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davidex
Torrentista Chiacchierone
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Inserito il - 19 giugno 2006 : 08:39:00
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Ieri 18 giugno si ? verificato un grave incidente nella gola del Rio Garrafo.Mentre percorreva il breve tratto finale della gola, prossimo alla confluenza con il fiume Tronto,M.C. di 34 anni ha perso la vita in un rullo.L'antefatto;il mattino un gruppo di quasi venti persone entra nel Rio Garrafo con l'intento di scendere la gola: si tratta di un corso base di torrentismo.Le condizioni di scorrimento sono ottimali (circa 100 lt/sec)e non vi sono particolari problemi legati alla portata( il Garrafo presenta solo brevi tratti incassati).Giunti sul ponte di legno a 2/3 della gola, il grosso del gruppo esce come programmato.In cinque invece decidono di completare la discesa dell'ultima parte, la quale presenta un ultimo restringimento con un paio di brevi salti.Alla partenza di un saltino di 2,5 mt (senza ancoraggi), M.C. decide di mettere la corda attaccandola su un alberello arretrato di alcuni metri, poi scende.Da sopra i compagni notano subito che la corda rimane in tensione per un tempo troppo lungo, cos? il compagno pi? esperto tira la corda in tensione che si libera dal carico.A questo punto si affaccia e vede un sacco galleggiare sulla superfice dell'acqua, ed intuisce che il compagno si trova sotto.Appende una seconda corda e scende,per poi liberarsene prima di entrare in acqua.Entrato in vasca viene per? intrappolato dalle spire della corda (la seconda) che aveva calato in eccesso ; inizia cos? una lotta per la sopravvivenza nel tentativo di liberarsene.Infine, per fortuna, ci riesce, ed esce dalla vasca.Poco dopo riesce ad afferrare il compagno ed a tirarlo fino ad un masso che emerge dall'acqua.Tenta alcune manovre, ma non pu? pi? far nulla.Poco dopo partono i soccorsi: arrivano prima i SAF dei vigili del fuoco , quindi alcuni tecnici CNSAS del soccorso speleologico, con il supporto esterno del soccorso alpino.Il CNSAS scende la scarpata di circa 15 mt ad evacuare i compagni della vittima.Poi scende un vigile del fuoco SAF,calato con la barella.Insieme a 2 tecnici CNSAS viene imbarellata la salma. Poi viene fatto risalire il compagno della vittima.Fuori le solite scene strazianti ,di pianti ed orrore per ci? che ? successo.Lui aveva 34 anni e lascia moglie con un figlio piccolo. Una tragedia per Lui, e per chi rimane. Ora passiamo alla dinamica dell'incidente, per trarne almeno delle indicazioni che siano utili a scongiurare tragedie come quella che si ? appena consumata. La portata non era sostenuta, ma l'acqua entrava lateralmente nella piccola vasca di ricezione scavernata alla base, alimentando un rullo circolare ad asse orizzontale(senso orario), con acqua emulsionata:il rullo era evidente, ma a prima vista non sembrava cattivo.Bench? avesse messo la corda a pelo d'acqua, probabilmente questa si ? allungata di quel tanto che bastava ad entrare in acqua e,forse, a trattenerlo; in ogni caso ? finito nella parte discendente della corrente che lo ha trattenuto sotto la cascata.A questo punto il sacco pesante (ma galleggiante) che aveva in spalla deve essergli risalito sotto le ascelle: una trappola mortale; infatti,sebbene abbia certamente tentato di risalire a riprendere fiato, ogni volta trovava sopra di lui il sacco pesante proprio sulla testa;non riuscendo a liberarsi degli spallacci, infine ? annegato. Quali conclusioni si possono trarre? La prima,categorica, ? che il capo della corda non v? MAI messo a raso dell'acqua, ma ad 1 mt di altezza sopra la superfice. la seconda che non si deve mai allentare l'attenzione fino all'ultimo metro di forra, neppure su gradini di 1 o 2 mt. L'ultima, forse pi? legata al tipo di incidente,? che il primo non dovrebbe mai scendere in vasche scavernate e con acqua in movimento con il sacco in spalla: questo dovrebbe essergli lanciato successivamente dai compagni. Faccio notare che il sacco non aveva la cinghia ventrale, perci? gli spallacci sono potuti risalire sotto le ascelle, portando il sacco galleggiante sopra la testa della vittima.La tentazione di dire che conviene portare il sacco allacciato in cintura non trova un senso logico: il sacco in spalla ? comunque un impedimento per il nuoto, e comunque ? una zavorra, seppure galleggiante.Quindi, di fronte a vasche con rullo, il sacco v? comunque lanciato.Punto e basta. Un pensiero vada a lui, alla moglie ed il piccolo figlio.
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gioffri
Torrentista Grafomane
1224 Messaggi |
Inserito il - 19 giugno 2006 : 09:36:08
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sono una curiosit?, che non vuole diventare polemica in nessun modo vista la gravit? dell'accaduto. Di che tipo di corso si trattava? tenuto da chi?
Ciao. Gianfranco. |
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davidex
Torrentista Chiacchierone
384 Messaggi |
Inserito il - 19 giugno 2006 : 11:35:17
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Non saprei dirti, ma credo che nei prossimi giorni qualcuno si far? vivo. |
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franzmc
Moderatore
Regione: Emilia Romagna
Prov.: Forl?-Cesena
Cittā: Cesenatico
1517 Messaggi |
Inserito il - 19 giugno 2006 : 11:47:07
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E' un casino, ci sono situazioni apparentemente banali che diventano tragedia; in ogni caso, oltre alle regole di elementare prudenza che purtroppo non sempre tutti mettono in atto, e' solo con grande attenzione, esperienza e risorse fisiche che si possono affrontare i problemi legati alle pozze di ricezione. L'apripista deve essere forte, tecnico e fortunato. La foto che allego e' la famosa pozza rotante in val zemola fortunatamente con poca acqua, il primo a scendere, per poter agevolare il resto del gruppo nell'uscita dalla marmitta, deve comunque portarsi una corda a rimorchio, se per sua disgrazia rimane preso nel turbinio alla base della cascata puo' contare sulle sue sole forze e deve averne molte. In quel caso una corda e' comunque un impiccio notevole. Un'aiuto puo' venire se si utilizza un'ancora galleggiante fatta con un'altra corda e un kit boule; questo pero' deve poter uscire dalla pozza e se questa e' rotante e lunga lanciarlo fuori e' da discoboli... Insomma, mentre le manovre di corda possono essere provate e affinate in palestra, quelle in acqua sono sempre un azzardo, non abbiamo ancora una cultura di questo tipo sufficientemente diffusa da permettere di affrontare con certa sicurezza la progressione in forra con forti portate.
Francesco Michelacci
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nikstartrek
Torrentista Seriale
Prov.: Bari
Cittā: bari
224 Messaggi |
Inserito il - 19 giugno 2006 : 12:21:23
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Citazione: Messaggio inserito da gioffri
sono una curiosit?, che non vuole diventare polemica in nessun modo vista la gravit? dell'accaduto. Di che tipo di corso si trattava? tenuto da chi?
Ciao. Gianfranco.
Credo sia un gruppo di un caro amico abruzzese ? di certo non vorrei stare nei suoi panni, ma in questo momento cos? infelice il pensiero va rivolto soprattuto ai suoi cari e al povero defunto che si era innamorato a dismisura (penso da non molto) dell'ambiente forra. Non ci sono assolutamente parole che possano ricolmare il tragico evento. nik |
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davidex
Torrentista Chiacchierone
384 Messaggi |
Inserito il - 19 giugno 2006 : 12:23:31
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la vittima andava in forra da un paio di anni |
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gioffri
Torrentista Grafomane
1224 Messaggi |
Inserito il - 19 giugno 2006 : 12:29:35
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Citazione: Messaggio inserito da nikstartrek
Citazione: Messaggio inserito da gioffri
sono una curiosit?, che non vuole diventare polemica in nessun modo vista la gravit? dell'accaduto. Di che tipo di corso si trattava? tenuto da chi?
Ciao. Gianfranco.
Credo sia un gruppo di un caro amico abruzzese ? di certo non vorrei stare nei suoi panni, ma in questo momento cos? infelice il pensiero va rivolto soprattuto ai suoi cari e al povero defunto che si era innamorato a dismisura (penso da non molto) dell'ambiente forra. Non ci sono assolutamente parole che possano ricolmare il tragico evento. nik
E' chiaro che il pensiero vada prima di tutto alla famiglia.
La mia era solo curiosit?, senza nessuna malignit?, perch? come ho sempre sostenuto, l'incidente pu? capitare a chiunque, esperto o meno.
Ciao. Gianfranco |
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DON PHELIPE
Torrentista Neofita
Regione: Puglia
Prov.: Bari
Cittā: BARI
3 Messaggi |
Inserito il - 19 giugno 2006 : 14:00:32
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La mia attenzione ed il mio affetto, dopo aver letto la notizia, sono andati alla famiglia di Massimiliano ed in particolare alla sua piccola creatura. Osservo che le persone con le quali condividiamo questa passione non sono solo dei compagni di avventura, ma sono talvolta degli angeli custodi che possono salvare la tua vita... non basta, perci?, una passione in comune ma bisogna essere tanto affiatati da rischiare la propria vita per salvare un compagno! Pertanto la mia solidariet? ed il mio rispetto vanno al compagno di Massimiliano che non ? riuscito in questo intento, ma che da quello che leggo ci ha provato con coraggio. Don Phelipe |
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davidex
Torrentista Chiacchierone
384 Messaggi |
Inserito il - 20 giugno 2006 : 08:14:37
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Torno per un attimo sul corso "tenuto da chi".Come ripeto non sono a conoscenza sotto quale bandiera fosse organizzato il corso(probabilmente il CAI), tuttavia il gruppo era a conoscenza della tecnica francese: corda a raso d'acqua etc. Immagino fosse questa l'info che si cercava. |
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pablog
Amministratore
Regione: Emilia Romagna
Prov.: Ravenna
Cittā: Ravenna
790 Messaggi |
Inserito il - 20 giugno 2006 : 11:32:21
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Sono d'accordo con Davidex sul tenere la corda a un metro dall'acqua, mantenere l'attenzione di tutti alta anche su piccole calate, e non scendere con lo zaino in spalla in situazioni simili ma farselo lanciare dopo dai compagni.
Sicuramente l'affiatamento di una squadra aiuta molto in situazioni difficoltose. Se tutti conoscono bene i comportamenti da tenere in caso di pozze di ricezione problematiche, non dico che si possano evitare assolutamente gli imprevisti ma si puo' limitare molto il rischio del primo che scende.
Avere un coltello/cesoia a portata di mano e' fondamentale in casi simili, certo direte che si fa presto a dirlo e bisogna trovarcisi. A me e' capitato di arrivare al punto di afferare le cesoie per tagliare una corda non a raso acqua che mi tratteneva sotto il getto e non e' stato un bel momento... un grazie a Nicola ed Elio che mi hanno aiutato.
Spesso la tua vita e' nelle mani di chi ti segue in forra e quella dei tuoi compagni nelle tue.
Non conoscevo M.C. ma comunque un pensiero a lui e all sua famiglia e se possiamo fare qualcosa fateci sapere.
Paolo Giannelli |
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alessandra
Torrentista Neofita
1 Messaggi |
Inserito il - 20 giugno 2006 : 12:29:10
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Sto leggendo diverse cose su questo incidente. Posso confermare che la dinamica ? stata pi? o meno quella descritta da Davide. Posso confermarlo perch? io domenica c'ero...anche se faccio parte del gruppo che ? uscito a 2/3 della forra. Quello che ? successo dopo l'ho ormai ascoltato e riascoltato nei racconti dei miei compagni. Massimiliano era un amico, e non era uno sprovveduto. Amava andare in forra e quest'anno era aiutoistruttore nel corso di torrentismo organizzato dal mio gruppo CAI. Il corso era terminato sabato scorso. Quella di domenica era un'uscita collettiva in cui ci siamo riuniti con diversi amici di varie regioni per scendere tutti insieme il Rio Garrafo e poi andare a pranzo. La nostra progressione ? stata domenica come sempre sicura...discese fuori cascata, punti pericolosi aggirati e salti effettuati con grande attenzione di tutti. La portata era fattibile come ha scritto Davide. Purtroppo la distrazione e l'imprevisto sono sempre in agguato e tante volte ti perdonano, altre purtoppo no. Chi pu? affermare di non essersi sentito in qualche occasione molto fortunato per essere uscito da qualche situazione senza conseguenze? Non ci perdoneremo mai di non aver potuto fare nulla per salvarlo. E chi si ? buttato in quello stesso rullo per soccorrerlo ha rischiato la sua stessa vita senza pensarci un attimo. Massimiliano era per tutti noi un punto di riferimento. Per gli allievi del corso aveva sempre un consiglio, li seguiva con calma e pazienza, ed un sentimento di partecipazione e condivisione delle emozioni senza confronti. Con lui perdiamo un amico, un compagno, un fratello. |
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chris748
Torrentista Grafomane
Regione: Umbria
Prov.: Perugia
Cittā: Corciano
579 Messaggi |
Inserito il - 22 giugno 2006 : 00:39:28
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Purtroppo un evento tragico come questo scuote le nostre coscenze troppo tardi: un allegra scampagnata finita in tragedia. E' un copione tristemente noto, e non solo per chi come noi ha scelto di giocare e cimentarsi con l'acqua. Quello che ? successo a Massimiliano poteva succedere a chiunque, l'importante ? che come ha detto Davide si riesca a far tesoro di questa tragedia. Noi amiamo l'acqua: tuffarci, giocare, nuotare, fare scherzi come i bambini, sempre all'insegna del divertimento. A volte per? dimentichiamo una cosa fondamentale: l'acqua ? anche pericolo!!!! Allora nn dobbiamo sottovalutarla ma dobbiamo conoscerla, capirla e assecondarla.. cominciamo ad interpretare i messaggi che ci manda.. Oggi come oggi sono diversi gli incidenti che coinvolgono torrentisti, e non per questo la gente ha smesso di andar in forra, ma appunto per questo ? bene che ci sia una formazione di base pi? ampia possibile.. Basta col dire stavolta sono stato fortunato.. usiamo di pi? la testa e cerchiamo di nn abbassar mai la guardia (ci si diverte lo stesso)..
Infine vorrei porgere a nome del Consiglio Direttivo e dell'Associazione Italiana Canyoning tutta, le pi? sentite condoglianze alla famiglia di Massimiliano.
Da domenica sappiamo che un altro angelo con la muta e l'imbrago veglia su di noi, ciao Massimiliano!!
Christian Vento Presidente Associazione Italiana Canyoning |
Modificato da - chris748 in data 22 giugno 2006 00:40:44 |
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moris
Torrentista Loquace
Cittā: bari
77 Messaggi |
Inserito il - 22 giugno 2006 : 01:51:42
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Vedo che non c'? molto da aggiungere...avete detto tutto...a me personalmente rimane impresso... un salto di pochi metri...un corda a pelo d'acqua...ed un rullo....troppo poco per spezzare la vita di una persona...questa disciplina ? splendida e difficile...e l'impressione ? che avvolte non basta tutta la tecnica del mondo per salvarti la vita...purtroppo la cosa ? andata storta in tutti i sensi...ma Massimiliano ci lascia un messaggio...st? a noi raccoglierlo...stiamo in guardia sempre e comunque, anche nei passaggi che sembrano semplici...affrontarli con la massima attenzione e concentrazione...senza approssimazioni...nessuno ? riuscito a salvare Massimiliano...ma Lui senza saperlo ha gi? salvato molti di noi...non dimentichiamolo...Bymoris |
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achille
Torrentista Neofita
1 Messaggi |
Inserito il - 22 giugno 2006 : 11:11:43
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Mi presento, sono Achille Crisante un caro amico di Massimiliano Ciotti, volevo darvi questa info su un'iniziativa presa per dare un contributo alla famiglia di Massimiliano. C'? una carta PostePay N? 4023 6004 2321 5328 intestata a Elda D'Annibale (Moglie di MAssimiliano) sulla quale ? possibile da un qualsiasi ufficio postale fare un versamento indicando il numero e l'intestatario della carta. Un saluto a tutti dall'Abruzzo.
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kopps
Torrentista Neofita
Regione: Liguria
Prov.: Genova
Cittā: Genova
9 Messaggi |
Inserito il - 22 giugno 2006 : 13:37:56
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E' possibile avere documentazione fotografica della pozza dove e' accaduto l'incidente ?
Non conoscevo M.C. comunque un pensiero a lui.
Roberto |
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skeno69
Moderatore
Regione: Liguria
Prov.: Genova
Cittā: Genova
2135 Messaggi |
Inserito il - 27 giugno 2006 : 12:57:57
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Alcune domande specifiche, per capire bene la dinamica e, come dice Moris, far s? che questa tragedia serva almeno a salvare altri amici torrentisti. 1.la prima corda era effettivamente a raso o era gi? leggermente lunga? 2.il sacco aveva lo sgancio rapido sugli spallacci? 3.i coltelli/trance erano a portata di mano, ? stato tentato il loro utilizzo (lo chiedo perch? io ho sempre il dubbio che in situazioni di tale panico sia difficile utilizzarli)?
In generale sono d'accordo con le considerazioni di davidex sul lasciare il sacco ai compagni quando si entra in una pozza pericolosa e sul tenere la corda pi? corta del pelo dell'acqua.
Ciao Skeno |
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franzmc
Moderatore
Regione: Emilia Romagna
Prov.: Forl?-Cesena
Cittā: Cesenatico
1517 Messaggi |
Inserito il - 28 giugno 2006 : 02:13:27
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Per stabilire correttamente la dinamica occorre conoscere con estrema precisione in quali tempi siano avvenuti i fatti. Ovvero: dopo quanto tempo dalla calata di MC i compagni hanno trazionato la corda?
Quanto tempo ha impiegato il soccorritore ad affacciarsi, tornare indietro, armare sull'albero e calarsi?
Da quando e' entrato in acqua quanti secondi sono passati prima che riuscisse a trascinare MC fuori dalla pozza?
Inoltre: usavano la singola o la doppia?
In ogni caso perche' posizionare una seconda corda invece di recuperare la prima se si era liberata?
Probabilmente la causa e' in massima parte dovuta all'impiccio del sacco e il non potersene liberare dovuto all'eccesso di corda filata in acqua.
Quindi: se non si e' assolutamente certi della non pericolosita'della pozza di ricezione si deve scendere senza sacco e con la corda filata fuori dall'acqua, purtroppo lo sapevamo gia'.
Ora vorrei porre un quesito ulteriore ma pertinente, come si procede quando dall'armo non e' visibile il luogo dove termina la calata? Se il primo libera la corda ma rimane incastrato dal getto o dal rullo ovviamente non sara' in grado di fischiare tre volte, che si fa? Quanto si aspetta? Che tipo di aiuto si mette in atto?
Francesco Michelacci
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davidex
Torrentista Chiacchierone
384 Messaggi |
Inserito il - 28 giugno 2006 : 21:55:09
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Rispondo nello specifico a Skeno. 1.pare che la corda entrasse in leggero eccesso in acqua 2.non mi sembra che avesse lo sgancio d'emergenza: mi pare fosse un tubolare da forra 3.Ritengo sia impossibile stabilire se la vittima abbia tentato di utilizzare un coltello o una cesoia.La mia opinione ( anche per brutte esperienze vissute in prima persona) ? che quando si sta per annegare non si vanno a cercare forbici o coltelli;ammesso che il problema fosse una trappola da corde... |
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skeno69
Moderatore
Regione: Liguria
Prov.: Genova
Cittā: Genova
2135 Messaggi |
Inserito il - 29 giugno 2006 : 10:15:43
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Lo sgancio rapido: ho verificato in acqua "potente" che ? veramente una manna, un clic e lo zaino non ? pi? un problema. Aggiungerlo su dei sacchi che non ce l'hanno richiede un lavoretto di taglio e cucito da mezz'ora. Lo consiglio vivamente.
Su coltello e trancia anch'io la penso come te. Comunque la trancia la tengo sull'imbrago, non si sa mai.
Sulla corda leggermente lunga: quante volte anche a me ? capitato di regolarla appena un po' lunga, spesso basta un leggero calo di concentrazione o un po' di schiuma che inganna la vista. Anche qui hai ragione, meglio tenersi "corti". |
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davidex
Torrentista Chiacchierone
384 Messaggi |
Inserito il - 29 giugno 2006 : 11:11:47
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Aggiungo alcune considerazioni a margine di quanto stiamo commentando un po' tutti; spesso ci si tuffa in vasche apparentemente calme ,senza neppure osservare il movimento della corrente.Eppure,tutto si gioca sulla lettura dell'acqua e sulla morfologia della vasca, da cui trarre le conclusioni sulla strategia pi? furba per superare zone a rischio.Infine, prima di lanciarsi, ? estremamente importante stabilire quali siano le procedure da adottare nel caso qualcosa dovesse andare male.Questo tuttavia non garantisce la certezza del risultato.Sono infatti dell'opinione che se c'? un rullo cattivo ed il primo sbaglia qualche cosa, o non riesce a portare a termine la manovra, difficilmente gli altri potranno salvargli la vita, a meno di rischiare molto la propria. In estrema sintesi: valutazione ambientale per il riconoscimento dei problemi, prevenzione(tecnica adeguata) e gestione programmata dell'emergenza .Tutto ci? sapendo che , se cadi in una trappola con molta acqua , difficilmente la puoi raccontare. Per certi aspetti mi ricorda molto la montagna invernale: devi riconoscere il pericolo valanghe in tempo, conoscendo a fondo la materia neve e le sue dinamiche, perch? se finisci sotto valanga hai circa il 50% di probabilit? di uscirne vivo. |
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quinino
Torrentista Loquace
Regione: Umbria
Prov.: Perugia
Cittā: citta di castello
96 Messaggi |
Inserito il - 02 luglio 2006 : 01:55:52
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ciao un abbraccio alla famiglia e al figlio, purtroppo mi sono reso conto un mese fa di cosa volesse dire il riscio di annegare a l'avello grazie a un mio carissimo amico che mi a aiutato siamo riusciti a uscire da un rullo dopo 5 minuti che nuotavo,devo dire che togliere lo zaino e molto difficile e che inseriro uno sgancio rapido e molta piu attenzione!! da poco mi e arrivato un giubbotto di salvataggio e mi sono documentato su come si esce da un rullo ecc... o letto che molte volte per uscire da questi l'unica soluzione e immergersi e intercettare una corrente di uscita,quindi un giubbotto e utile o meno??
p.s.aggiungerei anche questo nel 2 livello aic
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