Tapullante
Torrentista Seriale
Regione: Liguria
Prov.: Genova
Città: genova
233 Messaggi |
Inserito il - 17 gennaio 2013 : 18:54:17
|
Eccomi di nuovo, a chiudere definitivamente il capitolo Isorno con questo post. Ieri ho versato il bonifico, anzi i bonifici, che dovevo ad Air Zermatt e a l'OCSV per averci tirati fuori da laggiù. Ci ho messo un bel po', ma alla fine ce l'ho fatta. In questi mesi ho avuto modo di riflettere molto sull'accaduto, e di confrontarmi con molte opinioni diverse. Ho avuto modo di metabolizzare anche se non credo di essere ancora guarito del tutto. Vabè sarà quel che sarà, la risposta alla domanda più importante non l'ho ancora trovata: perchè ci siamo cacciati in quella situazione? Per cosa realmente ci è servito quello sberlone? Considerazioni buttate lì così....
Per tanto tempo ho pensato a quale fosse la cosa giusta da fare e dentro la mia mente albergavano diversi punti di vista: sono partito da un granitico “non pagherò mai perchè in Italia il soccorso è gratuito e la responsabilità di far intervenire un vettore privato straniero è di chi ha chiamato i soccorsi! Oppure, al limite, del 118 Piemonte che ha la responsabilità degli interventi su scala regionale.” Granitico nemmeno tanto, visto che fin da subito pensavo che questa considerazione metteva in cattiva luce l'operato del soccorso alpino e visto da una prospettiva diversa dal mio orticello personale ciò è profondamente ingiusto. Queste persone si sono sbattute un casino e hanno dovuto prendere delle scelte che ritenevano in quel momento più opportune. Ogni scelta, è per sua stessa definizione il regno del dubbio, è intrinsecamente incerta e priva di certezze. E ancora grazie che siamo usciti indenni da una “farsa planetaria”, come giustamente l'ha definita qualche amico bontempone. Una farsa che ci siamo costruiti con le nostre mani. Che differenza c'è tra noi e il coglione che resta in parete e chiama l'elicottero per farsi riportare indietro? Nessuna, o quasi.... Per cui sotto una prospettiva morale non esiste colpevolizzare il soccorso per le scelte che fa e che non fa, sotto una prospettiva utilitaristica se siamo uomini ci prendiamo le nostre responsabilità. Punto.
Poi c'è un altra cosa da dire: l'evoluzione delle tecniche del soccorso. Il gruppo ossolano sta crescendo e non mi sognerei mai di giudicare il punto tecnico a cui sono arrivati. Un mese dopo il fattaccio erano lì con Nanni a fare scuola di soccorso forre. Dunque da una prospettiva evoluzionistica si può dire che siamo stati sfigati a incasinarci nel posto sbagliato, ma che non possiamo mica per questo permetterci di dire “siete inadeguati a fare questo lavoro!”. Cioè, la gente si sbatte, cresce, si impegna e lavora, oggi è a un certo punto e domani sarà meglio, e chi finirà nella merenda domani, beh, meglio per lui, ma chi ci finiva ieri, beh, forse non se la cavava così in fretta. Allargando il punto di vista, ci sarebbe da questionare sulla situazione burocratica SAR-permessi-gancio baricentrico e tutte ste stronzate che solo il nostro belpaese riesce a partorire, burocrazia che impedisce l'intervento agli elicotteri italiani (a meno che il pilota si prenda tutta la responsabilità), ma lo permette a quelli stranieri. Bene, vale quello che ho detto prima, ci siamo trovati in una congiuntura sfigata, e se c'è qualcuno con cui prendersela, questo è lo stato, la regione, il 118 e blablabla. Vabeh, lasciamo pure perdere.
Per definirsi chiaramente queste mie considerazioni hanno avuto bisogno di lunghe riflessioni, di confronti anche aspri con diverse persone, di buoni consigli e di sani distaccamenti dall'orgoglio personale. La convinzione che fosse giusto pagare però è arrivata alla fine dell'estate quando ho concluso che non pagare avrebbe avuto conseguenze anche nel mondo del torrentismo e dei suoi rapporti con il soccorso. Cioè sta storia non era proprio una storia personale, ma in qualche modo c'entrava anche tutta la collettività.
Per farlo, per pagare sto malefico fatturone, avevo bisogno di aiuto e forse una delle cose a cui è servita questa esperienza è imparare a chiedere una mano, io che raramente sono disposto a farlo. E il post che scrivo oggi serve soprattutto a ringraziare tutti quanti si sono attivati per darmela. Da tutta Italia sono arrivati straordinari gesti di solidarietà e ne sono felice. Non sono i soldi, tanti o pochi non importa, è sapere che c'è qualcuno che spende una serata per contribuire a toglierti dalla melma in cui tu stesso ti sei cacciato, è sapere che le idee sono tante, simili, diverse, opposte, ma si è capaci di sgridare e dopo anche di aiutare, senza abbandonarsi a sciocchi e pedanti giudizi e compiacersi in ridondanti e meschine bacchettate. E, con mia grande gioia, l'elenco è lungo. Confesso infatti che all'inizio ero piuttosto scettico sulla prontezza del popolo torrentista, e invece mi sono clamorosamente sbagliato.
Ringrazio prima di tutto coloro – e sono tantissimi - che hanno dato un contribuito in qualsiasi forma per raccogliere parte dei fondi che erano necessari, partecipando alle iniziative promosse.
Ringrazio lo Spaccaforra Sardegna Canyoning, Il Gruppo Zompafossi Montefranco, il Goa Canyoning, La Banda Bauscia, l'Unione Speleo Cagliaritana e il GST CAI Bordighera. Grandi tutti!
Ringrazio ovviamente Nanni, Skeno, Sara, Marco, Stefania, Mattia, Alice, Alessandro, Federica e Graziella del Goa Canyoning con cui abbiamo organizzato una supergrigliata di raccolta fondi a cui hanno partecipato un sacco di gente del Goa, del Gruppo Speleo Martel e delle Grigue. Che ringrazio. Splendidi!
Ringrazio poi in particolare Mirko Antonioli, Corrado Conca e Francesco Burrafato che mi hanno comprato una valanga di tazze solamente loro. Grazie anche a Guido e Betty di Cagliari per la sottoscrizione “gratuita”.
Un ringraziamento speciale va a coloro che oltre a partecipare alla colletta, si sono sbattuti anche a organizzarne di loro, perdendoci dietro del tempo e della fatica. Un infinito Grazie! a Milena Argiolas, a Francesco Radicchi, a Mirko Antonioli, a Claudia Mura, a Mirco Rossi e a Giorgio Lanzarotti che hanno coinvolto un sacco di gente a partecipare. Grazie ragazzi vi amo e ovviamente vi desidero!
E un altro ringraziamento va a tutte quelle persone che hanno partecipato pur non conoscendomi affatto, semplicemente perchè “potrebbe capitare anche a me!”
Grazie infine ad Alessandro che ha condiviso con me quella notte e mi ha insegnato molte cose, oltre a salvarmi la pelle con la sua espressione perplessa sopra il cascatone malefico!
E grazie a tutti gli uomini che quella notte hanno speso il loro tempo e le loro energie per tirarci fuori, che alla fine questo conta.
Spero di rivedervi presto tutti!
Oh... e scusate se son stato troppo mieloso, ma ogni tanto ci sta.
Ciao m |
|
|