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 Tecniche collaterali - Ipotermia
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Max Coha
Torrentista Neofita


Regione: Piemonte
Prov.: Torino
Città: Favria Canavese


2 Messaggi

Inserito il - 28 febbraio 2017 : 14:13:58  Mostra Profilo Invia a Max Coha un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciao a Tutti! Mi chiamo Massimiliano Coha e sono un Anestesista Rianimatore piemontese, appassionato da non moltissimo di questa fantastica disciplina che è il Torrentismo.
Volevo sottoporre alla vostra attenzione ( e scoprire se foste interessati o conosceste già) alcune tecniche per sviluppare resistenza all'ipotermia.

Quanti di voi sarebbero interessati ad una discussione relativa a questo?

Avete già sentito parlare di Wim Hof? Il cosiddetto uomo di ghiaccio?

Le sue imprese si son trasformate in una serie di studi che hanno aperto interessantissime prospettive per quanto riguarda la salute e la possibilità del corpo umano di essere condizionato al freddo e sviluppare quindi una resistenza "sovrumana"... Che in realtà pare essere alla portata di tutti.

Io sto personalmente sperimentando il metodo da un mese e devo dire che i risultati si osservano già dopo 10 giorni.

Il metodo si basa su 3 punti chiave:
-Respirazione
-Esercizi semplici di equilibrio e stretching
-Esposizione progressiva al freddo (Banalmente docce fredde o quando vi è la possibilità esposizione ambientale a temperature rigide)

Vorrei capire quali possano essere i punti di forza ed i punti deboli/rinforzabili di questo metodo e fin dove possano portare.

Il primo giorno di allenamento son riuscito a resistere poco meno di un minuto di doccia fredda (misurata a 6°C), poi progressivamente affinando la tecnica e condizionando il mio organismo sono attualmente arrivato a 5 minuti e 20 secondi senza brividi e ad un record personale di resistenza all'apnea (a polmoni vuoti) di circa 4 minuti.

Trovo molto interessante il metodo per quanto riguarda l'apnea e l'ipotermia perchè ben si sposano alla pratica del Torrentismo.
Oltretutto questo metodo permette di allenare capacità di mantenimento della lucidità e della calma anche in condizioni estreme e di avere margini di "manovra" più ampi in condizioni di freddo intenso e incidente.
Ricordo che con una muta da 5 mm son sufficienti 20-30 min di immersione completa del corpo (senza la testa immersa)da fermo a 6 °C per sviluppare ipotermia (T < 35°C), con tutte le conseguenze annesse.


Che dite? C'e' qualcuno interessato?



We are the youth gone wild!!!

erpirata
Torrentista Seriale

Prov.: Roma


206 Messaggi

Inserito il - 11 marzo 2017 : 10:56:21  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di erpirata Invia a erpirata un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
"Stavo delle ore sotto la Grigna a vedere come facevano. Poi andavo su un masso, provavo anch'io. Dopo, quando ero già Bonatti, tutti han detto che erano miei maestri. Ma io li avevo guardati, e basta. Imparavo da solo. Lavoravo alla Falck, ero in reparto in attesa di passare contabile. Mi sembrava umiliante. Ma non perchè era una manovalanza pesantissima. Da una parte avevo la natura, avevo la libertà. Dall'altra la costrizione senza limiti di una società che mi offriva solo delusioni e massacri. Io dormivo sul balcone, per abituarmi al freddo. Alla domenica, dopo il turno di notte, chiedevo un'ora di permesso. Prendevo il treno per Lecco, alle cinque. Poi il tramvai fino a Malavedo. Scalate su scalate. Tornavo giù alla sera cotto. Il lunedì alle sei ero già lì per il primo turno. Quando mi han passato agli uffici ho capito che dovevo tagliare i ponti. Per la gente ero un lazzarone che non aveva voglia di lavorare. Dicevano: ma sei matto? Lasci un posto alla Falck? Io il posto ce l'avevo già. Tutto quello che si fa nella vita è un gioco. Ma le regole vanno rispettate, altrimenti non hai riferimenti, non puoi misurarti nel bene e nel male. Non sei nessuno neanche per te stesso."

da un'intervista a Walter Bonatti
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