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 INFOCANYON - ITALIA
 Friuli Venezia Giulia
 Tragedia nel Rio Simon
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nicolal1973
Torrentista Neofita

Prov.: Perugia
Cittā: perugia


14 Messaggi

Inserito il - 09 luglio 2008 : 17:28:11  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di nicolal1973 Invia a nicolal1973 un Messaggio Privato
Ho letto ora sul giornale "La Nazione" ho letto che purtroppo Luned? Pomeriggio tre ragazzi toscani scendendo il Rio Simon sono stati sorpresi da un temporale ed uno di loro a perso la vita
Si chiamava Alberto Fanfani ed aveva 43 anni.



nicola

franzmc
Moderatore



Regione: Emilia Romagna
Prov.: Forl?-Cesena
Cittā: Cesenatico


1517 Messaggi

Inserito il - 10 luglio 2008 : 00:43:11  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di franzmc Invia a franzmc un Messaggio Privato
E' probabile che appena disponibile una versione attendibile di quanto accaduto, Maurizio Biondi o chi suo tramite aggiornino il forum.
Con il giusto scorrimento il rio simon e' forra lunga ma non difficile , se pero'la portata aumenta tutto cambia.

Franz M
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cancrus
Torrentista Loquace


Prov.: Ancona
Cittā: ancona


52 Messaggi

Inserito il - 10 luglio 2008 : 08:49:21  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di cancrus Invia a cancrus un Messaggio Privato
Canyoning: un morto sulle Alpi friulane

Cronaca Inserito da montagnatv il Mer, 2008-07-09 12:01
immagine
UDINE -- Tragedia tra le montagne del Friuli. Un alpinista fiorentino ha perso la vita mentre stava facendo canyoning tra le gole del rio Simon in compagnia di alcuni amici. A provocare il drammatico incidente, il forte nubifragio che si ? abbattuto nella valle friulana l'altro giorno. I due compagni di avventura si sono salvati per miracolo, riuscendo a trovare un riparo tra le rocce.

La vittima, Alberto Fanfani, 40 anni, fiorentino, era considerato il pi? esperto del gruppo. Ma l'esperienza, purtroppo, non gli ha permesso di salvarsi dalla difficile situazione in cui si ? trovato tra le gole dell'alto Friuli.

Fanfani era partito con due amici per una vacanza dedicata al loro sport preferito, il canyoning: la discesa di corsi d'acqua provenienti dai ghiacciai che scorrono all'interno di strette gole rocciose. Questa volta avevano deciso di tuffarsi nella discesa di una delle gole pi? affascinanti delle Alpi, quella del rio Simon, un affluente del Fella.

Nella giornata di luned?, attrezzati con tutto il necessario, caschetti, funi e mute, i tre amici hanno cominciato la discesa di 600 metri, considerata di media difficolt?. Ma nel mezzo della calata, le condizioni atmosferiche hanno subito un brusco cambiamento.

Ha iniziato a piovere e a soffiare un forte vento. In un attimo il rio Simon si ? ingrossato e le cascate tipiche del canyoning, che in condizioni normali sono lievi e domabili, si sono caricate di detriti. I tre canyonisti hanno perso il controllo della situazione: due di loro, sbalzati dall'acqua e dal vento, sono precipitati nel fiume. Fanfani, purtroppo, ? andato a sbattere contro le rocce perdendo i sensi.

Nel frattempo, ? scattato l'allarme grazie alla telefonata ai carabinieri di un'amica di Fanfani che, da Firenze, non riusciva a rintracciarlo sul cellulare. Poco dopo sono partite le ricerche del soccorso alpino e dei militari della compagnia di Tarvisio, purtroppo interrotte a causa delle difficili condizioni atmosferiche.

Fortunatamente Leonardo Teduzzi, uno dei tre canyonisti che aveva trovato rifugio in una zona protetta, ? riuscito a uscire dal canyon e a mettersi in contatto con i soccorsi. Il giorno dopo, ha contribuito alla ricerca dei suoi compagni. In mattinata ? stato trovato l'altro sopravvissuto, Otto Bergamo. Ferito, ma sano e salvo: anche lui aveva trovato riparo sotto una roccia, dove aveva trascorso la notte.

Purtroppo, invece, di Alberto Fanfani ? stato trovato solo il corpo senza vita, rannicchiato in posizione fetale probabilmente per proteggersi dal freddo. Si trovava in fondo al canyon, ed ? stato recuperato da un elicottero della protezione civile. Il pubblico ministero ha disposto l'autopsia del corpo, che ora si trova a Tarvisio.


Emanuela Brindis


Giovanni S.
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mattemara
Torrentista Seriale


Cittā: Firenze


245 Messaggi

Inserito il - 10 luglio 2008 : 13:03:35  Mostra Profilo Invia a mattemara un Messaggio Privato
Purtroppo Alberto lascia sole una bambina di tre anni ed una moglie. Ultimamente ci stanno lasciando troppe persone a noi care che ci faranno sentire molto la loro mancanza, associati e non. Alberto l'ho conosciuto solo un paio di volte ma mi aveva dato l'impressione di una brava persona, un grosso abbraccio alla famiglia.
Matteo
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maverick
Torrentista Chiacchierone


Prov.: Trieste
Cittā: Trieste


417 Messaggi

Inserito il - 14 luglio 2008 : 12:54:06  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di maverick Invia a maverick un Messaggio Privato
Citazione:
Messaggio inserito da franzmc

E' probabile che appena disponibile una versione attendibile di quanto accaduto, Maurizio Biondi o chi suo tramite aggiornino il forum.


Infatti eccomi qui.
Sono rientrato dopo una settimana di assenza e mi sono subito documentato sull'accaduto sentendo soprattutto le persone del CNSAS che hanno effettuato i recuperi.

Cercando, almeno per un momento, di superare lo stato di emotivit? dato dalla tragicit? dell'evento, cerchiamo di analizzare i fatti con lo scopo principale di fare tesoro delle esperienze altrui in modo da tentare di evitare che simili cose si ripetano.

Le info che abbiamo:
1) la tragedia si ? consumata in una zona ormai a valle del meandro del Simon
2) il fattaccio ? successo durante il tentativo di stendere un mancorrente in un tratto dove non esiste alcuna installazione. La scelta di stendere tale mancorrente, evidentemente, ? stata dettata dalla necessit? del momento (data sicuramente dalla portata)
3) Il malcapitato ? scivolato nel tentativo di percorrere o stendere questo mancorrente, ha picchiato la testa e dopo aver probabilmente perso i sensi, ? stato trascinato via dalla corrente. Il decesso ? avvenuto per annegamento.
4) il punto di cui sopra ? un punto particolarmente "tranquillo" del Simon dove non ? assolutamente necesserio l'utilizzo di corde (con una portata normale).
5) uno dei compagni ? riuscito a sforrare. Questo dimostra ancora una volta che il tratto in questione ? un punto non poi cos? inforrato e dai fianchi cos? scoscesi.
6) il secondo compagno ? stato recuperato con l'elicorrtero in hovering. E' evidente che un elicottero non pu? entrare in un qualunque punto di una forra e quindi, per forza di cose, doveva essere un punto perticolarmente largo e privo di problemi
7) il corpo di Alberto ? stato rinvenuto a grande distanza (e 3 salti pi? in basso) dal luogo dell'accadimento. La normale portata del Simon non trasporta nulla e nessuno, tantomeno nei tratti di caos e blocchi. Ci? dimostra come la portata, al momento dell'incidente, fosse stata assolutamente enorme (e lo era anche il giorno dopo)

Quello che non sappiamo, invece, ? se un tale aumento di portata si sia manifestato in maniera seppur rapida ma progressiva oppure con la vera e propria onda di piena nota come "flash flood"

Allora, da tutto ci?, cosa dobbiamo capire ? E soprattutto dove hanno sbagliato ? Quali sono gli errori che ciascuno di noi dovrebbe guardarsi bene dal rifare al fine di evitare il ripetersi di simili tragedie ?
Io ravviso ben due gravissimi errori che ASSIEME hanno prtato alla conclusione che abbiamo visto.

Primo errore: "E' molto meglio essere fuori con la voglia di essere in forra piuttosto che essere in forra con la voglia di essere fuori". Questa semplice regoletta deve necessariamente prescindere dal numero di chilometri percorsi e/o dalla delusione che deriverebbe da una riununcia. Con la previsioni meteo che c'erano per quel giorno non si entra in forra. Nemmeno in una forra secca. Figuriamoci nel Simon. In allegato posto il bollettino meteo emesso domenica 6 luglio per quella zona. Il rio Simon ? proprio l? dove ci sono le 6 goccine :-(

Allegato: z1-20080706-it.pdf
56,21?KB

Secondo errore: i tre erano, evidentemente, riusciti a raggiungere un punto relativamente tranquillo (ci ? entrato l'elicottero !). L?, l'unica scelta sensata ? quella di trovarsi un punto rialzato e aspettare tutto il tempo che serve affinch? le condizioni rientrino in una condizione di sicurezza. E' chiaro che l'idea di fare una notte in forra in un angoletto scomodo e freddo spaventa un po' tutti ma l'idea di proseguire produce le tragedie che abbiamo visto. Anche l'evento che, nel '99, mi ha visto coinvolto e dove ha perso la vita Federico si ? svolto in modalit? molto simili. Anche per questa ragione, ma non solo, penso di non parlare affatto a sproposito.

Cerchiamo di fare tesoro delle disgrazie altrui e facciamo un modo che questa grave perdita sia l'ultima che avviene per un'onda di piena.

Ciao

Maurizio
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seba
Moderatore



Regione: Friuli-Venezia Giulia
Prov.: Udine
Cittā: udine


860 Messaggi

Inserito il - 14 luglio 2008 : 16:31:45  Mostra Profilo Invia a seba un Messaggio Privato
hai delle info in pi? anche riguardo alle dichiarazioni riportate dai giornali (ovviamente da prendere con le pinze)
nelle quale i sopravissuti parlano che l'incidente ? avvenuto verso le 18.00 !!!!!!....metre loro hanno iniziato a percorrere la forra alle 10.
8 ore di percorrenza fino al punto dell'incidente mi paiono tante anche facendo l'integrale,(7 ore) a meno che nn siano stati notevolmente rallentati dall'importante portata d'acqua del torrente, cosa che avrebbe dovuto far valutare un eventuale uscita all'intermedia

byez seba
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franzmc
Moderatore



Regione: Emilia Romagna
Prov.: Forl?-Cesena
Cittā: Cesenatico


1517 Messaggi

Inserito il - 14 luglio 2008 : 18:18:20  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di franzmc Invia a franzmc un Messaggio Privato
Sarebbe interessante sapere con quale livello sono entrati e quale sia stata la variazione in aumento, ogni forra ha un comportamento a se' che dipente da molti fattori, il piu' evidente fra i quali e' l'ampiezza del bacino a monte.
Nel caso di un aumento improvviso ma graduale, fermarsi e' ragionevole e prudente.

A seconda dell'acqua una forra puo' essere facilissima o terribile, ma molto ( nel secondo caso )dipende da tre cose:
Armi,conoscenza del luogo,tecniche.

Lunedi'30/6 abbiamo percorso la val zemola con una portata superiore alle esperienze precedenti in un tempo quasi record, ( per me), senza tentennamenti o timore alcuno.
Di questa forra ho raccolto racconti da brivido su discese tragiche o quasi negli anni passati, eppure la nostra percorrenza e' stata facile e divertente, cosa e' cambiato, siamo supertorrentisti?

No certamente, ma sapere dove si va, affrontare ogni passaggio nel giusto modo affidandosi ad armi top semplifica enormemente il tutto e fa la differenza.





Franz M

Modificato da - franzmc in data 15 luglio 2008 00:05:24
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seba
Moderatore



Regione: Friuli-Venezia Giulia
Prov.: Udine
Cittā: udine


860 Messaggi

Inserito il - 14 luglio 2008 : 18:41:38  Mostra Profilo Invia a seba un Messaggio Privato
...ritengo che un ottimo attrezzamento una conoscenza dello stesso e della forra unite a pi? che buone capacit? tecniche, permettano , nei limiti, la percorrenza di alcune forre anche con portate robuste (vedi Val Zemola con 250/300 l/s)che in passato risultavano impercorribili.

Sicuramente il rio Simon il giorno della disgrazia aveva gi? una portata robusta (viste le abbondanti pioggie di dom sera)che con le pioggie di luned? l'ha fatta diventare impercorribile.
Anche il marted? le condizioni dell'acqua erano problematiche anche per i soccorsi che hanno lavorato prevalentemente con l'elicottero per i vari recuperi e ricerche.

Poi ? da capire in quanto tempo una determinata forra smaltisce una piena, in quanto un onda di piena ha spesso troppe variabili per essere prevista tranne il buonsenso.

In linea di massima se ci si trova in forra e piove a dirotto e con forte intensit? per 10/20 minuti o pi? continuamente, ? meglio trovare un punto dove alzarsi rispetto al letto del torrente e aspettare per vedere cosa accade.

byez seba
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maverick
Torrentista Chiacchierone


Prov.: Trieste
Cittā: Trieste


417 Messaggi

Inserito il - 14 luglio 2008 : 22:25:36  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di maverick Invia a maverick un Messaggio Privato
Citazione:
Messaggio inserito da seba

In linea di massima se ci si trova in forra e piove a dirotto e con forte intensit? per 10/20 minuti o pi? continuamente, ? meglio trovare un punto dove alzarsi rispetto al letto del torrente e aspettare per vedere cosa accade.



10/20 minuti di tempo non sempre ci sono. Nel Frauenbach abbiamo avuto solo una manciata di secondi.
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