18:20:31
oltre le riflessioni (che serviranno di certo e ben vengano), sono lieto che ne siate usciti sani e salvi tutti e tre.
bargeo Inserito il - 12 giugno 2012 : 16:59:40
Salve a tutti
ogni tanto seguo queste discussioni perchè sovente fonte di riflessione, spesso nell'ombra, senza espormi perchè non ho nienta da aggiungere, ma non in questo caso...
Premesso il fatto, ampliamente appurato, che sono state concatenate una serie di cazzate (secondo il rigido criterio della legge di murphy)e che se ne discute senza pianti, visto il positivo esito....vorrei a distanza di tempo alimentare, se qualcuno vorrà, la discussione.
Mi presento: ligure apuano, nel senso che abito le alpi apuane in toscana, un po speleologo, un po alpinista un po soccorritore e da vari anni anche torrentista, non serve aggiungere nient'altro....non occorre avere chiarezza su di me ma su ciò che voglio far riflettere...oggi...dato che oggi vesto i panni di elisoccorritore presso una base 118.
Va bene la goliardia e l'ironia, noi toscani ne siamo fieri, due case e tre campanili, ma le buone regole esistono a prescindere dalle capacità, Complimenti agli sfortunati torrentisti per aver esposto a nudo le proprie sensazioni senza vergogna, sappiate che altri ne gioveranno, io compreso.
Ma senza dilungarmi troppo vorrei contribuire a chiarire alcuni aspetti:
il primo, non in ordine d'importanza,(parlo da torrentista) che quando sei nella cacca...ma tanta cacca, venderesti l'anima al diavolo pur di levartici, e pensare di pagare fior di palanche un elicottero è il minore dei pensieri, hai già in estrapolato mentalmente il saldo del tuo CC e quanto dovrai lavorare per riparare lo sbaglio (stiamo parlando di una situazione di merenda ottimale, senza nemmeno feriti).
Parliamo ora del soccorso, quello organizzato, quello fatto da gente che mette il proprio tempo, denaro e capacità....da quello che ho capito una squadra di forristi era pronta, posso garantire, ma è superfluo, che se sono passati dalla snafor erano probabilmente all'altezza della situazione, non so il motivo per cui non hanno attrezzato abbondantemente il torrente nel tentativo in primis di raggiungere i tre, posso pensare solo che la situazione contingente abbia portato ad essere cautelativi, ovvero, magari erano pochi o con poco materiale, magari le condizioni di portata erano veramente elevate o più presumibilmente chi li comandava a inteso non correre rischi e preferito l'intervento aereo.
Infine...e giuro concludo, il discorso elicottero, non prendiamoci per il culo, in piemonte e "gratuitEGA", (gratuito si! ma da na sega !)come in toscana, non lo pagano i diretti interessati ma tutti noi con le tasse, ovvero ragionando come ho capito nei predenti post, abbiamo fatto imbarcare ancora più acqua (tanto per rimanere nell'ambito) a questa povera Italia. Quindi ben vengano le coperture assicurative, ma per tutti, torrentisti, pescatori o fungaioli che siano....anche se al momento comunque niente sarebbe richiesto a tali compagnie dal SSN....perchè è GRATUITEGA (escluso ovviamente le regioni, precedentemente elencate, per come la vedo io...e sono ormai 13 anni che faccio elisoccorso, manca una sensibilizzazione culturale generale, una questione tutta italiana, l'incrodato in parete, il fungaiolo smarrito o il torrentista inforrato, senza necessità sanitarie dovrebbero pagare sen non altro un ticket e se sono stati diligenti, sarà l'assicurazione a pagare per loro, nessuno me ne voglia, questa è la mia opinione di libero cittadino.
Ora parlo da elisoccorritore, e della mia esperienza di soccorso in forra, sia dal basso che dall'alto, l'ambiente di cui stiamo parlando è sicuramente un luogo confinato, come la grotta....ma in grotta di certo non si interviene con l'elicottero.
Chi ha esperienza vissuta di questo tipo sa di cosa parlo, avete visto quanto popò di sassi e alberi smuove il flusso dell'elicottero, non basta certamente indossare il caschetto, servono, anche per gli atei, tutti i santi del calendario e tutte le loro protezioni possibili ed immaginabili, il flusso è come l'acqua, imponderabile è il suo effetto..... mi sono ritrovato sul fondo del torrente a prendere sassi in testa e non è bello, mi sono ritrovato appeso al verricello a scendere in basso facendomi varco tra gli alberi e non è bello, infine i nostri legislatori ci hanno aiutato eliminando anche la possibilità di poter utilizzare il baricentrico (raramente chi deve decidere si assume un rischio, non comtemplato dalla legge) quindi non aspettatevi sempre che un elicottero possa intervenire con successo.
conscio di essere stato prolisso, ma volevo dire la mia....buone forre a tutti
ANDREA
erwink Inserito il - 11 giugno 2012 : 10:40:40
E' vero, di norma la regola è cercare di raggiungere le persone in difficoltà e, se necessario, passare la notte con loro in attesa di uno sforramento. Di norma, ma non sempre. Si pensi a condizioni non ottimali, che possono mettere a rischio i soccorritori (chiedete ad Andrew della sua notte passata nel Takamaka, perché la Gendarmerie ha deciso che era troppo rischioso raggiungerlo in notturna).In questo caso specifico, non posso dire nulla perché ci sono diversi fattori che mi sfuggono. Ogni soccorso è una storia a parte.
Vi racconto però un breve episodio, di circa un mese fa, quando un tecnico del soccorso alpino (non del Cnsas!!! sia ben chiaro) si è calato al di sopra di una cascata per raggiungere 4 torrentisti bloccati per rottura della corda; ebbene, questo, pur di raggiungerli, è sceso con indosso una sola tuta operativa di cotone, senza arrivare ai malcapitati, perché doveva proseguire lungo la forra. Se non fossimo arrivati noi della squadra forre sarebbe ancora lì a battere i denti.

Invece, è vero che poter formare dei soccorritori già esperti di torrentismo semplificherebbe tante cose. Esperienze passate, di interventi di autosoccorso tra "amici", mi hanno fatto vedere come canyonisti esperti diano molta sicurezza a chi gestisce l'operazione e di come con pochi comandi possano diventare una buona squadra di soccorso. Viceversa, è vero che un buon soccorritore alpino già formato (come alpino, attenzione) è forse facilitato nell'apprendere le tecniche particolari, ma è anche vero che costa tanto in termini di tempo, di soldi e di fatica per farlo diventare un torrentista. Sperando che si appassioni e che poi vada anche con gli amici e non solo nelle uscite programmate dalla squadra.
Il Cnsas ha fatto una scelta, per cui è inutile stare a dibattere su quale opzione sia la migliore. Piuttosto, avete ragione, sarebbe interessante una maggiore interazione tra Cnsas e AIC. Come? Non lo so. O meglio, facciamo proseliti tra i tecnici del Cnsas, come facciamo dalle nostre parti. :-)

Erwin
gioffri Inserito il - 08 giugno 2012 : 16:08:02
Ciao Enrico,
sono felice che un membro del soccorso abbia capito il senso delle mie parole senza strumentalizzarle.
Per tornare all'argomento, come già detto, non c'era bisogno che me lo spiegasse nessuno che in Ossola ci sono due torrentisti in totale ( di cui uno dei quali vanta anche malsane amicizie ) e da quì che non ci sono molti soccorritori in forra preparati. Ma è altrettanto vero che da quanto detto da alcuni presenti, bastavano davvero due corde buttate giù dal bosco per recuperare i tre.
Quindi che i tre abbiano fatto innumerevoli errori non lo dico solo io ma è loro stessa ammissione, ma mica hanno chiesto loro di fare un giro in heli! Qualcuno ha chiamato il 118 per avvertire che c'erano delle persone in difficoltà ed è stata una scelta dei soccorritori di intervenire con un elicottero. Procedura da seguire? inadeguatezza? scelta sbagliata? scelta migliore? Io sono dell'idea che in caso di incidente in forra, la prima cosa da fare sia raggiungere i malcapitati e valutata la situazione decidere come comportarsi. Idea personalissima che non pretendo sia condivisa da nessuno e dalla quale deriva il fatto che io ritenga l'uso dell'elicottero in innumerevoli interventi una comodità ed uno spreco non sempre indispensabile
Ciao.
Gianfranco

ps: l'acqua e funky!
ultradragon Inserito il - 08 giugno 2012 : 14:21:22
gioffri ha scritto:

Ciao Enrico,
premetto che pur apprezzando il lavoro del soccorso, credo che ci sia un problema di base per quanto riguarda il soccorso in forra in molte zone.
Questo problema è la scarsa conoscenza dell'attività e dei percorsi.
E questo esempio ne è l'esempio più lampante: due tecnici capaci e con buona conoscenza della forra avrebbero potuto attrezzare le due calate a monte e far sforrare i tre.
Ciao.
Gianfranco

ps: sul dicorso di far pagare l'intervento dell'elicottero sono pienamente d'accordo, ma non in questo caso!


Ciao Gioffri, innanzitutto non credo che quello che scrivi siano provocazioni o insulti. Almeno... io non la prendo così. Infatti hai ragione sulla scarsa conoscenza dell'attività e dei percorsi. Proprio per questo secondo me (e ribadendo quello che ha già ben spiegato Skeno) sarebbe necessario un coinvolgimento di un maggior numero di persone che fanno canyoning nelle squadre di soccorso. Il come ed il percorso formale non sta a me dirlo ma sicuramente molti giovani forti e scattanti potrebbero prestare forza e intuito, spalle e cuore, tempo e passione a fare soccorso. Una proposta utopistica ma certamente vedendo le cose da un altro punto di vista, o meglio, divenendo la persona alla quale la richiesta di soccorso arriva tra capo e collo si capirebbero/migliorerebbero alcune scelte operative. Tornando alla realtà un soccorritore deve diventare tale per una forte motivazione personale e non per un messaggio scritto sul forum dell'AIC; auguro a chi possiede questa motivazione di riuscire ad esprimerla.

ps per Gioffri: se sei d'accordo a far pagare l'elicottero alla signora in ciabatte che si blocca sul sentiero perché le fanno male i piedi...allora non vedo differenza. Sono casi diversi ma accomunati dall'imprudenza e imperizia dimostrati nell'affrontare il percorso.

Il granito ? rock... tutto il resto ? lento.
erwink Inserito il - 06 giugno 2012 : 16:19:54
Sull'uso del gancio baricentrico in Italia per operazioni di soccorso, ecco qua un bell'esempio:
http://www.aiut-alpin-dolomites.com/italiano/corda_fissa.html

Sul blog del Cnsas Piemontese, alcune foto dell'intervento nell'Isorno:
http://soccorsoalpinopiemonte.blogspot.it/2012/05/bloccati-mentre-fanno-canyoning.html br /

Erwin

gio155 Inserito il - 06 giugno 2012 : 16:10:13
gioffri ha scritto:

ci sarebbe tanto da aggiungere ma ogni parola credo che sia vista come un insulto o una accusa quindi meglio lasciar perdere....

Ciao.
Gianfranco


Haloaa...

gio155
www.odisseanaturavventura.it
"la vita è troppo breve per bere del cattivo vino"
gioffri Inserito il - 06 giugno 2012 : 16:08:12
Tapullante ha scritto:

Ma trovo giusto scambiare opinioni e critiche su un intervento che, con un pò di organizzazione, riesce a farlo chiunque
Mica bisogna essere dei mostri del torrentismo per scendere da un bosco scosceso (o lungo un torrente senza calate) e buttare giù una o più corde
m


ci sarebbe tanto da aggiungere ma ogni parola credo che sia vista come un insulto o una accusa quindi meglio lasciar perdere....

Ciao.
Gianfranco
ultradragon Inserito il - 06 giugno 2012 : 15:58:22
Penso che Skeno abbia centrato in pieno la questione, volevo scrivere la stessa cosa ma mi ha battuto sul tempo. Sono felice che almeno qualcuno di storico dell'AIC Abbia colto questi aspetti. Ops scusa per lo storico...

Il granito ? rock... tutto il resto ? lento.
Tapullante Inserito il - 06 giugno 2012 : 15:54:20
Sono d'accordo con Skeno e non mi sento di crocefiggere chi va, nonostante tutto, a soccorrere le persone.
Ma trovo giusto scambiare opinioni e critiche su un intervento che, con un pò di organizzazione, riesce a farlo chiunque
Mica bisogna essere dei mostri del torrentismo per scendere da un bosco scosceso (o lungo un torrente senza calate) e buttare giù una o più corde
m
gioffri Inserito il - 06 giugno 2012 : 15:52:29
skeno69 ha scritto:

Sinceramente non penso che si possa fare una colpa al CNSAS locale per il fatto di non disporre di una squadra forre operativa, in una terra dove probabilmente il 99% degli interventi di un anno si fanno fuori dalle forre.

Il CNSAS locale, date le condizioni del momento, ha sicuramente operato al meglio delle proprie forze. Al limite si può discutere (ma non penso sia questo forum la sede appropriata) sul fatto che si debba ricorrere a elisoccorritori svizzeri.

Il CNSAS è una struttura di volontari... se i volontari sono per lo più alpinisti, non li si può costringere a effettuare interventi che normalmente sono di competenza di una vera e propria squadra forre.

In Ossola, a quanto ci è dato sapere, esistono pochi torrentisti locali. Qua sul forum ci sono due torrentisti iscritti (se non sbaglio MCAND e Absinthe) ossolani.
Finchè il movimento torrentistico locale non crescerà la situazione rimmarrà più o meno questa.
Ma non è certo colpa degli alpinisti che sono nel CNSAS, nè si può chiedere al delegato locale di costringere i propri uomini a diventare forristi.

Dato che in grotta il soccorso lo fanno gli speleo e che in montagna lo fanno gli alpinisti... sono i forristi che dovrebbero soccorrere i forristi.

Ciao
Skeno




la mia non era una pretesa o una accusa ma una constatazione basata sulle realtà che conosco e sui fatti in questione in virtù anche della situazione torrentismo in Ossola di cui sono a conoscenza e che tu hai ben illustrato.

Ciao.

ps: in poche parole non ho dato la COLPA a nessuno!
gio155 Inserito il - 06 giugno 2012 : 15:09:17
skeno69 ha scritto:
Dato che in grotta il soccorso lo fanno gli speleo e che in montagna lo fanno gli alpinisti... sono i forristi che dovrebbero soccorrere i forristi.


Haimè è proprio questo il problema...se in grotta il soccorso lo lasciassero fare solo agli speleo si eviterebbero scene da cinema di 48 ore per un recupero che ne richiede al massimo 7 o 8 e per la forra la stessa cosa! Non basta essere vestiti montura con il pataccone giallo e rosso per sentirsi soccorritori!

Haloaa...

gio155
www.odisseanaturavventura.it
"la vita è troppo breve per bere del cattivo vino"
hamlin84 Inserito il - 06 giugno 2012 : 14:41:29
skeno69 ha scritto:

In Ossola, a quanto ci è dato sapere, esistono pochi torrentisti locali. Qua sul forum ci sono due torrentisti iscritti (se non sbaglio MCAND e Absinthe) ossolani.
Finchè il movimento torrentistico locale non crescerà la situazione rimmarrà più o meno questa.

Dato che in grotta il soccorso lo fanno gli speleo e che in montagna lo fanno gli alpinisti... sono i forristi che dovrebbero soccorrere i forristi.


Quoto a bomba in questo senso, ci Vuole uno Skeno "ossolano" (che sparga il verbo del torrentismo, aime per ora praticato clandestinamente e duramente perseguitato dai fondamentalisti dell'alpinismo)

Alberto Mangili
C.R. Liguria
e-mail: Hamlin84@gmail.com
Recapito: 3472134259
http://www.griguecanyoning.org
skeno69 Inserito il - 06 giugno 2012 : 14:34:32
Sinceramente non penso che si possa fare una colpa al CNSAS locale per il fatto di non disporre di una squadra forre operativa, in una terra dove probabilmente il 99% degli interventi di un anno si fanno fuori dalle forre.

Il CNSAS locale, date le condizioni del momento, ha sicuramente operato al meglio delle proprie forze. Al limite si può discutere (ma non penso sia questo forum la sede appropriata) sul fatto che si debba ricorrere a elisoccorritori svizzeri.

Il CNSAS è una struttura di volontari... se i volontari sono per lo più alpinisti, non li si può costringere a effettuare interventi che normalmente sono di competenza di una vera e propria squadra forre.

In Ossola, a quanto ci è dato sapere, esistono pochi torrentisti locali. Qua sul forum ci sono due torrentisti iscritti (se non sbaglio MCAND e Absinthe) ossolani.
Finchè il movimento torrentistico locale non crescerà la situazione rimmarrà più o meno questa.
Ma non è certo colpa degli alpinisti che sono nel CNSAS, nè si può chiedere al delegato locale di costringere i propri uomini a diventare forristi.

Dato che in grotta il soccorso lo fanno gli speleo e che in montagna lo fanno gli alpinisti... sono i forristi che dovrebbero soccorrere i forristi.

Ciao
Skeno

MaxGiana Inserito il - 06 giugno 2012 : 12:05:09
Tapullante ha scritto:

A questo punto non capisco più però una cosa:
In Italia è o non è permesso l'intervento di questo tipo con gancio baricentrico?
E poi, è vero che il gancio baricentrico va montato solo su determinate macchine e non su altre (monomotore)?
Sinceramente continuo a sentire pareri discordanti....
m



In Italia, come enunciato nel documento pubblicato dall'amico Piero, l'intervento di soccorso con gancio baricentrico é ammesso, quale "procedura d'emergenza", ovvero quando altri mezzi risultano non impiegabili (verricello, ad esempio).

il gancio baricentrico é un kit, ogni elicottero che svolge attività di lavoro aereo, trasporto di materiale (per costruzioni, rifornimento ai rifugi alpini, ecc.) utilizza il gancio baricentrico per svolgere questa attività.

Gli elicotteri utilizzati in montagna per lavoro sono quasi esclusivamente monomotore, le poche eccezioni bimotore son costituite dagli elicotteri di grande portata, quali Superpuma, KAMOV KA-32, SkyCrane, PZL-Sokol. A questi si aggiungono gli elicotteri HEMS, che in Italia sono tutti bimotore.
Ad integrazione e parziale correzione di quanto esposto da Piero, gli elicotteri monomotore certificati in Europa ed Italia per operare in ambiente ostile in Trasporto Passeggeri, secondo JAR-OPS3 (Appendix 1 to JAR OPS 3.005 (e)) sono:
Eurocopter AS350B3 Ecureuil, EC130, Agusta AW119 Koala, Bell 407; Eurocopter SA315B Lama quando equipaggiato di Monitair. Tutti questi elicotteri hanno anche ganci baricentrici certificati.

Discorso diferente é l'impiego HEMS non HSR/SAR... per l'HEMS la Norma JAR-OPS3 stabilisce l'uso obbligatorio di un elicottero bimotore (Classe 1 Cat.A). In Svizzera l'Ufficio Federale dell'Aviazione Civile ha emesso una deroga Nazionale alla JAR-OPS 3, per consentire l'uso di elicotteri monomotore anche in attività HEMS, dimostrata la maggiore efficienza ed affidabilità dei monomotore in ambiente montano. La deroga ha validità unicamente sul territorio Elvetico.

Spero di non essere stato eccessivamente noioso.

Max

gioffri Inserito il - 06 giugno 2012 : 10:12:48
Ciao Enrico,
premetto che pur apprezzando il lavoro del soccorso, credo che ci sia un problema di base per quanto riguarda il soccorso in forra in molte zone.
Questo problema è la scarsa conoscenza dell'attività e dei percorsi.
E questo esempio ne è l'esempio più lampante: due tecnici capaci e con buona conoscenza della forra avrebbero potuto attrezzare le due calate a monte e far sforrare i tre.
Ciao.
Gianfranco

ps: sul dicorso di far pagare l'intervento dell'elicottero sono pienamente d'accordo, ma non in questo caso!
gio155 Inserito il - 06 giugno 2012 : 09:10:34
ultradragon ha scritto:
7- per rispondere a Giorgio direi che i soccorritori sono intervenuti subito e bene ma è anche vero che sono di parte


Beh, apprezzo l'onestà!
Io ovviamente non sono d'accordo, ma non sto a polemizzare, ormai è andata così e per fortuna non è successo nulla di grave!

Haloaa...


gio155
www.odisseanaturavventura.it
"la vita è troppo breve per bere del cattivo vino"

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