erpirata
Torrentista Seriale
  
Prov.: Roma
206 Messaggi |
Inserito il - 25 aprile 2014 : 00:14:32
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Il 22 marzo Michele ed il sottoscritto abbiamo aperto una nuova forra in costiera amalfitana, la Valle Pozzo, sopra Positano, 360 metri di dislivello, per 380 metri di sviluppo.

Una decina di calate, salto max 85 metri, avremmo piazzato in tutto un paio di fix, armato su naturale con fettuccia a perdere anche il salto da 85.

L'attrezzamento minimale, oltre a comportare una maggiore rapidità nella progressione, è un senso di rispetto nei confronti dell'ambiente che ci ospita. Per questo motivo sono estremamente critico e spesso polemico nei confronti di chi considera la forra come un parco giochi, e fixa e spitta a più non posso.
Appendersi su 20 fix non è sinonimo di essere fighi, ma di scarsa competenza tecnica; paradossalmente la tecnica maggiormente c'è quanto meno è appariscente.
L'attenzione dell'apprendista, più che all'ambiente, è rivolta alla tecnica di progressione, e questo all'inizio è normale.
Ma tanto più si va avanti nella pratica, tanto più invece l'attenzione si dovrebbe spostare dalla tecnica all'ambiente; più che un ripasso introspettivo su quello che si sta facendo e come, all'attenzione su di sè, ci si dovrebbe spostare mentalmente all'esterno ed iniziare ad apprezzare quello che ci circonda.
Ma questo purtroppo non è per tutti; molti rimangono allo stadio del corsista, il percorrere una forra è per questi un ripasso mentale di tutte le nozioni apprese, un pò come quando al corso si ascolta la voce del docente mentre si passa il rinvio o si monta il discensore.
Ma in questa maniera si perde molto di quello che ci circonda: percorrere una forra è anche alzare lo sguardo e rimanere in silenzio stupiti di dove ci siamo infilati, sentire il rumore dell'acqua o il calore dei raggi del sole che si insinua dall'alto delle pareti.
Attrezzare una teleferica in forra è entrambe le cose sopra:
1. Un'inutile dimostrazione di potenza di fuoco, di appariscenza tecnica: 20 fix e piastrine, metri e metri di cavo di acciaio, per scendere un qualcosa per cui bastavano due fix e una corda da recuperare; quindi in sostanza ignoranza tecnica.
2. Una moltitudine chiassosa di neofiti, più preoccupati di aver chiuso bene l'imbrago o di aver acquistato il modello giusto di carrucola (ho letto alcuni post, e facevano ridere, gente che chiedeva se doveva acquistare il modello veloce o quello lento, a singola o doppia puleggia; me li immagino ancora alla partenza domandarsi se avessero fatto l'acquisto giusto), e poi via, lanciati nel vuoto per provare l'ebbrezza del volo, senza sapere (e voler sapere) niente di forra, geologia, portata d'acqua, clima, botanica, ...

Alla base del salto da 85, una risorgenza sparisce alla nostra vista poco più avanti. Pensiamo sia un saltino di pochi metri, invece si increpaccia con una cascata da 50

 Scheda dettagliata su http://www.micheleangileri.com/cgi-bin/schedap.cgi?pozzosx
p.s. mi scuso per aver utilizzato il termine 'diversamente sviluppati', che ho eliminato, penso ora di aver articolato meglio e più civilmente il mio pensiero.
erpirata
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Modificato da - erpirata in Data 29 aprile 2014 12:11:11
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pablog
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Regione: Emilia Romagna
Prov.: Ravenna
Città: Ravenna
790 Messaggi |
Inserito il - 26 aprile 2014 : 15:08:03
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Io un libro di schede di torrenti lo compro sempre volentieri, anche se è di Angileri, anzi sarei contento che ne facesse un libro delle sue schede a pagamento. Ho comprato libri su percorsi in forra dove probabilmente non andrò mai ma mi piace averli, il rapporto col libro cartaceo è sempre migliore che con una pagina web...
Paolo
_______________ Paolo Giannelli Webmaster AIC |
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